4. Romanzi rosa e follie familiari

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4.

Romanzi rosa e follie familiari

Marco

«Quindi vuoi dirmi che ti sei messo a studiare pur di vendicarti di questa? Che c'hai Capità? Te sei impazzito tutto assieme?»

Questo è uno dei motivi per cui non avrei mai voluto che i miei amici venissero a sapere cosa ho fatto negli ultimi due giorni.

La verità è che neppure io so per certo il motivo delle mie mosse e della mia testardaggine in questa situazione. Non so perché mi sono messo in testa di vendicarmi di qualcosa che probabilmente per tutti gli altri, persino per chi segue il calcio e tifa Roma, avrà la stessa vita di un gatto in tangenziale.

Alla prossima partita nessuno si ricorderà del commento di una giornalista, delle sue parole o della litigata fatta davanti a tutti. Ma quella ragazza ha fatto in modo di arrivare nel momento più sbagliato nella mia vita, contribuendo a renderla insostenibile. E con lei quello stupido articolo.

Articolo che non avrebbe nemmeno dovuto pensare, elaborare e invece l'ha pure scritto, incurante di qualsiasi altra cosa, protetta dal nome di qualcun altro.

Andando avanti così, pensandoci e ripensandoci so solo che la rabbia che mi sta provocato, unita a quella degli esami cardiaci finirà per mangiarmi lo stomaco oltre che i nervi. E non l'accetto.

Non posso più accettarlo, perché significa andare male agli allenamenti, non essere concentrato e non riuscire a capire cosa serve ai miei compagni quando siamo in campo. E le cose per me sono già abbastanza complicate così, non mi serve altro stress.

«Nun me so' impazzito. A quella serviva che qualcuno facesse a lei quello che lei ha fatto a noi.»

Thomas e Francesco mi guardano prima in maniera stralunata e poi giudicante mentre sistemano i coni paralleli sul campo. Loro non possono capire.

«Aò finitela voi due, sapevate che volevo trovarla.»

«Tra trovarla e studiarsi un artista solo per darle fastidio a lavoro direi che ci passa il Tevere.»

Le parole e le risa di Francesco finiscono per trascinarsi dietro anche Thomas.

Dio sto forse parlando con due individui che hanno dieci anni ciascuno?

«Eccolo il filosofo di turno, ci mancavi solo tu, Francè. Vedi di evitare di fare sti discorsi pure davanti a Monica. Quella ce sta n'attimo a fasse i castelli.»

Monica è la mia sorellona, una delle donne più importanti della mia vita, quella che mi ha cresciuto, che ha sacrificato tutto per me e per farmi vivere il mio più grande sogno. Io per lei farei di tutto e le direi tutto. Sarei disposto anche a donarle il mondo intero se solo lei lo volesse, ma tra i suoi mille pregi, purtroppo, ha il difetto più grande di tutti: è l'individuo più romantico che io abbia mai conosciuto.

È incurabile, aiutata dalla favola che si è ritrovata a vivere con mio cognato. Con tanto di colpo di fulmine, si sono sposati due anni dopo essersi conosciuti e con l'arrivo di una figlia l'anno dopo. Lei vede il mondo attraverso un filtro rosa. Arriva a inventarsi storie d'amore su chiunque. Anche dove non c'è che deserto emotivo. Anche nella mia vita.

«Andiamo, tua sorella vorrebbe solo vederti felice, dovresti ascoltarla di più.»

Sto per posizionare l'ultimo cono e iniziare il riscaldamento per l'allenamento quando mi blocco e sollevo lo sguardo verso Francesco che all'improvviso si è fatto serio.

The Journalist of Love - E se il calcio e l'arte parlassero la stessa lingua?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora