CAPITOLO 3 [Incontro con Lucifero]

53 6 27
                                    

‼️ ATTENZIONE: scene violente, linguaggio esplicito e scene di sesso esplicite ‼️

Mi pregava di restare tra le sue braccia e di non andare da quelle di Morfeo. Voleva tenermi stretta ancora un po', voleva tenermi con sé per sempre e per puro egoismo lo fece ed io soffrivo. Il cielo sopra di me si era trasformato in un rosso sangue, piovevano rovine e disgrazie ma l'unica cosa che contava per lui era avermi tra le sue braccia...ancora un po'.

***

Il giorno dopo mi svegliai con un'emicrania indescrivibile, sentivo ancora la musica del giorno precedente rimbombarmi nella testa, vomitai tre volte da quanto avevo bevuto.

<<Ariadny tutto ok? Non sembri in ottima forma.>> certo mamma se solo tu avessi saputo cosa avevo combinato la sera prima avresti capito. Magari avresti capito.

<<Si mamma tutto bene, solo un po' di mal di testa.>> risposi seppur con riluttanza, non ero mai stata troppo brava a mentire, cioè a fingere si ma quando qualcuno si forzava a guardarmi negli occhi analizzandomi, mi tradivo da sola. Per quel motivo evitavo le persone, per quel motivo tendevo a non mostrare niente a nessuno, se ci fosse un'arma in grado di uccidervi la dareste mai in mano al vostro nemico? 

<<Ieri sera sei uscita vero?>> mi chiese scrutando ogni mio movimento, la guardai ma senza rispondere, come faceva a saperlo? dormiva, teoricamente.

<<Ariadny rispondimi.>> si imputò con sguardo serio battendo nervosamente la punta del piede destro sul pavimento.

<<Si sono uscita e allora? Cosa ti interessa?>> musica, avevo bisogno della musica in quel momento, era l'unica cosa che avrebbe potuto tenermi ancora lucida, era l'unica cosa che mi dava la forza di resistere, l'unica cosa in grado di farmi stringere i denti, ancora un po'.

<<E con chi? sono tua madre certo che mi interessa e tu non puoi comportarti in questo modo! Ti è chiaro?>> alzò il tono di voce, come se quel ruolo la rispecchiasse sul serio, era tutto abbastanza ridicolo ed io non potevo restare di certo in silenzio.

<<Oh ma per favore a te non ti è mai importato niente di me, persino nel mio periodo più buio in cui ho avuto il fegato di raccontarti il mio dolore, l'unica cosa che sei stata capace di affermare era quanto TU avessi sofferto, mi hai tolto la possibilità di conoscere la mia famiglia, non hai mai accettato di volermi comprendere e ora vorresti dirmi che ti interessa con chi esco??!>> dopo quella grande scenata mia madre mi guardò con stupore ed io, prima che potesse aprire bocca, uscì dalla camera e mi chiusi in bagno. Avevo decisamente bisogno di farmi una doccia.

Mentì, non era stata lei ad avermi tolto la possibilità di avere una famiglia ma volevo ferirla, perché solo questo ero capace a fare: Ferire. Volevo ferire perché a volte ci trovavo piacere, perché in qualche modo alleviavo il mio dolore, tutto rallentava, la mia mente rallentava, un senso di liberazione si faceva spazio nel mio corpo, ed ero disposta a provare quella sensazione di pace anche se per poco.

Uscita dalla doccia mi avvolsi in un asciugamano bianco al corpo e mi guardai allo specchio e continuavo a ripetermelo, sempre, tutti i giorni <<Ariadny, resisti andrà tutto bene>> dissi tra me e me, dopodiché presi la lametta che si trovava sul lavandino e la passai sul mio avambraccio pressando la presa fino a farmi sanguinare e sentii il sangue colarmi sulle braccia e non emettevo suono, non sentivo dolore e i miei occhi non versavano lacrime, lavai la lametta insanguinata e dissi nuovamente:<<andrà tutto bene>> ancora e ancora finché non mi asciugai e non mi liberai dal sangue, restai in bagno finché i tagli non smisero di sanguinare e dopo mi vestii.

Uscii dal bagno e mi buttai distesa sul letto, presi il telefono e mentre scorrevo i post mi venne la malsana idea di cercare Salvatore, non sapevo il suo cognome ma magari ero fortunata e lo avrei riconosciuto da qualche foto cosi mi misi all'opera, da brava stalker quale ero.

In the name of LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora