What about the plans we made?

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dylan pov

Vuoto.

Ecco cosa si prova a desiderare così ardentemente di morire che quando finalmente si è a un passo tra un mondo e l'altro la paura ti mangia vivo.

Venni sbalzato al di là del gardreil ma successe tutto così velocemente.

L'aria gelida che sferzava all'interno del tessuto della mia leggera felpa d'improvviso cesso di esistere.

Il mio cuore che scalpitava nel petto per l'adrenalina smise di pompare fluidi.

Liam che un momento prima mi accompagnava nella mia corsa sfrenata ora mi si era avvicinato talmente tanto da far si che le carrozzerie delle due motociclette si sfregassero.

Tutto si congelò nell' istante in cui nel tentativo di allontanarmi da Liam mi lanciai dalla parte opposta e sbattei la testa protetta dal casco contro l'asfalto duro.

Vuoto.

Per la seconda volta nella mia vita ho sentito questa sensazione.

Con le uniche differenze che non sento il ronzio ovattato delle sirene dell'ambulanza, né l'oscura presenza di un corpo ancora caldo che giace inerme accanto al mio.


2 anni prima...


<<metto un po' di musica che ne pensi?>> chiese smanettando con i tasti dell'aria condizionata.

<<te lo giuro che se mi fai ascoltare un'altra canzone proveniente da qualche album indie-métal di vent'anni fa mi strappo le orecchie a morsi>>

<<ma smettila, preferisci il tuo amato Justin bieber?>>

<<baby, baby, baby, ohhhh>> canticchiai esagerando il tono di voce.

<<occhi sulla strada coglione>> mi riprese ridacchiando sotto i baffi.

L'incrocio di fronte a noi era totalmente privo di macchine ma comunque il semaforo non voleva saperne di diventare verde.

osservai il viale umido e buio davanti a noi, poi alzai la testa verso la luna, visibile attraverso il tettuccio in vetro della macchina.

<< ti assomiglia sai?>> la voce di Avery mi colse di soprassalto facendomi voltare nella sua direzione.

<<che cosa?>> chiesi sinceramente confuso.

<<lei>> disse alzando a sua volta lo sguardo verso la luna candida.

<<ti sembro una palla bianca con dei crateri?>> sorrisi sparando una battuta stupida.

<<no scemo, mi ricordi la luna perché anche lei per splendere ha bisogno del suo sole>> affermó sicura mentre nel veicolo si propagavano le note di stand by me.

<<sei tu il mio sole avery>> sospirai.

Non ebbi il coraggio di girarmi a guardarla perché la sua bellezza mi avrebbe incantato per l'ennesima volta e non saremmo riusciti a tornare a casa in tempo.

Percepii però i suoi occhi che mi osservavano più affondo, quasi attraverso.

Staccai una mano dal volante e la appoggiai sul suo avambraccio formando dei piccoli cerchietti sulla pelle pallida e fredda.

La sentii fremere sotto il mio tocco, come se avesse appena preso fuoco, o fosse stata risvegliata da un lungo sonno.

Si avvicinò cauta alla mia bocca.

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