Capitolo 4

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Jordan

Essere imprigionato nel mio lupo è sempre peggio e oggi è un vero incubo. Lei, Liv ha detto che si chiama, è la donna più bella su cui io abbia mai posato gli occhi. È fenomenale con il suo corpo tonico, i suoi capelli lunghi neri e quegli occhi verdi sembrano volermi fare perdere in un intricato labirinto. È incantevole ed è mia.
La mia mate, finalmente è qui.
Sono anni che la cerco e non sono mai riuscito a captarne neanche un lieve odore, ma oggi tutte le mie domande hanno trovato risposta. Non era in un altro branco, lei stava in città a chilometri e chilometri da me. Non potendo mutare, non sono mai potuto scendere a valle ed ecco qui che il destino ha deciso di mandare lei da me.
Finalmente qualcosa di buono succede a me, l'alpha più sfigato della contea, o forse dello stato. Neanche la saggia del branco ha mai trovato il motivo della mia sciagura, sappiamo solo che il mio lupo ha preso il sopravvento e dopo una battuta si caccia di gruppo non è più voluto rientrare. Ho lottato giorni interi e a volte ho sfiorato la superficie, ma in pochi secondi, Thor, il mio lupo è tornato alla carica. Lo comincio ad odiare, veramente.
Negli ultimi 5 anni ho vissuto così, pure la mia incoronazione è avvenuta in questa forma. Tutto il mio popolo spera un giorno di rivedermi, ma con il passare del tempo la mia speranza ha iniziato a morire. L'unica che può salvarmi a questo punto è Liv, ma non  so come.
Vorrei parlarle, abbracciarla e scappare a casa portandola lontano da tutti questi stronzi. La vorrei nascondere agli occhi di qualsiasi altro uomo.
"È mia" ringhio contro Evan, l'alpha del branco confinante col mio.
Siamo 4, io sono il più vecchio, poi c'è Evan e i due marmocchi sono Deven e Kaden. Il parco è diviso per i nostri branchi, due sul versante est e due sul versante ovest della montagna. Io e Evan siamo da una parte, mentre gli altri due so che stanno riparando i casini fatti dai loro padri sul lato est. Quattro Alpha nello stesso posto, riuniti, fa già presagire guai, ma se vi aggiungiamo una compagna fatale...beh, il caos è assicurato.
"Ragazzi levatevi, non tratterrò J. Dice che è sua." mi aiuta il mio beta, nonché cugino più vecchio, Santi. È un uomo pragmatico e dall'indole tranquilla e sa sempre quando è il momento di lottare e quando invece farsi da parte.
Lo ringrazio attraverso il collegamento mentale.
"Mi dispiace amico, ma ti sbagli..." mi dice Evan con dispiacere mentre raggiunge nuovamente Liv da dietro e la trascina addosso a lui.
"Sei tu che vuoi morire. Lasciala!" Riesco a trovare il collegamento con il suo lupo Ares.
"Toglile le tue sporche mani di dosso." Scatta il più piccolo, Deven, proprio mentre Kaden dice qualcosa di simile.
"Santi io sono sicuro, è mia." Imploro il mio beta mentre si scatena l'inferno.
Santi accorre insieme agli altri beta e strappano la povera ragazza da tutti noi, nascondendola con i loro corpi. Sembra una bambola di pezza da quanto è sotto shock, non reagisce in alcun modo se non muovendo lo sguardo a turno su tutti noi. Non sta capendo nulla poverina.
Siamo quattro Alpha al limite ora, ognuno di noi la vuole rivendicare per sé e nessuno si tirerà indietro, mai.

Liv

Il mio corpo viene spostato inerme mentre cerco di capire cosa significhino le loro frasi possessive. Sembro quasi essere un premio che tutti vogliono, ma non ho afferrato il motivo. Guardo inerme mentre silenziosamente si lanciano sguardi infuocati. Poi tutto cade a pezzi e in un battito di ciglia mi ritrovo a guardare quattro lupi ringhianti che girano in cerchio aspettando il momento perfetto per attaccarsi.
Sto scatenando una guerra. Merda!
Devo pensare e lo devo fare velocemente.
Non posso mandare a rotoli questo lavoro e non posso permettere che il parco nazionale venga distrutto per una guerra inutile.
Non voglio che loro si facciano male.
L'ultimo pensiero mi colpisce dritto allo stomaco e mi fa risalire la bile. Si uccideranno?
Mi concentro nuovamente su di loro, i peli sulle loro schiene sono alzati e le loro posizioni sono pronte all'attacco.
Devo fermarli!
Subito.

La mia aquila spinge verso l'alto, è come se stesse cercando di farsi ammirare. Non ha mai cercato così tanto di uscire davanti ad altre persone.
Maledetta, non ora.
Sibilo contro di lei mentre la combatto.
La situazione di stallo tra i litiganti sta per finire, me lo sento. Proprio quando torno a guardarli ringhianti e arrabbiati, il lupo nero salta su uno dei due bianchi. Non so riconoscere nessuno se non quello che hanno chiamato Thor, J, Jaden o come cavolo l'hanno chiamato. Il primo morso si abbatte sul fianco del lupo candido che guarisce, ma non molla e subito contrattacca. La mia mano vola al mio costato e urlo in preda al dolore, poi una fitta alla spalla opposta mi fa piegare. Al terzo dolore lancinante, questa volta alla coscia urlo più forte e crollo sul suolo del parcheggio. Sento un tacco delle mie décolleté spezzarsi e le ginocchia protette solo dai collant sbattere e bruciore. Poi i ringhi e i rumori di mascelle aumentano mentre la mia vista si offusca e in poco vedo tutto nero.
Sto morendo? Che cosa sta succedendo?
Cerco di sbattere le palpebre e concentrarmi sui miei occhi e non sulle fitte continue in ogni parte del mio collo, ma presto il mio ultimo briciolo di forza sarà finito, me lo sento.
L'ultima cosa che capto sono voci lontane che urlano una sopra l'altra, non capisco una parola però, il freddo e il male sono l'unica cosa che sento con sicurezza.

La Dama dei lupiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora