Capitolo 5

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Oggi è una giornata molto soleggiata e decido di stare un po' in piscina.
Metto il costume ed esco in giardino, dove mi sdraio su una delle tante chaise longue per cercare di abbronzarmi un po', dato che sono praticamente una mozzarella vivente.

Mentre guardo le notifiche sul cellulare, qualcuno viene a sedersi accanto a me.
É Alessio.
«Che fai scema?» mi dice sorridendo.
«Cerco di abbronzarmi, tu? Mi segui?» rispondo coprendomi gli occhi dal sole con la mano.
«Non ti sto seguendo» ride «è solo che mi andava di parlare un po' con te»
«Come va con Rose?» chiedo di getto e lui abbassa lo sguardo, iniziando a giocherellare con i fili che si sono staccati dalla sedia, mi metto a sedere poggiandogli una mano sulla spalla.
«Oddio, non dirmi che avete rotto..» quasi sussurro. Lui mi guarda negli occhi annuendo «mi dispiace davvero, non volevo toccare un tasto dolente» continuo.
«No non preoccuparti, sto bene» risponde «è solo che è una troia, si è messa con un altro».
Rimango un po' immobile non sapendo se ridere per quello che ha detto oppure no, perchè non sarebbe il caso. Alla fine rido.

«Smettila guarda che sono ferito!» dice lui con aria melodrammatica e poi ride con me.
«Comunque alzati, ho una sorpresa per te» continua e io mi alzo tranquillamente dalla sedia, raggiungendo lui che si trova a bordo piscina.

Non appena sono li sento una fortissima spinta alla spalla e da un secondo all'altro mi ritrovo avvolta dall'acqua. Rimango confusa per un po' poi nuoto e riemergo in superficie.
*«Figlio di puttana, ecco cosa sei!» urlo, non accorgendomene, in inglese.
*«Chi ha detto figlio di puttana?» Greta compare alle spalle di Alessio e lo spinge in acqua senza dargli nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo. Io inizio a ridere come una matta e a stento riesco a rimanere a galla.
Poi mi avvicino al bordo della piscina ed esco gocciolante.
*«Me la pagherai sorellina» urla Alessio, mentre mia cugina corre via lanciando urletti. É buffissima.

Poi lui si toglie la maglietta fradicia e resta in costume, insieme continuiamo a tuffarci e nuotare un po' nell'acqua, poi ci appoggiamo ad un materassino verde e ci limitiamo a galleggiare.
«Allora, ho saputo che hai fatto conquiste» mi dice ammiccando.
Io non capisco a cosa si riferisca e giocherellando con una ciocca di capelli rispondo «cosa intendi?»
«Oh dai, non far finta di non saperlo! Il nome Cameron non ti dice nulla?»

Sto iniziando ad odiare questa situazione, che in fondo non è nemmeno una situazione, non è proprio nulla.

«Ed ecco che Greta non si fa i fatti suoi e crea castelli in aria come sempre. Non è successo niente fra me e quel ragazzo» sbuffo.
«Se lo dici tu» mi risponde lui «e comunque era in classe con me al liceo, eravamo pure amici una volta..adesso non ci sentiamo piú, lui è famoso e insomma si sa come vanno a finire queste cose..ci si allontana senza un valido motivo, cosi, giusto perchè si smette di parlarsi e poi è come se non vi foste mai conosciuti» sembra immerso nel suo flusso di pensieri, mentre muove l'acqua con un dito.
«Ok ma non me ne frega un cazzo» urlo saltandogli addosso e inevitabilmente finiamo sott'acqua.

Credo sia quasi l'ora di pranzo e sto ancora cercando di piastrare le ultime ciocche di capelli, dopo aver fatto la doccia. Finirò per avere un ammasso di paglia sulla nuca se continuo cosi, ma non faccio comunque nulla per prevenirlo, come al mio solito.

Per fortuna riesco a finire in tempo e scendo al piano di sotto, dove un buonissimo odore di lasagne mi investe. Finirò anche per diventare una balena, se non la smettono tutti di preparare questi cibi buonissimi ma supercalorici. Rido pensando a mia madre che probabilmente non mi riconoscerà una volta tornata in Italia.

