𝐈𝐕.

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"Heart To Heart"
— Heart to Heart, Mac DeMarco.

I minuti passarono, ed il vuoto logorante distruggeva le pareti interiori del corpo di Angela, rendendola sofferente.
Troppe persone.
Maria, i professori, uno studio che fino ad un anno prima vide attraverso uno schermo, sdraiata sul divano a poltrire commentando gli artisti in gara.
E adesso sarebbe divenuta una di loro.

Forse.

"Primo candidato di canto, Matthew."

Aveva totalmente dimenticato gran parte delle informazioni di presentazione svolte fino a quel preciso istante, poiché il proprio cervello si accese con la nomina del primo candidato.
Dagli scalini si alzò un ragazzo tatuato, dai capelli biondi e lunghi.
Lo vide semplicemente di spalle, per cui non ebbe modo di inquadrarlo con estrema semplicità.
Ciò che non aveva notato, però, fu la presenza di Giulia, accanto a sè, che avvicinandosi al proprio orecchio, sussurró.

"Ua un malessere."

Angela si affogò con la propria stessa saliva.
Sorpresa, divertita, inquietata. Non lo sapeva neppure lei.
Girò lo sguardo, dagli occhi sgranati, incontrando quelli marroni della ragazza sorridente di fianco a sè.

"Ma sij scem."

Espresse con estrema delicatezza, d'altra parte.
Ci volle poco per osservarsi con sguardo complice e divertito, prima di zittirsi al suono della base, segno di inizio dell'esibizione.
La voce di quel ragazzo le ricordava qualcosa, qualcuno.
Era vivida, colma di sfumature. Alti e bassi si mescolavano, donando alla voce un aspetto graffiante.
Apprezzò la canzone, tanto quanto lo fecero i prof, che approvarono visibilmente con ogni gesto possibile, prima che terminasse la canzone.

Aveva ben compreso le regole effettuate gli anni precedenti:
Un alunno si esibiva, se uno dei tre prof abbassava la leva posta dinanzi a sè verso il basso, interrompendo la musica, l'aspirante artista proseguiva senza base per alcuni secondi, in attesa che qualcun'altro rialzasse. In caso contrario, sarebbe finito a casa.
Nel caso di Matthew, nessuno aveva abbassato, per cui, era necessario l'esito del "banco sì/no" per ciascun giudice.
Come previsto. Primo allievo di canto.

Girandosi verso le scale per salire e posizionarsi al suo banco, vide il suo volto.
Era un bel ragazzo, ma nulla di particolare nei suoi tratti.
Di fianco, però, qualcuno la pensava diversamente, a partire dalla sua compagna, fino ad osservare altre ragazze fissare il biondo con occhi sognanti.

Menomale che sono gay.

Le esibizioni dopo ciò, continuarono con tranquillità, o meglio, quasi.
Le proprie gambe stavano per lasciare il proprio corpo ed andarsene da quello studio. Il tremolio di esse sembrava non fermarsi, l'ansia si era localizzata sui propri arti inferiori, creando un movimento involontario.
La rigidità dei prof era ineguagliabile, dettaglio che la fece preoccupare maggiormente.

"Candidata di canto, Mew."

Il cuore ed i suoni attorno a sè si fermarono alla nomina di quel nome d'arte.
La propria attenzione si concentrò sul corpo sottile e curvilineo della ragazza alzarsi dal gradino, opposto alla propria scalinata, scendendo con un sorriso stampato in pieno volto.
Ad ogni passo, vi erano piccoli e brevi saltelli, gesto che fece sorridere la mora, definendola quasi tenera.
Una gomitata arrivò alla propria destra, era Giulia.
Ignorò totalmente l'azione contro di sè, concentrandosi sulla presentazione esposta da Maria.
Aveva 24 anni?
Sembrava notevolmente più piccola della sua età originaria.

The Night We Met.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora