Capitolo 7

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Rientrai a casa ero molto contento con me stesso dei progressi fatti con lei, ora c'era quel dialogo che ti permette di capire e conoscere l'altro per il mio modesto parere per quanto io sia esperto sono l'ultima persona a dare giudizi su queste cose ma o imparato che ci sono molti tipi di dialogo con varie fasi come li chiamo io step noi eravamo all' secondo , ero curioso di sapere di cosa stesse parlando con Nonna Mery una simpatica vecchietta con il suo accento romano che capisco a mala pena era così goffa in quel suo abito a fuori una donna di altri tempi, pensai fosse sola era sempre fuori ad accudire lei sue splendide rose aveva un piccolo giardino pieno di rose di ogni colore e lei quando era stagione piantava o potava le sue rose con molta cura e fatica pensando
Mi rivenne in mente quella sensazione che non mi lascia da quando lo incontrata , mentre mangiavo guardando la TV mi giravo per guardare quella finestra che ci legava, la sera era il mento peggiore così calda che la pelle comincia ad appiccicarsi sul tuo divano facendo si che diventi un unica cosa quelle vocine interiori che ti parlano, mi sentivo inquieto avevo la smania di rivederla ma non potevo dovevo mantenere la promessa fatta a me stesso niente fretta perciò mi incolla al divano e cercai di non pensare a lei presi il telecomando e cominciai a saltare da un canale e un bottone al altro poi andai nel mio ufficio dove tenevo scartoffie e PC lo accesi pensai perché non scriverci una canzone ogni cantautore mette le proprie emozione vissute e non nei suoi testi trasformandoli in opere scrissi davvero poche righe , mi riportava a rivedere l' altra vita quella che avevo appena lasciato alle mie spalle mi strofinare le mani contro il viso esclamai che palle king giro la testolina e mi guardava con quegli occhietti assonati si cucciolo hai ragione andiamo a dormire spensi il PC la luce e andai in camera mi buttai sul letto ed eccomi li di nuovo a pensare, avevo voglia di rivederla di nuovo e poi ancora ok ero diventato improvvisamente pazzo io che dipendeva da un altra persona ero sempre stato abituato sin da piccolo a pensare e guardare me stesso non c'era nessuno altro a dirmi cosa dovevo o non dovevo fare me la sono sempre cavata da solo anche perché mia madre e mio padre erano impegnati a litigare per chi doveva prendere la parte che gli spettava dopo il divorzio a 16 anni ero andato via da casa e avevo preso la tutela di me stesso proseguendo il mio lavoro con i mezzi che avevo a disposizione ero sempre stato l' ombra oscura di un fratello più grande piú famoso di me non ero mai riuscito a farmi un identità unica solo Aaron Carter non era mai stato possibile ma ero Aaron Carter fratello di Nick Carter dei Backstreet Boys quando ero piccolo questa cosa mi pesava adesso ho capito che quel cognome insieme a mio fratello mi apparterranno per tutta vita chiusi gli occhi e mi svegliai con la luce che entrava nella stanza e mi dava il buongiorno a me da fastidio mi rigirai su di un lato cercando di riprendere sonno ma senti il mio piede inprovvisamente bagnato mi faceva solletico King ti prego basta dai ero ancora assonato non avevo voglia di alzarmi ma lui continuava a leccarmi il viso ok ok mi alzo con molta fatica mi sollevai mentre ero in bagno a fare pipi suono il campanello mi asciugai le mani e scesi di corsa apri la porta ed era lei , che in un istante divenne rossa e balbettando mi disse
Vieni a correre con me
Io la guardai probabbilmente ero in uno stato pietoso appena sveglio con le caccole ancora negli occhi capelli arruffati alito che sa di morto ma nonostante tutto con un sorriso smagliante le dissi
Ok mi preparo e vengo intanto entra fai come se fossi a casa tua corsi in bagno mi lavai di corsa poi infilai la tuta e scesi lei era li a curiosare tra le mie cose
Ok
Lei sobbalzo
Sono pronto si giro sorridendo io la guardai con la faccia perplessa le domandai
Cosa c'è
Lei ridendo disse
Ai la maglietta al contrario mi gurdai effettivamente era proprio messa male la sfiali lei abbasso gli occhi verso il pavimento percepivo il suo respiro spezzarsi si portò le mani alla gola diventando rossa come non lo era mai stata prima
ok la rimetto bene l' avevo sistemata i suo respiro si fece di nuovo regolare il colore del suo viso divenne di nuovo del suo colore naturale alzo gli occhi verso di me
possiamo andare
Andiamo rispose lei ancora frastornata usci il celo era blu intenso il sole picchia va sulla mia testa la gurdai era particolare con quei suo liniamenti delicati con i suo capelli biondi che riflettevano quella luce così intensa gli dissi Buongiorno Amy
Lei mi guardo fisso negli occhi forse era la prima volta che mi guardava così a lungo negli occhi buongiorno Aaron sfoggio quel sorriso che non avevo mai visto in nessuna donna prima ad ora usciamo dal cancello di casa mia .

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