Verso metà del pranzo Greta mi propone di uscire con lei questo pomeriggio e ovviamente accetto, non avendo di meglio da fare. In questo modo potrò anche approfittarne per fare un bel vlog della mia permanenza in California, dato che ormai ho perso il conto delle persone che mi hanno chiesto di farlo.
Un'ora prima di uscire inizio a prepararmi, dato che so di metterci decisamente troppo. Scelgo di indossare un paio di pantaloncini in jeans, una maglietta corta in macramè e le mie adoratissimme converse bianche, poi mi trucco un po' e corro in camera di Greta.
«Allora? Sei pronta?» le chiedo aprendo la porta, trovandola davanti allo specchio che cerca di sistemarsi in testa un cappello nero.
«Certo cuginetta, possiamo andare» sorride coprendosi gli occhi con un paio di occhiali da sole, poi insieme usciamo da casa.
Mentre camminiamo, inizio a registrare il video tenendo in mano la mia videocamera e raccontando un po' come sono andate le cose in questi giorni.
Pian piano arriviamo in un lungomare che dá sull'oceano, è pieno di ragazzi e ragazze che ridono, corrono e scherzano mentre qualche palma sparsa quá e lá sembra fare da supervisore.
Sono davvero felice di essere qui.
Mentre camminiamo fra la gente sentiamo della musica e notiamo che proviene da un gruppo che balla attorno ad un ragazzo che si improvvisa dj con tanto di casse e console. La musica è bellissima e fa proprio venir voglia di ballare, cosi Greta mi convince a buttarci nella mischia e io ridendo la seguo.

Muovo i fianchi e il mio corpo, chiudendo gli occhi e facendomi trasportare dalla musica, mentre sento risate e parole intorno a me, poi Greta mi prende le mani e iniziamo a ballare insieme con movimenti a caso, ridendo.
*«Oh mio Dio! Rebecca sei tu?» sento d'un tratto alle mie spalle e mi volto. Vedo una ragazza dai capelli castani e dagli occhi azzurri che tiene in mano il suo Iphone tremando mentre mi fissa e sorride, mi avvicino a lei.
*«Si sono io» le dico «ci conosciamo, per caso?»
*«Tu no, ma io si! Seguo sempre i tuoi video su youtube, ti adoro, sapevo che saresti venuta in California ma non pensavo di incontrarti» risponde tutto d'un fiato e mi abbraccia, io non posso fare a meno di sorridere.
Non avrei mai creduto che anche qui avessi qualcuno che mi segue cosi assiduamente.
*«Vuoi fare delle foto?» chiedo staccandomi da lei.
*«Certo, sarebbe bellissimo» e prende il suo cellulare, mettendolo di fronte a noi e iniziando a scattare una marea di foto. Poi mi saluta e si allontana raggiungendo esaltata quello che credo sia il suo ragazzo.

Subito dopo mia cugina mi si avvicina sussurandomi all'orecchio *«a quanto pare non sei l'unica che sta facendo un incontro improvvisato con i fan».
Guardo alla mia destra e vedo delle ragazze, poi accanto a loro vedo Cameron Dallas.

Mi perseguita o cosa?

*«Non ci credo» praticamente sussurro guardandola e lei ricambia con una gomitata.
Quando i miei occhi tornano a quel gruppetto, lo vedo prendere in braccio una delle ragazze, che ne approfitta per allacciarsi al suo collo con le braccia. Lui sorride in modo dolce e mi sento un po' spaesata dato che non mi sarei mai aspettata un comportamento del genere da uno come lui.

Distolgo lo sguardo e torno a ballare sorridendo. Mentre mi sposto i capelli con una mano, qualcuno dietro di me mi prende per i fianchi.
Mi giro e trovo un ragazzo con i capelli rossi, le spalle molto larghe e un sorriso mozzafiato. Ricambio il suo sorriso e iniziamo a ballare insieme, poi ci avviciniamo e io metto le braccia intorno al suo collo mentre lui mi cinge la vita.
É davvero carino.
Le sue labbra si avvicinano al mio orecchio chiedendomi come mi chiamo, gli rispondo e faccio la stessa domanda. Dice di chiamarsi Ryan, gli sorrido.
*«Non ti ho mai vista qui» urla per sovrastare la musica.
*«Sono italiana, non vengo qui molto spesso» rispondo.
*«Davvero?» dice sorpreso «adoro l'Italia»
*«Se vuoi potrei farti da guida turistica qualche volta»
Lo guardo negli occhi mentre lui mi sorride e avvicina il mio corpo al suo. La musica cambia di botto e ci allontaniamo dalla confusione di persone che si è creata intorno alla console.
Ha due anni in piú di me, anche se sembra molto piú grande a causa della differenza d'altezza.

*«Ti va di andare in spiaggia?» chiede lui.
*«Certo!» sorrido e mi prende la mano guardandomi negli occhi, per non perderci tra la folla.
Mentre ci facciamo strada, vado per sbaglio contro un ragazzo.
*«Oddio scusami» gli dico ridendo e mi accorgo che si tratta di Dallas «oh, ciao Cameron» aggiungo.
Lui mi mostra un sorriso a trentadue denti *«Hey piccola» mi dice sistemandosi il cappello.
*«Beh ci vediamo» gli urlo scuotendo la mano libera mentre Ryan mi tira via.

Sento l'odore del mare e il rumore delle onde, la sabbia sotto i piedi e non posso fare a meno di essere felice.
Amo l'estate.
E amo ancora di piú la California.

· She bad ·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora