Capitolo 1

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|N.b. = saranno presenti molti dialoghi in inglese, per cui per distinguerli da quelli italiani saranno preceduti da due asterischi (**) |

Sono in ritardo, come al solito.

Tengo gli occhiali da sole tra i denti, mentre con le mani reggo la valigia e la borsa.
«Mamma sbrigati! Sono giá in ritardo» urlo mentre carico i bagagli in macchina.
«Rebecca smettila di urlare e far sentire i vicini» dice lei raggiungendomi trafelata.
«Ma che me ne frega dei vicini, dobbiamo sbrigarci» entro e sbatto la portiera della macchina.

Mi allaccio la cintura e partiamo.
Finalmente.
Non vedo l'ora di arrivare, tutto questo è la cosa piú bella che io abbia mai fatto nella mia vita e ancora stento a credere che sia la realtá, mi sembra tutto un sogno.
Il mio sogno.
«Sono cosi preoccupata Rebby, non sei mai partita completamente da sola prima d'ora e se ti succedesse qualcosa? Non me lo potrei mai perdonare» dice mia madre, lanciandomi occhiate di tanto in tanto per poi tornare a guardare la strada.
«Devo solo prendere due aerei, con un solo scalo a Londra e all'aeroporto in California mi aspetta la zia, stai tranquilla mami» le sorrido stringendole la mano. É sempre stata cosi premurosa con me e averla convinta a farmi fare questo viaggio mi sembra incredibile.
Tutto grazie al fatto che mia zia, sua sorella, abita proprio in California, in questo modo potró stare li quanto voglio e sapere che tutti siamo tranquilli, perchè so di essere al sicuro.

Da quando ho aperto un canale Youtube in cui canto le cover delle canzoni piú famose e che piú mi piacciono, la mia vita è cambiata in meglio. Ho piú di due milioni di persone dolcissime che mi seguono e supportano in tutto quello che faccio da tutto il mondo e adesso sto finalmente realizzando il mio desiderio piú grande, registrare una mia canzone.
Per farlo dovró andare li, in California, dove prima mi aspetta un colloquio con una casa discografica insieme al mio menager, Breadly Crogher.

Controllo il trucco allo specchio sopra il vetro anteriore della macchina, sembra tutto a posto. Poi passo a ricontrollare per la millesima volta il contenuto della mia borsa, ho sempre paura di dimenticare qualcosa, è piú forte di me.

Il passaporto e gli altri documenti: ci sono; caricabatterie del cellulare e cuffie: ci sono; soldi: ci sono; spazzolino da viaggio: non c'è.
«Oddio mamma ho dimenticato lo spazzolino a casa» mi agito subito, voltandomi verso di lei.
«Tesoro non fa niente, lo puoi benissimo comprare una volta arrivata li, anzi è meglio comprarne uno nuovo» ridacchia divertita, a quanto pare devo essere sembrata un'idiota a preoccuparmi per uno stupido spazzolino, devo cercare di calmare la mia ansia.

Nel frattempo siamo giá arrivate in aereoporto.
Dopo aver parcheggiato la macchina entriamo dentro e andiamo nella zona dei controlli di sicurezza, dopo aver imbarcato la valigia e fatto tutto ció che c'era da fare, ci sediamo per aspettare la partenza del volo.
«Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere sgranocchiare queste, durante l'attesa» alzo lo sguardo dal cellulare e la vedo sventolare un pacchetto delle mie patatine preferite, quelle al formaggio.

«Mamma ti adoro! É proprio quello di cui ho bisogno adesso» sorrido sembrando una bambina di tre anni. Devo darmi una regolata.
Lo apro e incurante della gente che mi guarda, inizio a sgranocchiare a una a una tutte le patatine.
D'un tratto sento delle urla provenienti da dietro e con la bocca e le dita sporche mi giro per capire cosa sia successo. Non appena lo faccio altri urli si disperdono per l'aeroporto e tre ragazzine che si trovano praticamente dall'altra parte del locale iniziano a correre verso di me.
«Presto mi serve qualcosa per pulirmi» dico agitata e prendo dei fazzoletti dalla borsa, corro poi ad un rubinetto li vicino e dopo averlo bagnato con dell'acqua me lo passo sulle labbra e poi mi lavo in fretta le mani.
Per fortuna molta distanza mi separa da quelle ragazze, che corrono lentamente, appesantite dai loro zaini e dalle loro valigie.
Torno al sedile e loro mi raggiungono sorridendo.

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