• III cap

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Angolo autrice:
Ribadisco che ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

Pov Maria

- Lo vedo infatti - rispondo io con freddezza.
- Vabbuò dai vulimm magnà? - incalza Domenico per sdrammatizzare.
- Allora facciamo un brindisi a Domenico...- dice Massi prendendo la birra e alzandola.
- A Domenico e ai suoi successi- rispondo io.
Stiamo mangiando la pizza, pizza se così si può chiamare. Qui a Roma odio mangiarla perché, essendo abituata con quella di Napoli, non la preferisco.
- Amò la prossima volta però ci fai una bella carbonara - dice Ludovica.
- Uagliù io da poco mi sono trasferito qui, il cuoco perfetto è Massimiliano...che ormai nel tempo libero fa l'uomo di casa- dice Domenico prendendolo in giro.
- Certo, qualche giorno vi invito a casa mia e vi faccio assaggiare la carbonare più buona di Roma fatta da uno Stabiese- dice lui vantandosi della sua bravura in cucina.
- Io rifiuto l'offerta e vado avanti, non vorrei essere avvelenata...ho una vita davanti e una mega festa di compleanno da organizzare- dico io con fare spocchioso.
- e chi ti dice che eri invitata anche tu? - mi dice lasciandomi senza parole.
Sto coglione, sto infame, sto bastardo. Ma come si permette di umiliarmi così a tavola davanti ai miei amici.
Lo odio così tanto.
- Non ci sarei venuta lo stesso, ch're la padrona di casa mi odia così tanto che ti cac sott di farti vedere con me? - dico io cercando di ridere e prenderlo in giro.
Sto impazzendo, vorrei prendere sto cartone della pizza e buttarglielo addosso.
- Nun parlamm di Elena che nun c'azzecc propr nient mo- mi dice incazzato.
- A pensavo che a padron e cas foss mamm't... staj pur a scrocco na nammurat toj ? - dico io. So che sto esagerando ma non mi importa.
Non permetto a nessuno di umiliarmi.
Vedo Ludovica e Domenico imbarazzatissimi.
Lui è nero, per modo di dire, perché ha il viso e le orecchie rossissime.
- Vabbuò ja, sta carbonara la facciamo a casa mia!- dice Domenico per disinnescare il dialogo.
- Marì mi aiuti a ritirare i cartoni? abbiamo comprato del gelato- mi dice Ludo.
Mamma mia non voglio immaginare la cazziata che mi farà dopo.
Lei odia quando mi comporto così. Mi rendo conto che forse ho esagerato. Ma anche lui non se n'è tenuta una. Lo odio!

Pov Massimiliano

Io la odio.
Ma come si permette di parlarmi in questo modo?
Ma che cazzo le ho fatto? cioè lei scappa da me senza motivo e per giunta fa anche la sostenuta?
È vero che io, dopo qualche settimana, sono tornato con Elena ma dopo che lei è uscita da quella stanza d'hotel ho sofferto come un cane.
Avevo avuto il coraggio di sceglierla e lei mi ha lasciato lì, senza spiegazioni. Pensavo che avessimo passato la notte più bella della nostra vita ma a quanto pare per lei non è stato così.

Abbiamo sparecchiato tutto, mangiato il gelato e mi sa che fra poco andrò a casa.
Domenico e Ludo hanno cercato di alzare l'umore ma c'è sempre tensione.
La vedo di nuovo vicino alla finestra che accende una Iqos.
Mi vorrei avvicinare ma ho paura.
Paura di essere respinto o di infastidirla.
Sono stato un cretino a provocarla a tavola, ma odio quando mi trattano con sufficienza.
Era ovvio che l'invito era rivolto anche a lei, sicuramente non avrei fatto rimanere a casa Elena e sappiamo tutti il perché.
Ste due si odiano e per fortuna Elena non sa niente. Solo poche cose.
Domenico ha lavato le posate e Ludovica si è addormentata sul divano. Un classico... quella dorme pure sulle pietre.
Mi avvicino a lei.
-Ch buò? - mi dice.
-Comm staj? - le dico.
- lassm in pac - mi dice. Ha un tono diverso da quello usato a tavola, forse un po' dispiaciuto.

