Capitolo 7

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Scrive ed elimina quel messaggio almeno dieci volte, mai abbastanza soddisfatto da ciò che ha scritto.

"Lo scrivo io?" Chiede Alex all'ennesima cancellatura.

"No, hai uno stile troppo diverso dal mio, lo capirebbe."

"Abbiamo un luminare..." Mormora sarcastico.

"Ma se lo chiamassi, invece di mandargli un messaggio?"

Alex sospira spazientito e si alza dal divano. "Basta che la facciamo finita, perché sono venti minuti che sei col telefono per scrivere un cazzo di messaggio."

"Okay. Sì, lo chiamo." Va sulla rubrica e ricerca il nome di Matt per poi far partire la chiamata in vivavoce. Squilla per mezzo minuto poi una voce risponde in modo squillante.

"Henry, mi hai sbloccato. Grazie!"

"Non è come pensi." Il suo tono è freddo e glaciale come quando voleva tenere le distanze da Alex. "Ho bisogno di vederti e parlare un attimo. La situazione è fuori controllo."

"Certo, ovviamente." Henry vede Alex fare il verso a quella voce e sorride nonostante tutto. "Chiariremo tutto e se vorrai darmi un'altra occasione-" Continua Matt ma viene interrotto immediatamente da Henry che non gli permette di dire altro.

"No! Come ti ho già spiegato, io e Alex possiamo superare tutto e non sarai tu a metterci in difficoltà. Al momento io non mi posso muovere perché sono assediato da giornalisti e fanatici quindi devi venire tu ad Austin. Il prima possibile perché questa situazione è invivibile per me."

"D'accordo." Il tono di voce di Matt è già cambiato. "Farò in modo di arrivare domani. Hai un posto in particolare dove preferisci vederci? O vengo a casa tua?"

Alex gli mostra sul telefono un bar che conoscono molto bene e annuisce. "No, a casa mia non esiste. Ti mando la posizione dove vederci. Ora devo andare. A domani."

Chiude la chiamata prima ancora di ricevere risposta e butta fuori l'aria. "Tu sei sicuro di ciò che stai facendo?"

"Tranquillo non gliela spacco la faccia. Però sì, sono sicuro."

"Non credo farà scenate o altro perché saremo in un posto pubblico."

"Saremo?"

"Non ti lascio andare solo. Anche perché credo che se vedesse solo te se ne andrebbe senza darti modo di dire nemmeno una parola."

"So essere persuasivo, senza bisogno che ci sia anche tu."

"Non lo metto in dubbio, ma pensavo... se vuoi togliertelo di mezzo, facciamogli vedere che siamo una coppia forte che non si lascia abbattere. Non da lui almeno. Anche se non è così." L'ultima frase è appena un sussurro.

"Certo che è così. Se lo vuoi anche tu."

Henry lo guarda, perché di solito è quasi un automatismo di Alex rispondere in quel modo ma quella mattina, dopo quello che è successo, non è di certo scontato, né automatico.

Annuisce ingoiando il magone che attanaglia la gola e non riesce a buttare giù. "Sempre."

"Okay, ora devo andare in ufficio. Questi giorni avevo il computer ma ci sono documenti che devo visionare che sono lì. Mi bastano un paio d'ore poi torno."

"Ti vengo a prendere io e pranziamo insieme?"

Alex sorride e gli prende la mano, facendolo alzare in piedi. "Mi farebbe piacere. Dobbiamo lavorare su noi e sul nostro rapporto, però."

A Perfectly Imperfect Future - RWRBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora