Ah, Davvero?

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Dopo quello che era successo non desideravo altro che rannicchiarmi dietro la mia scrivania fino al momento di andare.

"Victoria", disse Tom, e mi fermai per affrontarlo. Era appoggiato all'indietro sulla sua sedia, con un'aria molto compiaciuta e sopraffatta di sè.

"Si To-.. Cioè, Signor Kaulitz?" barcollai.
Era abbastanza chiaro dall'espressione del viso che lo stava trovando divertente.

"Mi prenderesti un caffè? Sono prosciugato" 
Disse.

sono sicura che lo sei, cazzo

era esattamente quello che mi sentivo dire.
Ma ovviamente non potevo, se volevo mantenere il mio lavoro.
Non mi aveva mai chiesto di prendergli un caffè prima. Sapevo che quello era il suo modo dispettoso di vendicarsi di me.

"Subito, Tornerò con quello".

Me ne andai, facendo del mio meglio per trattenere la stronza dentro di me. Veniva fuori solo in rare occasioni.
Tom Kaulitz avrebbe subito quel raro momento da stronza, prima o poi.
Non c'era uomo che mi desse più fastidio di lui.


***


Sgobbai per il Signor kaulitz tutto il giorno.

Non il padre, ma il figlio.

Da quando avevo visto lui e Mia mi aveva fatta correre come un pollo senza testa. Era il suo modo di punirmi.
Era abbastanza chiaro che ce l'aveva con me, e nemmeno io gli ero molto affezionata.

Il mio telefono suonò sulla scrivania accanto al computer. Abbassai lo sguardo e vidi che era da parte di Ethan.

Perchè non sono sorpresa? Sono sicura che stia controllando quanto ci metterò e io non stacco tra un quarto d'ora.

"Ethan!"

"Siamo già da Lacey e qui c'è un drink con il tuo nome sopra. Spero che tu stia arrivando?"

Un po' impaziente?

"Non ho ancora finito di lavorare, finisco alle sei, nel caso l'avessi dimenticato."

Presi la mia borsa nera, una borsa di design che i miei genitori mi avevano regalato per il Natale precedente. Ci buttai dentro le mie cose.

"Bhe, sbrigati. Amelia ne ha bevuto solo uno e sta già diventando un'enorme spina nel fianco"

Ridacchiò. Potevo sentire la voce allegra di Amelia in sottofondo che cedeva. Quei due..

"Va bene me ne andrà presto. Non crederai all'incuvo di giornata che ho avuto. Ho così tanto da.."

Fui interrotta dallo schiarirsi di gola alle mie spalle.

Oh, merda.

Mi girai e lo vidi in piedi vicino alla mia scrivania, con le braccia conserte come al solito e, come se non bastasse, la solita espressione più incazzata del mondo.
Il mio cuore stava correndo, le mie guance bruciavano.

"Ehm, devo andare, a presto".

Riattaccai il telefono prima ancora che Ethan avesse possibilità di rispondere.
Rimasi in piedi su gambe tremolanti, senza sapere cosa dire o fare.

"Va tutto bene, Signor Kaulitz?"

Mi fissò per qualche secondo, con sguardo quasi disgustato.

"Ho bisogno che lavori fino a tardi stasera, Victoria. C'è qualcosa da fare per lunedì mattina".

𝐈'𝐌 𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐘𝐎𝐔 𝐍𝐄𝐄𝐃 /Tom Kaulitz\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora