Capitolo 3

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2 ottobre 2022

"Ho fatto un po' fatica ad addormentarmi. – dice Casey inquadrandosi in verticale con il cellulare e guardando in un angolino dello schermo il proprio volto, stanco e pallido. - Sai com'è. Casa nuova, città nuova, il fuso orario ancora da smaltire, l'ansia, la sensazione di aver freddo..."

"Sono solo i primi giorni, ti abituerai - risponde Elsa, seduta al tavolo della cucina in vestaglia, una tazza di caffè fumante e una fetta di carrot cake accanto all'iPad che sta usando per chiamare Casey – E poi tra poco arriva Frida, no?"

Elsa non ha avuto ancora occasione di conoscere veramente l'attuale ragazza di sua figlia. È già da un anno e mezzo che Casey le parla di Frida, ma si erano viste soltanto una volta, quando Frida era andata con Casey in Connecticut per il ringraziamento, l'autunno precedente. Erano rimaste solo tre giorni e Frida era le era sembrata molto riservata e quasi in imbarazzo durante quel pranzo che, oltre alla famiglia Gardner, accoglieva Paige e Zahid.

"Sì. È già atterrata, sarà qui tra circa un'ora. – conferma Casey – Spero non si arrabbi perché non ho ancora finito di disfare la valigia e c'è un sacco di roba in giro".

"Capirà, vedrai. È solo il primo giorno. A proposito di vestiti, cosa hai bisogno che ti spedisca?"

"Mandami tutto, mamma. È solo inizio ottobre ma fa già molto più freddo di quanto pensassi".

"Beh, se fossi rimasta qui in Connecticut non saresti così sorpresa – dice Elsa sollevando l'iPad e mostrando la nebbiolina e la distesa di foglie gialle e rosse fuori dalla finestra – Ma ormai sei abituata alla California... Salgo un attimo in camera tua e ti faccio vedere cosa ho messo da parte".

"Ok, vediamo" farfuglia Casey addentando un pancake.

Si era svegliata tardi e non aveva ancora avuto tempo di andare a fare la spesa. Era scesa in pigiama e si era comprata una colazione da asporto dalla bakery sotto casa. Era stata costretta a portarsi l'ombrello anche per un tragitto di pochi passi. Era il benvenuto dell'autunno londinese.

Nello schermo, Casey vede Elsa salire le scale verso quella che era stata la sua camera fino al liceo. Da quando si era trasferita in California per andare alla UCLA, tornare a dormire nella sua vecchia camera le provocava emozioni contrastanti. Da una parte era contenta di tornare a casa e sentirsi coccolata da Doug e Elsa, che per i suoi ritorni organizzavano sempre qualcosa di speciale e le facevano trovare pronti i suoi piatti preferiti. Dall'altra, trovarsi in quella stanza voleva dire farsi assalire dai ricordi.

"Appoggio un attimo il tablet sul letto così vedi l'armadio – dice Elsa, apparendo per un istante vicinissima alla telecamera e poi qualche passo indietro, a figura intera, davanti al guardaroba aperto – Qui a destra ci sono le cose che pensavo di spedirti. Ci sono tre paia di pantaloni invernali, la giacca a vento blu, un paio di berretti..."

"Sciarpe ne hai messe?" chiede Casey fingendosi interessata ai vestiti mentre lo sguardo si focalizza sulle medaglie vinte quando era alla Clayton, appese al muro.

"Ti ho messo questo, va bene?" chiede Elsa mostrando uno scaldacollo in pile.

"No, quello mandamelo lo stesso, ma è per correre. Avevo una sciarpa a righe blu scuro e bordeaux, una volta..."

"Aspetta, controllo, forse è già nello scatolone".

Elsa ruota l'iPad e Casey intravede due grossi scatoloni ai piedi del letto.

"C'è! L'ho già messa!" esclama Elsa trionfante, facendo sporgere un bordo della sciarpa dallo scatolone e sventolandolo davanti alla telecamera.

"Bene! Non la metto da quando vivevo in Connecticut... E i Doctor Martens, me li mandi?"

Far from L.A. • Casey & Izzie StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora