Capitolo IV

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Suonai e Mara venne ad aprirmi, come sempre mi abbracciò forte, quasi stritolandomi. Poi mi guardò, mi prese le mani fra le sue e disse "Voglio che tu sappia che quello che ho fatto questa sera, l'ho fatto perché ti voglio bene e perché penso che tutti meritino una seconda possibilità di essere felici, guarda me, io la felicità vera l'ho trovata a 56 anni! Ora per cortesia vai sul terrazzo, ho apparecchiato là!" Non capivo a cosa alludesse, ma andai sul terrazzo, mentre le davo le spalle, sentii la porta di casa chiudersi.

"Nicola? Sei sul terrazzo? Mara mi ha detto di veni... TU?" erano quasi due anni che non la vedevo, era ancora più bella di quanto ricordassi, aveva un tubino nero con una sola spallina che le metteva in risalto le forme, il cuore mi salì in gola e respiravo a fatica, mi odiai profondamente per quella reazione, per quello che nonostante tutto provavo ancora per lei. 

Non avrei mai pensato di non vederla per così tanto tempo, i primi mesi ogni volta che suonavano alla porta pensavo, anzi speravo, fosse lei, ma non fu così e passarono mesi e poi anni, mi aveva profondamente ferita, mi aveva tagliata completamente fuori dalla sua vita, dimenticata, come se non fossi mai esistita.

"Ciao Maria, come stai?"

"Che ci fai qua? Cosa vuoi?"

"Volevo vederte ma non sapevo come, probabilmente m'avresti sbattuto la porta 'n faccia se me fossi presentata in ufficio, dopo tutti sti mesi..."

"Venti mesi... per l'esattezza!"

"Già... te trovo benissimo, non sei cambiata neanche un po' sai!" disse avvicinandosi a me, mentre io d'istinto indietreggiai, quel sorriso mi era mancato così tanto, ma adesso era come una lama che penetrava lenta sotto pelle, dritta in direzione del cuore

"Ma piantala... io me ne vado! Colpo basso coinvolgere Mara comunque..."

"No te prego Maria, te prego parliamo un attimo!"

"Parliamo? Adesso vuoi parlare? Sono passati due anni! Due!!! Sei sparita, mi hai cancellata dalla tua vita come se non fossi mai esistita!!! E adesso vuoi parlare? Scordatelo!" mi girai e feci per andarmene, ma mi trattenne prendendomi per un braccio con entrambe le mani, lo faceva sempre prima, quando eravamo amiche, al solo pensiero mi si strinse il cuore

"Lo so, ho sbagliato, me spiace! Te prego Marì... se solo potessi torna' ndietro, ma nun se po'! Maria te prego, sei sempre stata na donna generosa, te chiedo d'ascoltarme e poi te giuro che se lo vorrai poi sparirò di nuovo!" tremava, aveva gli occhi pieni di lacrime, la sua consueta allegria e voglia di vivere sparite, così da vicino mi accorsi delle occhiaie, del viso teso, della stanchezza

"Mi hai ferita, mi hai fatto così tanto male... eri l'unica persona al mondo di cui mi fidavo ciecamente, l'unica che sapevo non mi avrebbe mai abbandonata e invece te ne sei andata senza girarti indietro, così con uno schiocco di dita, sei scomparsa dalla mia vita!"

"E te cos'hai fatto de diverso? Quando so venuta da te per spiegarte che provavo, per trova' na soluzione insieme, te c'avevi paura, sensi de colpa e pure un po' d'orgoglio ferito, così m'hai cacciata! Pure te Marì non è che te se mai fatta senti'! Anzi a quanto ne so te sei pure consolata ben bene in sti mesi... ce semo date alla pazza gioia eh! Cos'è adesso che finalmente hai provato a carne fresca nun te interesso più?"

"Non sei cambiata neanche tu, dici sempre le prime stronzate che ti passano in testa, senza riflettere..."

"Come si chiama la lei di turno? Quanti anni ha? Te prego dimme che almeno questa è maggiorenne!"

"Ma che cazzo dici? Se non ti ho cercata è perché volevo rispettare te ed il tuo matrimonio! Avevi fatto una scelta ed io l'ho assecondata! Basta, tanto parlare con te è fiato sprecato!" mi girai e cominciai ad andare verso la porta ma lei mi superò e si mise di fronte a me, per non farmi passare

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