Aspettare

60 5 2
                                    

Quando i miei occhi si aprirono, mi ritrovai a strizzare gli occhi a causa della luce.
Mi sedetti sul letto con la testa che mi girava e lo stomaco che faceva le capriole.

Quei drink erano stati una cattiva idea.

Cos'era successo la sera precedente?

"Cosa c'è che non va?"

Girai la testa per vedere il Signor Kaulitz accanto a me nel letto, a torso nudo, con le sue sottili treccine appoggiate divinamente ai suoi pettorali.

"Dall'espressione del tuo viso, immagino che tu non ricordi nulla di ieri sera".

Certamente non ricordo tutto questo.

Saltai fuori dal letto con un brivido lungo la schiena, cercando di creare una certa distanza tra di noi.
Abbassai lo sguardo e per fortuna ero completamente vestita.. Ma lui no.

"Signor Kaulitz! Lei... lei è nel mio letto!"

"Bhe, è quello che succede quando si beve così tanto come hai fatto tu. Non ti ho mai vista bere prima".

"Non è qualcosa che dimenticherò di certo".

Merda. Ora ricordo tutto.

Mi ricordai della donna bionda al bar, che lo stava letteralmente baciando mentre ballavano.
Mi ero ubriacata così tanto che mi aveva portata lì e ci eravamo baciati sulla porta.

Ma non ricordavo più nulla dopo quello.

"Abbiamo..."

Non riuscivo nemmeno a chiederlo.
L'idea di averlo fatto con quell'uomo mi manda in trance.
Avremmo potuto fare sesso e io avrei potuto vestirmi, dopo.

Si sedette sul letto, mostrando che era tutto muscoli duri.

"Per favore, Victoria, dammi un po' di fiducia! Non avevo intenzione di toccarti quando eri ubriaca".

Grazie a Dio.

Tirai un lungo sospiro di sollievo, finalmente certa di non aver avuto una scappatella ubriaca con il mio capo.

Il mio fottuto capo.

"Non voglio che le cose non siano professionali in ufficio, Signor Kaulitz".

Il Signor Kaulitz si alzò completamente dal letto, e si diresse verso di me letteralmente nudo.
Quanto lo sapevo che era nudo sotto queste lenzuola, dentro questo letto.

Il mio letto.

Ogni parte del suo corpo tonico era in mostra partendo dai suoi pettorali scolpiti, la vita stretta ma possente, poi arrivando lì: il suo enorme cazzo, davanti ai miei occhi.
Mi bloccai.

"Penso che a questo punto abbiamo superato la non professionalità"

Si mosse verso di me, mettendo le mani ai lati della mia testa prima di premere le sue carnose labbra contro le mie.

Fu inaspettato, che lui ci provasse in quel modo.

Si tirò indietro. La sua voce era bassa, roca.

"Perchè non ti fai un favore e permetti alla cattiva ragazza di uscire e giocare? Io la farò godere come non ha mai fatto prima".

Il mio cuore stava battendo, e lui mi aveva completamente incantata con le parole, non sapevo se era causa del suo fisico nudo e muscoloso o il suo discorso sul piacere "sessuale".

Forse entrambe le cose.

"Dovremmo, ehm.. probabilmente prepararci per la riunione mattutina con il Signor Blair".

𝐈'𝐌 𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐘𝐎𝐔 𝐍𝐄𝐄𝐃 /Tom Kaulitz\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora