There's blood in the water

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-Attenzione il contenuto di questo capitolo potrebbe urtare alcune persone particolarmente sensibili, pertanto sono presenti scene da non replicare a casa.-

Liam pov:

Ci ho sperato fino all'ultimo, fino all'ultimo respiro che non si trattasse di lui.

Tutti e dico tutti mi sarei aspettato di rivedere.

Tutti tranne Dylan fottuto Morris.

Ovviamente sapevo che prima o poi avrei dovuto rivederlo ma solo per un puro scherzo del destino, invece eccolo qui, in piedi in tutta la sua altezza dopo avermi abbandonato come se per lui io non valessi nulla.

L'ho riconosciuto all' istante, da quando ha mosso un passo verso di noi ho compreso la gravità della situazione.

Ora giace di fronte a me, fissandomi dritto negli occhi, come se non sentisse le parole dei miei amici che gli facevano centinaia di domande.

E come se tutti gli altri fossero spariti.

Io e lui, come una volta.

Presto però, il sentimento di sollievo che provo nel saperlo vivo e vegeto lascia spazio ad una sensazione bruciante che mi fa accapponare la pelle.

Odio, odio nella sua forma più pura.

Un rivolo fastidioso di scosse e brividi mi attanaglia la spina dorsale e lo stomaco mi si chiude in una morsa ferrea.

Tutto questo tempo senza darmi sue notizie, un semplice messaggio d'addio...

Mi sarebbe bastato.

Ma invece no, Dylan deve sempre rovinare qualsiasi cosa bella accada nella sua vita.

Lo osservo compiere un passo in avanti verso di me incerto.

Gli occhi attenti di tutti ci stanno puntando scettici, probabilmente si stanno domandando perché io non sia corso ad abbracciarlo.

Dylan muove un altro passo nella mia direzione e un improvviso senso di nausea mi investe.

Voglio ucciderlo cazzo.

Mi guarda di sottecchi e avanza ancora a testa bassa, quasi non riuscisse a reggere il peso del mio sguardo duro.

Solo in questo momento mi accorgo di star stringendo talmente tanto forte i pugni da avere le nocche totalmente sbiancate e percepisco dei piccoli solchi nel mio palmo, dovuti ai graffi delle mie stesse unghie.

È un abitudine che ho preso da bambino, a volte rimanevo in quella posizione, stringendo i pugni, per cosi tanto tempo da far colare giù dei piccoli rivoli di sangue.

<<Controllati Liam>>

<<Controlla la tua rabbia, puoi farcela>>

<<Sei più forte di lei, puoi combatterla>>sussurava Margaret guardandomi negli occhi.

Lei sapeva che non potevo controllarla, lei lo ha sempre saputo.

<<Liam io...>> la voce di Dylan mi distoglie dai miei pensieri sussurrando il principio di una frase balbettando leggermente

<<Liam il cazzo.>> lo interrompo serio fulminandolo con lo sguardo.

<< non ho la più pallida idea del perché tu sia qui, ne del perchè tu sia tornato ma durante la tua permanenza ricordati una cosa,>> Presi una pausa preparandomi a sputare qualche cattiveria.<<la tua vita sarà un inferno>>

Così dicendo afferro il casco appoggiato sopra la sella della mia motocicletta e ci monto sopra premendo la manopola per l'accensione.

Urlo qualcosa per incitare Dylan e gli altri a seguirmi.

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