Capitolo V

533 30 7
                                    

"Ao"

"Ao? Ma che modo è di rispondere al telefono?"

"Che voi? Nun stai a registra'?"

"Sì, entro fra 10 minuti, ma volevo sentirti prima, ho fatto male?"

"No" immaginavo il suo sorriso timido, il suo tono era dolce e mi arrivava dritto al cuore

"Ci siamo lasciate un po' di fretta questa mattina e volevo sapere come stavi, ieri sera è stata intensa, tante emozioni..."

"Sto bene Marì! Tante emozioni è vero, ma di quelle belle che fanno bene al core!!!E te come stai?"

"Benissimo, per la prima volta dopo tanto tempo, ho dormito tutta la notte e quando mi sono svegliata ero serena e riposata, forse dovrei sempre dormire con te d'ora in poi..." dissi flirtando, non lo facevo mai, non ero capace, non era parte del mio carattere, ma con lei tutto era diverso adesso, nuovo ed eccitante

"Magari senza a figura de merda der mattino, co Mara che ce trova addormentate sul suo divano, avvinghiate una all'altra!"

"Ahahah, ma non è successo niente e poi Mara è un'amica... era felice per noi! Senti, adesso purtroppo devo andare... posso richiamarti stasera quando ho finito?"

"Finisci tardi? Tanto tardi?"

"Se tutto va bene, dovrei finire di registrare intorno alle 19 e poi ho ancora una riunione con la redazione... ma posso chiamarti quando finisco di registrare"

"Magari invece de chiamarme potresti veni' fin da me, a cena..."

"Sei sicura? Non voglio farti aspettare fino a tardi, tu ceni sempre presto..."

"Ma te sto a dì che so disposta a aspettarte, a meno che tu non abbia de mejo da fa co una de le amichette tue..."

"No, nessuna amichetta!"

"Eh sarà mejo, altrimenti vengo lì ai Titanus e faccio na scenata che s'a ricordano pe un po'..."

"Non mi sembra il caso che ti presenti agli studi dopo quasi due anni di assenza, così senza preavviso, la gente parla, lo sai, e noi in questo momento dobbiamo passare inosservate..."

"Allora te vedi de non fa er galletto!"

"Che cretina! Devo andare, ti chiamo quando parto dagli studi, ok?"

"Vabbene... comportate bene eh Marì che io le conosco ste regazzette stagiste, assistenti, ballerine che c'hai intorno e nun me fido!"

"Ma come devo dirtelo che io voglio solo te!"

"Magari stasera me lo poi pure dimostra'... così me convinco!" disse con una voce così sexy da farmi trasalire

"Oddio, ma io come ci vado in onda adesso!" si mise a ridere di gusto e quel suono che non sentivo da quasi due anni mi aprì il cuore, realizzai in quel momento che non volevo più passare un solo giorno senza sentirlo, anzi volevo essere io a scatenare quella risata, ogni giorno, per i motivi più futili e disparati. Volevo svegliarmi con lei ogni mattina e addormentarmi fra le sue braccia ogni sera. Volevo condividere tutto con lei, come non avevo mai fatto con nessuno.

Per la prima volta nella mia lunga vita professionale, entrai in studio controvoglia, disinteressata, pensando che quello non era più il mio posto, perché adesso il mio posto era ovunque ci fosse lei ed a quel punto seppi esattamente cosa avrei dovuto fare.


Mi presentai a casa sua verso le 22, conoscendola mi aspettavo una scenata, lei di solito mangiava alle 19 e allora arrivai preparata, le avevo fatto recapitare circa un'ora prima un enorme mazzo di rose rosse accompagnato da un piccolo orsetto che teneva fra le mani un cuore rosso e un bigliettino in cui mi scusavo per aver fatto tardi. Avrebbe apprezzato più l'orsetto delle rose...

Buen RetiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora