Cap. 13

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~ grazie... saresti? ~

Erano passati tre giorni dalla visita dei miei genitori ed io ero ancora lì. C'erano varie possibilità:

- Uno: mia "madre" non mi voleva a casa e aveva fatto prolungare il mio soggiorno fino a nuovo ordine (cosa altamente probabile);

- Due: i dottori doveva fare altri accertamenti come se non fossi sana come un pesce (qui ho qualche dubbio, ma sarebbe comunque possibile).

- Tre: non mi viene in mente nessun'altra idea, però dovevo metterlo perché non c'è due senza tre(sì, oggi sono in vena di scherzare).

Mi annoio da tre giorni e non ho niente da fare da tre giorni. In più i miei genitori hanno vietato a Violet di chiamarmi, quindi sono sola come un cane e sto seriamente pensando di scappare dall'ospedale passando dalla finestra. Anche se non mi gettai dalla finestra, ma essendo comunque il panorama fuori molto interessante restai un'ora a guardarlo. Fino a quando arrivò l'infermiera- Signorina Kiriya, abbiamo ottime notizie -

Alzai gli occhi al cielo e anche le mani- Finally! -

Lei mi sorrise e guardò la cartella che aveva in mano- Questo pomeriggio la dimettiamo. Ogni mese però dovrà fare qualche controllo per vedere se va tutto bene e se l'appendice sia a posto. - 

La guardai confusa- L'appendice? Io non ho problemi all'appendice. - 

L'infermiera mi guardò intensamente come se stesse cercando di scrutarmi l'anima. Ma che cazzo sta succedendo... mi pugnalano e puntualmente scoprono che ho una malattia rara? Ma dove siamo? A "Dottor House"?!- Signorina, quando è stata operata aveva una leggera infiammazione all'appendice. Non ha sentito dei dolori, recentemente? -

Piegai la testa di lato- No, perché? -

L'infermiera mi guardò confusa e poi ricontrollò i fogli- Solo un momento. Vado a fare degli altri accertamenti... -detto questo l'infermiera uscì pensierosa dalla stanza. Ma dico io, e pensare che sono esperti.

Sospirai frustrata e mi accoccolai sul letto d'ospedale. Guardai di nuovo fuori dalla finestra finché non decisi che se volevo che avvenisse qualcosa, dovevo farla accadere. Così fissai intensamente la porta, sperando che si aprisse e che comparisse qualcuno. Chiunque! Pur di vedere qualcuno. Dopo mezz'ora i miei desideri vennero ascoltati perché la porta si aprì. Peccato che davanti a me trovai un completo sconosciuto. E questo chi cazzo è? Avrà sbagliato stanza. 

Lo scrutai da lontano e notai in lui qualcosa di famigliare: capelli biondo platino, occhi neri, basso, vestito come se fosse in pigiama... Poi la mia mente mi ricordò di come fossi arrivata qui e tutto mi fu più chiaro.

- Ah, sei tu. Entra. -

Senza dire una parola entrò e si chiuse la porta dietro.

- Sono contento che tu stia meglio. -

Okay?- Ehm... grazie, credo? Comunque in generale grazie per.. sì, insomma, avermi salvato la vita, ecco. Quindi grazie... - poi lo guardai confusa- ...saresti? -

Probabilmente feci una faccia strana perché il tipo davanti a me rise e mi trovai in completo imbarazzo. Devo dire, però, che mi piace la sua risata.

Mi piace un sacco.

È... è come quella dei bambini. Spensierata.

Senza volerlo arrossii e mi sentii in dovere di scusarmi- Scusami è che non ti conosco Takemichi mi ha parlato di te e non so chi sei quindi volevo solo capire chi fossi perché sì sai mi hai salvato tipo la vita e... mi sa che sto farfugliando non è vero? -

Lui rise ancora di più e poco dopo mi unii anch'io. Quando finimmo di ridere si asciugò gli occhi dalle lacrime e poi mi tese la mano- Piacere, Manjiro Sano. Comandante della Tokyo Manji Gang o semplicemente Toman -

Ridacchiai e gli strinsi la mano- Piacere mio hero, Shikimori Kiriya. Comandante dell'IDRA -

Ci sorridemmo a vicenda e poi staccammo le mani- Come mai mi hai chiamato "hero"? -

Arrossii leggermente e abbassai la testa imbarazzata. Dio mio, ma cosa mi stava succedendo? Cos'è amore a prima vista? Ma dove siamo, su Real Time?!- Beh perché il finale del tuo nome assomiglia alla pronuncia di "hero"... in più mi hai salvato la vita, portandomi qui all'ospedale... -

Senza accorgermene lui mi si avvicinò e mi alzò la testa, guardandomi negli occhi- Mi sembrava il minimo dopo quello che avevi fatto. Ci hai aiutati in quello scontro e hai salvato uno dei pilastri portanti della Toman, nonché uno dei miei più grandi amici. -

Arrossii violentemente per il contatto visivo molto intenso- Sì, beh. Takemichi mi aveva parlato di una roba del genere. Del vostro piano insomma. E non dirgli niente perché l'ha fatto in buona fede. Così ho pensato che se al posto del tuo amico ci fosse stato chiunque importante per me, mi sarei buttata per permettere che colpissero me, al posto suo. Io ero l'unica lì vicino, quindi ho scelto di salvarlo, mettendo in gioco la mia vita per la sua. È questo che fa un comandante, no? -

- Sì, è questo che un comandante... - hero mi abbracciò di slancio- Grazie grazie grazie -

Poi iniziai a sentire bagnato sulla spalla. Capii allora quanto fosse importante l'azione che avevo fatto per salvare il suo amico. Anche senza volerlo, mi sarebbe stato debitore per tutta la vita.

Ricambiai l'abbraccio e lo strinsi forte.

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Dopo quasi un anno di attesa eccomi qui con il 13simo capitolo. Stiamo entrando nel vivo del romance, quindi preparatevi. Sinceramente non so perché ci ho messo così tanto e vi chiedo di perdonarmi(?)(anche perché il capitolo è anche relativamente corto quindi boh, sincer_ non so). Cercherò di non lasciare di nuovo quasi un anno di distanza dal prossimo capitolo.

A presto ;)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09 ⏰

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~ Diversi ma uguali ~ Manjiro SanoxReader#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora