7. Pelle stretta

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QUESTO CAPITOLO CONTIENE ARGOMENTI DELICATI, SCENE NON TROPPO DESCRITTIVE, MA COMUNQUE ARGOMENTI DELICATI.

D A M O N

Mi hanno criticato, loro che mi avevano obbligato ad essere così, invece che un normale ragazzo e per loro sono un fallimento? Si, lo sono, di cosa mi stupisco? Sono degli stronzi patologici.
Una notifica.

Mamma ✌️

Amore, domani venite tu e Adam? Mi mancate, non vi vedo da più di una settimana😔

si, a che ora veniamo?

Vi vengo a prendere alle sei di pomeriggio?

Ok, ci vediamo domani

Buonanotte Damon, non vedo l'ora di vederti😘

Buonanotte mamma

Manca anche a me, lei ha sempre creduto in me, mi sorride e non mi ringhia come un cane ogni mattina, lei mi accetta per qualsiasi cosa, accetta tutti, aveva persino accettato il tradimento di mio padre, aveva detto: "Non fa niente, amore." Era innamorata dell'uomo sbagliato.
Ricordo che da bambino faceva sempre tutto per me e mio fratello, o almeno tutto ciò che le concedesse di fare mio padre, non molto, ci doveva trattare come schiavi, come stupidi pezzi di merda, ma di nascosto ci diceva quanto ci amava e che un giorno saremo stati davvero felici, ma ancora oggi mi domando cosa sia la felicità.

🧩

La fottuta sveglia, l'inizio di una fottuta giornata di merda. Spengo il telefono e mi giro dall'altro lato.

<<Porca puttana!>> Impreco vedendo Lilith seduta a fumarsi una canna.
<<Buongiorno tesoro. Come va? Dormito bene?>> Ridacchia passandomi lo spinello, lo prendo e faccio un tiro.
<<Tu che cazzo ci fai qua?>> Mi alzo e prendo dall'armadio un jeans cargo nero e una maglietta bianca attillata.
<<Bho, mi annoiavo, ho pensato: "Andiamo a disturbare Anderson.">>
<<E precisamente da quanto sei qua? In camera mia, nel mio letto?>> Chiedo cambiandomi sotto il suo sguardo attento e malizioso, che mi perlustra il corpo. <<Ti piace quello che vedi, regina degl'inferi?>>
<<Ho visto di meglio, Demone.>> Fa spallucce. <<Comunque, nel tuo letto da dieci minuti, però ho fatto un giro, bella casa. Ah! Password del computer troppo facile, cambiala.>>
<<Da quanto sei a casa mia?>> Le chiedo avendo paura della risposta, da lei si cui può aspettare di tutto, pure che muoia e risorga come Gesù Cristo.
<<Allora contando, sono tornata a casa alle tre... mi sono vestita e si sono fatte le quattro... Dalle cinque! Sai tuo fratello Adam scopa con la fidanzata di tuo padre, immagino che sia il suo preferito.>> Ride mentre io la guardo confuso per le parole sparate a raffica. Mi affaccio, stanno dormendo tutti. Esco dalla stanza seguita da Lilith.
<<Devi seguirmi pere forza?>> Le chiedo nervoso, non solo per la sua presenza, ma anche per aver aperto gli occhi.
<<Si, poi sai, non ho fatto colazione, è un pasto importante. Avete dello Yogurt greco?>>
<<No, vai a casa tua a mangiare il tuo fottuto yogurt greco.>>
<<Dai sul serio? Avete solo yogurt alla frutta?! Sapete quanti zuccheri hanno? Presumo di no. Sul serio non avete niente di dietetico?! Che cazzo!>> Si lamenta, sale nel bancone della cucina e dondola le gambe come una bambina mentre addenta una mela rossa.
<<Questa sarebbe una colazione?>>
<<Si, non avete un cazzo, solo yogurt troppo zuccherati, biscotti al cioccolato, biscotti con troppo zucchero, pane e altre cose che mi fanno schifo.>> Sbuffa e ora non ho dubbi che abbia ancora problemi con il cibo.
<<Tu non li mangi? Cosa mangi di preciso.>> Rido mordendo un biscotto con le gocce.
<<Non li mangio, mi fanno schifo, mangio solo cose dietetiche. Se mangio cioccolato solo 70% fondente.>> Dice tutto questo come se fosse ovvio, poi mi ricordo con quali genitori è cresciuta.
<<Perché non ti piacciono o perché hai troppe paranoie, Lilith?>> Poggio i palmi accanto ai suoi fianchi e la guardo dritta negli occhi. Le scosto i capelli, lasciando scoperta la fronte, ma nessuna cicatrice, eppure era così simile a quella bambina.
<<Io? Insicura? Mi hai vista?>> Ride nervosamente, sposta lo sguardo, cercando comunque di mostrare della finta sicurezza.
<<I tuoi occhi dicono il contrario, se è come dici tu, guardami negli occhi.>> La sfido.
Serra la mascella e mi guarda dritto negli occhi, con occhi glaciali e impassibili, si è armata, ora ha addosso un armatura inaccessibile. <<Non. Sono. Insicura. Tu?>>
<<No.>> Ma sento ancora la pelle troppo stretta e mi sento ancora intrappolato in quel magazzino.
<<Bene.>> Sputa dura.
<<Bene.>> Alzo il mento in modo arrogante.
Scende dal ripiano ed esce da casa mia.
La testa gira e sento l'aria mancare, vedo il viso di quell'uomo dietro di me e il dolore lancinante, la pelle stretta, la pelle che brucia e che supplica di essere bruciata per non sentire quelle mani ancora addosso.
<<Ti prego basta...>> Sussurro vedendo il suo viso e sentendo l'aria mancare. Ingoio un bicchiere di acqua fredda che mi finì anche addosso per il tremolio alle mani. <<Basta... Basta... Basta...>> Ora sento la mano di quella bambina stringere la mia.

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