Prendo la sua iqos e me la porto in bocca.
Carmine Di salvo docet.
Lei mi guarda, vedo che ha gli occhi lucidi. Sento che vuole dirmi qualcosa e, siccome odio vederla così, prendo parola io.
Mi avvicino così tanto che ho paura di sfiorarle il viso.
- Perché te ne sei andata quella notte ? - le dico.
Devo sapere, devo capire!
- Perché era giusto così, Massi io e tu non possiamo stare insieme... ma ci vedi là fuori ? tu non sei fatto per stare con me e viceversa! - mi dice.
Che cazzo significa? perché fuori non potremmo stare insieme?
- Perché ti sei negata anche il fatto di provarci?- le dico, sfiorandole il viso con il mio naso.
Lei è imbarazzatissima, continua a controllare dove sono gli altri per paura che ci vedano così vicini.
Mi sento di doverla tranquillizzare.
- Domenico non verrà e Ludovica sta dormendo. Dimmi perché mi hai lasciato lì? - le dico prendendole il mento e alzandole il viso.
- Massimilià nun è ccosa... non mi hai fatto neanche una chiamata dopo il mio gesto assurdo, una settimana dopo ti ho visto con Elena... ho dedotto non sappia niente - mi dice ancora arrabbiata.
Ha ragione, non ho avuto il coraggio di raccontarle niente perché sono un codardo.
Ma lo sono sempre stato.
- Marì...Elena non c'entra. Ti sto parlann di nuj- le dico.
Vorrei baciarla perché so che cederebbe.
- Massi spostati... Tu la ami più di quanto pensi, forse ami l'idea della ragazza per bene che potrebbe creare con te la famiglia del mulino bianco, forse la ami perché è matura e con la testa sulle spalle, perché è gestibile, non fa pazzie, ti fa stare bene, ti fa sorridere. Ma devi accettarlo che la ami e che quello che c'è o che potrebbe esserci tra noi è solo frutto di desiderio sessuale.- mi spiazza.
E se fosse così veramente ? e se per Maria provassi solo una forte attrazione fisica dovuta dalla nostra forte chimica?
La guardo con la mia felpa, le calza enorme ma riesco a vedere perfettamente le forme del suo piccolo seno e le curve del suo lato b.
Come fa ad essere così sexy anche quando indossa una felpa sportiva?
Guardo i suoi occhi lucidi, le sue labbra martoriate dai suoi denti quasi ridotte con il sangue.
I suoi lunghi capelli ancora leggermente bagnati, le sue mani intrecciate su loro stesse che si muovono in modo nervoso.
Mi avvicino ancora di più.
Non sono coerente, non lo sono mai stato e so per certo che neanche lei lo è.
Vedo che ingoia e il suo respiro aumenta a dismisura, guardo la sua lingua che accarezza delicatamente le sue labbra. Siamo a mezzo centimetro di distanza. Alza gli occhi per guardarmi, sento che mi vuole ma se la bacio rischio di confermare quello che mi ha detto, che provo solo una forte attrazione fisica per lei. Non resisto, il suo profumo mi fa perdere i sensi e la bacio con tutta la mia foga. Lingue che si intrecciano, mani che si cercano, chiudo gli occhi perché non vorrei mai che questo momento finisse.
Lei mi lecca l'orecchio ed io impazzisco. So che gli sono mancato, ma lei mi è mancata di più.
Mi tira la maglietta bianca come se volesse strapparmela.
Infilo le mani sotto la felpa e scopro che indossa solo un reggiseno, presumo in pizzo, che mi fa eccitare ancora di più.
Le tocco il seno, lo palpo per le bene, sento che lei si sta trattenendo nel gemere forse per paura che ci sentano gli altri.
-mi fai impazzire Marì...- riesco a dirle solo questo.
Vedo che apre la bocca per dirmi qualcosa ma... sento il citofono suonare.
Tempismo perfetto.

Lo so che mi odiate perché vi lascio sempre in sospeso ma è la mia strategia di marketing affinché voi lèggiate anche il prossimo capitolo... Fatemi sapere la vostra ci conto!
Buona domenica ❤️

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