11- Cazzate

78 6 0
                                    

“Fottuta suoneria di merda, di una fottuta giornata di merda, di una fottuta settimana di merda, di una fottuta vita di merda.”

Quello fu il mio risveglio dopo la chiamata di Beast Jeanist, in cui mi informava della missione a cui dovevo partecipare, quella stessa notte, in quel fottuto istante.

Erano le tre del mattino e io dovetti abbandonare il mio letto, per recarmi nel fottuto quartier generale.

Dal fottuto meeting era passata una cazzo di settimana e avevo mantenuto il silenzio radio con la mia ex classe.

Anche con il rosso.

Non sapevo per quanto eravamo rimasti abbracciati, sarebbero potuti essere cinque minuti come cinque ore.

Non avrei dovuto mostrarmi così debole davanti a lui, eppure mi era parso naturale mostrargli il mio lato più debole.

Cazzate. Sono solo cazzate che non significano nulla.

Finii di infilarmi il costume da eroe e mi diressi verso il quartier generale, maledicendo il giorno in cui avevo deciso di fare un lavoro tanto gratificante quanto odioso.

■■■


Vedere le facce di merda di Merdeku e del Bastardo a metà alle quattro del mattino era cento volte peggio che in qualsiasi altro momento. E vedere quei due non era mai piacevole per me.

“Tsk.” Sussurrai, mentre insieme entravamo nell'ufficio di Jeanist.

“Ah, eccovi.” Ci accolse il pro hero seduto sulla sedia girevole che, avevo l'impressione, lo facesse sentire più importante.

“Buongiorno, Jeanist.” Sorrise Deku subito seguito da un saluto cordiale del Bastardo diviso in due.

Io mi limitai ad un cenno del capo. I convenevoli erano stronzate.

“Vi ho chiamati a quest'ora perché abbiamo scoperto un nascondiglio per un commercio clandestino di omega. Fra pochi minuti delle bande di alpha di strada si incontreranno per allearsi e, crediamo, creare un piano per esportare queste omega all'estero.”

Digrignai i denti dal disgusto. La gente può essere veramente orribile e idiota.

Solo gli stupidi hanno bisogno di far del male agli altri per sentirsi grandi.

Gli altri due annuirono e Jeanist mi guardò prima di dare l'ordine di partire.

“Bakugo, te la senti?”

“Certo. Devo rimettermi in carreggiata, no?” Dissi scrocchiandomi il collo.

Vidi con la coda dell'occhio Deku aggrottare le sopracciglia prima di parlare.

“Perché non dovrebbe sentirsela?” Domandò.

“Oh dio, non gliel'hai ancora detto?” Sbuffò Jeanist.

Sbuffai a mia volta alzando gli occhi al cielo.

Con tutto quello che era successo, dire ai miei ex compagni di classe, che tralaltro al momento mi odiavano, che ero un omega non mi era passato neanche per l'anticamera del cervello.

“Me ne sono dimenticato.” Dissi sinceramente.

“Dimenticato di dire cosa?” Mi incalzò Deku.

“Che sono un omega."

“Che sei un omega-…SEI UN OMEGA?!”

“Come hai fatto a dimenticartelo?”

“E che ne so?”

un omega?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora