1- Fotocopia in miniatura

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▪︎ Katsuki ▪︎

Stavo seduto su quella maledettamente scomoda panchina con un merdosissimo zucchero filato in una mano e uno schifosissimo peluche gigante nell'altra.

Guardavo quel marmocchio di Arita correre su e giù per quel parchetto isolato, vicino al luna park dove aveva insistito per andare, mio figlio era proprio insistente.

Si avete capito bene, io Bakugo Katsuki avevo un figlio ed era il più bello e importante su tutto il cazzo di pianeta.

"Mamma, guardami! Sono super veloce" Lo sentii strillare.

"Marmocchio se continui a blaterare. ti spaccherai tutti i denti a terra" Risposi con un sorrisetto guardandolo scorrazzare per tutto il prato.

"Sta zitto vecchio! Io sono velocissimo e tu sei solo invidioso"

"Cavolo mi hai scoperto!"

Mi alzai da scomoda panchina lasciando lì tutte le cose che portavo in mano, corsi verso Arita e lo presi da sotto le braccia alzandolo in aria, lui scoppiò un una risata a dir poco fragorosa e io gli scompigliai i capelli mori che aveva preso da mio padre e sparati proprio come i miei.

Lui mi diede un pugno debole sul petto e io lo portai vicino a me sorreggendo con un solo braccio il suo peso, lui allacciò le gambe intorno al mio busto e mi incamminai verso la panchina, buttai lo zucchero filato nel cestino e presi il gigante peluche di All Might che Arita adorava.

Avevo smesso di fare l'eroe tre anni prima, avevo partorito Arita e nessuno sapeva del mio essere omega o di mio figlio.

Non era per niente nel mio stile farmi vedere debole e di certo durante la gravidanza o nei primi tre anni di vita di Arita lo ero.

Ero stato in America.

Insomma non avevo un alpha e il padre di mio figlio mi aveva drogato per far sì che andassi a letto con lui.

In quei tre anni non sarei comunque stato in grado di farlo l'eroe e poi mi dovevo occupare di Arita.

Il mio pensiero fisso ora era che avrei dovuto riprendere a fare l'eroe. In Giappone. Dove ero tornato da poco.

Allacciai la cintura ad Arita seduto sul seggiolino e lasciai con poca grazia il pupazzo del ormai ex pro Hero nei sedili posteriori.

Certo, il fatto che prima mi vergognassi di essere omega con il carattere che mi ritrovo non aiutava visto che nessuno lo sapeva tranne i miei genitori.

E nessuno se lo aspettava, come dargli torto? Sembravo più alpha di quel fulminato di un pikachu.

Arrivati davanti al mio appartamento presi in braccio Arita che si era addormentato e salì le scale verso casa mia.

Una volta entrato e messo il marmocchio a letto chiamai la vecchia perché venisse a prendersi cura di Arita e lasciai pronta la cena sia per lei che per lui, per tutti e due dosi abbondanti di peperoncino visto che quel marmocchio era la mia fotocopia in miniatura.

Scrissi un veloce messaggio su un postit e lo lasciai sul comodino di Arita per poi prendere le chiavi, la giacca di pelle e uscire di nuovo.

■■■

La struttura dove quel incappucciato di Beast jenist aveva allestito il quartier generale di quella che una volta era anche la mia associazione per eroi non era cambiata di una virgola.

Dire che tutti mi fissavano come se fossi un fottuto alieno è riduttivo.

E qui ci lavorava anche Ashido Mina, per farvi capire.

Avevo chiamato Jeanist in macchina e mi aveva detto di raggiungerlo nel suo ufficio che sospettavo essere tale e quale a prima. Infatti dopo aver salito 2 rampe di scale e svoltato due volte a sinistra e una a destra tra i vari corridoi eccomi davanti a quello che era lo studio di Beast Jenist.

Spalancai la porta con poca grazia, essendo ormai arrivato l'orario del mio appuntamento con l'eroe e fui merdosamente schifato nel trovare quella sottospecie di alieno seduta di fronte all'incappucciato in compagnia del fulminato e capelli di merda.

Sbuffai irritato, non vedevo quei tre da più di due anni e mezzo, avevo cercato a mio malgrado di tenermi in contatto almeno con capelli di merda ma con scarsi risultati.

L'abbandono dell'alpha per un omega era quasi insostenibile e per quanto mi fossi impegnato a combattere il mio istinto da omega avevo sofferto comunque come un cane.

Chiusi la porta con il tallone e mi sedetti su una sedia al contrario appoggiando le braccia sullo schienale divaricando le gambe.

"Che cazzo vuol dire?!" Sbraitai contro Beast indicando I tre che mi fissavano con la mascella che toccava quasi terra. E pensare che quel coglione di Jeanist sapeva tutto. Di Arita, me e della mia condizione .

"Bakugo, date le circostanze riprenderai il tempo perso facendo squadra con loro, li ho scelti essendo anche tuoi ex compagni così non ci sarà l'imbarazzo delle presentazioni" "tsk"
"B-bakubro?"

"Si capelli di merda vedo che ci vedi ancora, pichaku chiudi la bocca o ci entreranno tutte le fottute mosche del mondo e alieno rosa smettila di guardarmi come se avessi il cazzo di tifo"

L'aliena schiocco la lingua prima di rispondere: "Beh vedo che non sei cambiato di una virgola"

Bene, si prospettava una giornata di merda.

Angolo me: ✨️

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