I fratelli maggiori..

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Camminai verso la stanza di Ryan, sentendomi ansiosa di vederlo. 

E se mi avesse incolpata per il brownie?

Mi avvicinai alla tenda blu e sbirciai dentro, dove lui era appoggiato al mucchio di cuscini.
"Ehi, tu".

Ryan alzò la testa, aveva un'aspetto meno macchiato.

"Ehi, Victoria. Entra pure. É bello vedere la mia salvatrice"

Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.

"Salvatrice" Emisi una piccola risata.
"non lo sono, sono stata io a lasciarti assaggiare quel brownie".

"Bhe, avrei dovuto controllare che non avesse noci, è una mia responsabilità. Credo di essermi fatto prendere dal momento. Le cose sono diventate un po' svitate prima, vero?"

Alzai le sopracciglia alla sua battutina.

"Oh, si può scherzare su questo? Il mio battito cardiaco è appena tornato a un ritmo normale e tu scherzi?" Ma stava sorridendo.

"Scusa.. scusa se ti ho spaventata, Victoria"
continuò poco dopo
"Speravo davvero che il nostro primo appuntamento finisse con un bacio".

Allungò la mano e mi prese la mia.

"Chi dice che non può?" Risposi.

Mi piaceva davvero quel ragazzo, abbastanza da baciarlo e abbastanza da andare a un secondo appuntamento.

"Bhe, va bene allora.." 

Ryan si sedette sul letto e si chinò verso di me, mettendo una mano sulla guancia e premendo le sue labbra sulle mie.

Un bacio molto bello e dolce.


* dopo qualche giorno *


La cena di famiglia del giovedì era una cosa che facevamo per passare ancora del tempo di qualità insieme. Mamma era la grande cuoca, e il resto di noi divorava tutto quello che metteva in tavola. Andando a cena da lei, sapevo sempre che i miei jeans mi sarebbero stati stretti quando me ne sarei andata.

Ero uscita dal lavoro prima del solito, con l'intenzione di mangiare velocemente e poi incontrare Amelia per un po' di shopping notturno.

Avevo bisogno di un vestito per la festa di Natale, la festa di Natale a cui Amelia mi stava obbligando a partecipare, avrei potuto aggiungere.

Ero nascosta nel corridoio dei miei genitori mentre chiacchieravo al telefono con Ryan.

Visto come era andato l'appuntamento dell'altra sera, lo stava controllando. Era abbastanza divertente.

"Quindi stai bene?" chiesi.

Ridacchiai: "Sto bene, Vic. Non voglio che ti preoccupi. Sai che starei ancora meglio se potessi rivederti?"

Che incantatore. Mi appoggiai al muro con un sorriso.
"Hmm, è così?"

"ho pensato a te"

Un mezzo appuntamento e pensava già a me.
Avrei detto che era stato un lavoro ben fatto. Sembrava piuttosto interessato a conoscermi meglio.

"Anche io"

"Sono libero per un secondo tentativo domani sera, se ti va"

Sospirai, "Ho la mia festa di natale al lavoro domani. Ma potrei fare sabato, se per te va bene"

"Si può fare sabato. Organizzo qualcosa e ti faccio sapere"

La porta della cucina si aprì. Mamma spuntò fuori la testa e sorrise. Disse "cena" in labbiale.
Annuì e dopo un po' staccai la chiamata con Ryan, salutandolo.

𝐈'𝐌 𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐘𝐎𝐔 𝐍𝐄𝐄𝐃 /Tom Kaulitz\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora