Lo Stronzo Di Famiglia

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Emisi un respiro mentre guardavo il mio orologio d'argento e mi resi conto dell'ora: 12:15

Può la giornata andare più lenta di così?
Mi sembra ieri quando sono strisciata fuori dal mio letto e sono entrata in questo ufficio.

Seduta dietro la mi scrivania alla Kaulitz & Son, pregavo che la giornata volasse così da poter uscire alle 18:00 ed essere al Lacey per le 18:15. Avevo grandi speranze.

Il Lacey era il nostro luogo di ritrovo il venerdì sera dopo una lunga settimana di lavoro.

Per nostro si intendeva di Amelia, Ethan e me.
Eravamo amici da anni.

"Victoria!" La voce di Jorg Kaulitz mi chiamò.

Alzai lo sguardo dal mio computer. Notai la pila di documenti che portava al braccio.

"Ti dispiace fare qualche foto copia per me?" 

Mi piaceva che mi dicesse se mi fosse dispiaciuto, anche se lui era il capo e la sua assistente personale doveva fare esattamente come diceva lui.
Lavoravo alla Kaulitz & Son solo da un paio di settimane. Ma era evidente quanto fosse un uomo dolce.

NON IN QUEL SENSO, DIO NO.

Aveva cinquant'anni, era semplicemente facile lavorare per lui.

Le mie labbra si incurvarono in un sorriso mentre prendevo le file dalle sue mani.

"Li finirò al più presto, Signor Kaulitz"

Lui sorrise in cambio: "Grazie, cara. Ricorda, è solo Jorg, "Signor Kaulitz" è troppo formale".

Ridacchiai.

"Jorg. Mi ci abituerò, te lo prometto".

Si incamminò lungo il corridoio verso gli ascensori e io tornai al mio lavoro.

Sarà una lunga giornata!

Appoggiai la schiena contro il muro e piegai le braccia sul petto mentre lasciavo che la fotocopiatrice facesse il suo lavoro.
Rilasciai uno sbadiglio, sentendo la stanchezza delle mie quattro ora di sonno.
Avevo passato la maggior parte della notte sul mio divano a bere un bicchiere dopo l'altro con la mia migliore amica e coinquilina, Amelia.

Lei stava affogando i dispiaceri della propria vita.. E io mi stavo ubriacando di vino da negozio all'angolo per tenerle compagnia.

Perchè, sai, è questo che fanno le migliori amiche.

Non uscivo molo con i ragazzi: c'era sempre stata la paura di essere ferite, la paura di essere spezzate. Non sto dicendo che ero vergine o altro, non lo ero assolutamente.
Ero stata con alcuni ragazzi, ma i rapporti erano stati rapidi.

Avevo finito le fotocopie e attraversavo l'ufficio con una pila di cinquanta copie spillate tra le braccia.

Dammi la forza!

Tutti erano andati a pranzo, quindi c'era una bella quiete al posto delle solite chiacchiere.

Tirai la maniglia dell'ufficio del Signor Kaulitz, e spinsi la porta con il sedere, visto che avevo le mani del tutto occupate.

Mi girai.. E non mi aspettavo di vedere quello che vidi:

Il culo abbronzato, tonico e nudo di Tom Kaulitz.

Porca puttana

I suoi grossi pantaloni erano per metà giù per le gambe tutti spiegacciati, mentre si sbatteva Mia dell'ufficio finanziario.

Proprio sulla scrivania di suo padre.

"Più forte" gemette lei con piacere, e lui si mosse a ritmo più rapido.
Quando lei aprì gli occhi e mi vide lì in piedi, lasciò uscire uno stridore e si coprì le sue enormi tette finte.

𝐈'𝐌 𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐘𝐎𝐔 𝐍𝐄𝐄𝐃 /Tom Kaulitz\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora