𝕚𝕟𝕥𝕖𝕣𝕟𝕒𝕝 𝕗𝕣𝕦𝕤𝕥𝕣𝕒𝕥𝕚𝕠𝕟𝕤 [minsung]

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ᴀᴄᴄᴇɴɴɪ ᴅɪ sᴍᴜᴛ

Giunta l'ora di educazione fisica, gli alunni si divisero tra chi non aveva la minima intenzione di fare qualcosa e chi invece era disposto a correre come un matto sotto il sole di maggio; Jisung  ovviamente scelse la prima opzione ritrovandosi così seduto, all'ombra di un albero, a parlare del più e del meno insieme all'amico Seungmin, con gli occhi che ricadevano di tanto in tanto su quei pochi che correvano sul grande campo da calcio.

"certo che ce ne vuole a correre con questo caldo" disse Jisung a Seungmin, il quale rivolse anch'egli lo sguardo verso di loro.
"non voglio nemmeno immaginarmi la puzza di sudore che emaneranno una volta in classe" disse poi, arricciando il naso al solo pensiero di quell'odore sgradevole.
"almeno in aula stanno dalla parte opposta rispetto a dove ci troviamo noi, quindi stai tranquillo Ji" disse Seungmin con tono scherzoso, provocando il riso anche dell'amico "hai ragione".

Una volta, tristemente, finita l'ora di "riposo" - o almeno per loro due - fecero ritorno in classe un quarto d'ora prima per seguire l'ultima delle lezioni del giorno.

Con la testa poggiata sul palmo della mano destra e gli occhi puntati verso il cielo limpido scorto al di fuori della finestra, Jisung si stava già perdendo nel suo mondo, ancor prima che il professore arrivasse ed iniziasse la lezione, fino a quando la sua attenzione venne inconsapevolmente catturata da un ragazzo al primo banco che si trovava proprio accanto a quella finestra: Lee Minho, un tipo piuttosto freddo ed indifferente, ma uno dei migliori a scuola, si era appena seduto al suo posto, traboccante di sudore e rossissimo in viso, con il petto che si alzava ed abbassava affannosamente e i capelli, dalle punte bagnate, appiccicati per via del sudore alla fronte come quella misera maglietta grigia che aveva indosso era, per il medesimo motivo, estremamente aderente al suo corpo.

E a quella vista Jisung rimase senza fiato.

"cazzo quanto è attraente" pensò tra sé e sé, con le gote fortemente arrossate a causa di un'improvvisa vampa di calore che gli pervase tutto il corpo.
E i suoi occhi non avevano la benché minima intenzione di spostarsi da quella vista, mentre nella sua mente i pensieri si facevano ancora più intensi.

"Ji, mi presti l'evidenziatore arancione?" chiese d'un tratto Seungmin intento a leggere qualcosa, ma non ricevette risposta.
"Jii" provò di nuovo, ma nulla.
"Han Jisung!" e il ragazzo in questione sembrò riprendersi da quei suoi pensieri.
"cosa vuoi Min" chiese allora, "l'evidenziatore" "si si, prendilo" rispose e solo in quel momento si rese conto di cosa avesse effettivamente pensato fino ad un secondo prima e si maledisse mentalmente soprattutto per colui che ne era il soggetto.

"no no, io sono impazzito, i-m-p-a-z-z-i-t-o " pensò tra sé e sé "ma cosa vado a pensare...di Minho poi, MINHO, quel non si sa come perfettino, pure antipatico a volte, freddo come un iceberg che a vederlo - e lo guardò per un millisecondo (non l'avesse mai fatto...) - be'...a vederlo...NO, NO, AISH stupidi pensieri" pensò ancora.

"Min vado in bagno, tanto ho ancora dieci minuti" disse poi all'amico.
Quasi corse per il lungo corridoio fino al bagno, dove si chiuse in un gabinetto, sedendosi sul coperchio della tazza del water e le mani tra i capelli, pensoso.

"okay Jisung, adesso calmati" sussurrò a se stesso, inspirando ed espirando un paio di volte prima di far ritorno in aula.
Ma, prima di metter piede in corridoio, intravide la figura di Minho dal viso gocciolante accanto al lavandino, segno che si era appena sciacquato il volto, alla ricerca di un pezzo di carta.

E Jisung l'avrebbe potuto benissimo ignorare, essergli indifferente se non fosse stato per un qualcosa di inspiegabile che mosse senza volere il suo corpo verso Minho.

"tieni" disse poi porgendogli alcuni fazzoletti che aveva preso; Minho lo guardò, avvicinandosi pericolosamente a detta dell'altro. Gli occhi di Jisung erano come rapiti da quelli di Minho, facendolo sentire estremamente piccolo, tanto da farlo agire istintivamente e abbasargli piano piano in braccio con i fazzoletti proteso verso Minho, il quale si avvicinò ancora, a pochi centimetri dal viso di Jisung, non mostrando alcun'intenzione di prendere quei pezzi di carta.

Un groppo in gola, ma a parte quello nient'altro.

Allora il corpo di Jisung si mosse da solo, di nuovo, allungando le mani verso il viso di Minho per asciugarglielo delicatamente e sistemargli poi alcune ciocche; e mentre i suoi occhi erano concentrati sulla testa del ragazzo, un altro paio di occhi, invece, si stava già assaporando le sue dolci labbra.

D'improvviso Minho afferrò i suoi polsi "finiscila".

Jisung lo guardò ed in un secondo gli venne rubato un bacio, fugace; ricambiò con un altro, più lungo, bramato da entrambi, interrotto per assenza di ossigeno, ma subito ripreso e continuato dietro la porta di un gabinetto, dove le loro mani iniziarono l'esplorazione dei corpi, fermandosi le une sui pettorali di uno, le altre sul posteriore dell'altro.

Respiri affannati e desiderio di aversi.
Pura eccitazione.

Minho gli sfilò la maglietta, abbandonando le sue labbra per baciargli il collo e lasciare segni rossi sulle sue clavicole mentre con le mani gli provocava altre parti, costringendo Jisung a reprimere i suoi gemiti in un lamento soffocato.
Sentendo premere le loro erezioni, a stento trattenute dai pantaloni, "Minho..." sussurrò Jisung, "siediti" gli disse l'altro.

Minho si inginocchiò di fronte a lui, guardandolo come a chiedere il permesso e Jisung annuì, venendo così aiutato a risolvere il suo 'piccolo problema'.

"torna in classe" disse poi Minho, restituendogli la maglietta e aiutandolo a sistemarsi.
Jisung lo guardò confuso: "ma tu..." iniziò, alludendo al suo 'pacco' gonfio.
"non destiamo sospetti" rispose l'altro.

"e poi" continuò, in un sussurro al suo orecchio "avrai tempo di goderne, Han Jisung".
Jisung non disse nulla, incredulo di ciò che aveva sentito - e anche della circostanza in sé che stava pian piano cominciando a realizzare.

"comunque grazie, per i fazzoletti" disse Minho prima che Jisung se ne andasse.

Sulla soglia della porta, si accorse della presenza del professore che era arrivato da qualche minuto e così si precipitò al suo posto accanto a Seungmin.
"Ji, appena in tempo...ma che hai combinato in bagno?" chiese Seungmin, preoccupato per quei insoliti minuti in più che l'amico aveva trascorso in bagno. "a dirla tutta non mi sentivo proprio bene" si inventò Jisung e Seungmin parve credergli. "la prossima volta però dimmelo, forse in caso ho qualche farmaco per aiutarti" disse Seungmin e Jisung annuì per la premura dell'amico.

Dopo un paio di minuti, a lezione ormai iniziata, tornò in classe anche Minho che fugacemente rivolse un sorrisetto malizioso a Jisung, il quale lo colse all'istante.

"Lee Minho..." si disse in un sussurro, perdendosi ancor più nei propri pensieri.

Stray Kids - one ѕнoтѕDove le storie prendono vita. Scoprilo ora