Capitolo 7

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Disclaimer: qualche contenuto per +18 anche se nessuna descrizione grafica. 

Tutto nella vita era stato facile per Anthony. La sua famiglia, originaria del Sussex, viveva una vita agiata, circondata dalla bellezza, nella campagna inglese. Figlio unico, abituato ad andare a scuola in divisa fin dalla più tenera età, a lui piaceva uscire senza ombrello quando pioveva, con gli stivali di gomma, la cerata, e i cani di sua madre, che era veterinaria, ma soprattutto era incapace di resistere alla tentazione di accogliere qualsiasi cane abbandonato o lasciato solo a causa delle circostanze. Ultimamente, aveva un bellissimo pastore australiano dagli occhi di ghiaccio, e un jack russel con tre gambe che però era super arzillo e sembrava desideroso di godersi la vita appieno. Anthony aveva lasciato da qualche anno il Sussex per trasferirsi a Londra per i suoi studi, ma amava tornarci per passare il fine settimana con la sua famiglia, i cani, e i suoi amici d'infanzia, alcuni dei quali erano rimasti in zona. D'altra parte, il Sussex era poco distante da Londra, e studiare in università di prestigio continuando a vivere lì era possibile senza troppe difficoltà. Molti suoi amici, approfittando anche delle lezioni a distanza che molti college avevano attivato durante il Covid, avevano approfittato di questa opzione.
Anthony, però, aveva preferito la grande città, e se da un lato aveva beneficiato dell'aiuto dei suoi genitori per poter pagare l'affitto, dall'altra non voleva mostrare di essere completamente dipendente da loro, e lavorava saltuariamente come dog e cat sitter per alcune famiglie del suo quartiere.

Aveva appena riaccompagnato a casa Clyde, il boxer di un vicino di casa, manager dell'alta finanza, che non aveva mai tempo di occuparsene. Anthony non riusciva a capacitarsi di come certa gente prendesse un cane per poi non passarci mai del tempo. Clyde era apparentemente trattato come un re, nutrito con i migliori tagli di carne e curato dai migliori veterinari, e di lui si occupavano dog sitter e governanti. Tuttavia, il suo padrone, o meglio, quello che avrebbe dovuto essere il suo migliore amico, non stava mai con lui durante la settimana. Non lo portava mai a correre e giocare, né lasciava che Clyde gli si accovacciasse accanto la sera, per guardare la TV. Un po' rattristato da queste riflessioni, Anthony entra in casa, si sfila le sneakers senza slacciarsi le stringhe, butta la giacca di jeans sulla cassapanca accanto all'ingresso e cerca Izzie con lo sguardo. Quando si avvicina alla porta della camera da letto, la trova socchiusa. Sentendo Izzie ansimare in modo inequivocabile, inizialmente prova imbarazzo, ma poi si accorge che il suo corpo sta avendo un'altra reazione. 


Izzie ha gli occhi chiusi, concentrata sui suoi pensieri, non vuole andare troppo in fretta per godersi il momento. Quando si accorge che Anthony è dietro la porta, è troppo tardi per tornare indietro. E quando i loro sguardi si incontrano, pensa che ci sia un solo modo di rimediare, che forse potrebbe rivelarsi non troppo spiacevole, vista la situazione. Socchiudendo gli occhi, con la mano libera gli fa cenno di entrare.


...


Anthony cerca di ritrovare il respiro, sdraiato sulla schiena e guardando il soffitto. Era da mesi, dalle loro prime volte, che il sesso con Izzie non era così... così. Quello che è appena successo è stato intenso e travolgente, anche se per brevi momenti lui ha temuto di non essere all'altezza del desiderio di Izzie. Poi, però, l'ha sentita venire con trasporto e si è sentito rassicurato dal loro orgasmo simultaneo. Se non fosse che, in quello stesso momento, lui ha cercato gli occhi di lei, mentre lei, chiudendoli per un secondo, aveva poi girato la testa e guardato di lato. 

Izzie si ritrova sdraiata di lato, davanti ai suoi occhi c'è il petto di Anthony che va su e giù, mentre il battito del suo cuore ritrova un ritmo normale. Ma in realtà, il suo sguardo è altrove, oltre la finestra, in quell'universo in cui era finita pensando a Casey, e a quanto il loro addio strappato le avesse fatto male. Per l'ennesima volta, toccandosi stava pensando a come sarebbe stato incontrarla di nuovo, per caso, scontrandosi per strada, decidendo di entrare nel primo bar per prendere un caffè e finire per rintanarsi in bagno o in macchina per sfiorarsi, baciarsi, togliersi il respiro. Era così difficile ammetterlo, eppure così evidente. Nelle lunghe notti passate nel Rhode Island, in attesa che la casa di famiglia in Connecticut fosse di nuovo agevole, aveva tante volte aspettato che i bambini facessero silenzio e che la televisione si spegnesse, da basso, in camera della nonna, per far scivolare la mano sotto l'elastico dei pantaloncini e pensare a come sarebbe stato un vero addio con Casey. Aveva pensato a Casey quando aveva lasciato che Matt, un ragazzo che trascorreva le vacanze in Rhode Island ogni anno, nella casa accanto a quella di sua nonna, reclinasse il sedile dell'auto, una notte, dopo averla accompagnata a casa. Matt, a cui lei aveva detto di essersi recentemente lasciata dal suo storico fidanzato, Nate, non sapeva che per Izzie quella era stata la prima volta con un uomo. Izzie aveva trovato che Matt avesse un buon profumo e, nonostante la paura iniziale, l'esperienza non le era dispiaciuta, anche se quello che cercava non era il sentirsi addosso Matt, ma il togliersi di dosso Casey. 

Far from L.A. • Casey & Izzie StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora