Un giorno qualsiasi

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Mi chiamo Alessandra, per gli amici Ale, ho 17 anni e da poco mi sono trasferita con mia madre a Los Angeles, perché aveva trovato un nuovo lavoro come impiegata in un negozio di cosmetici, la cosa non mi entusiasmava molto, infatti io ero l'opposto di mia madre; capelli neri, occhi verdi e la pelle bianchissima quasi porcellana, ero il tipo da jeans strappati e maglietta con le borchie, a mia madre non piaceva che mi vestissi in quel modo ma a me non importava niente.
Oggi era il primo giorno di scuola be sentì mia madre urlarmi dal piano di sotto -"Ale! Amore muoviti che fai tardi a scuola! I vestiti sono sul comodino e non uscire spettianata!"-, odiavo quando mia mamma faceva così, non ero più una bambina e lo doveva capire ,-"ciao amore divertiti"-la sua tipica frase prima che uscivo dalla porta di casa.
Era una giornata di novembre e il freddo pungente mi uccideva le mani, -"maledetto freddo!"- pensai mentre raggiungevo la fermata del pullman, una stagione che odiavo di più era proprio l'inverno.
Mi sedetti sulla panchina osservando annoiata la gente che correva per andare a lavoro, perché tutta questa fretta? Il tempo non corre mica, mi misi della musica heavy metal nelle orecchie, era l'unica che riusciva a svegliarmi per poi non addormentarmi sui banchi di scuola come accadeva sempre.
Dopo venti minuti mi ritrovai a scuola, in corridoio -" Buongiorno e tu sei? "- mi disse la voce della bidella alle mie spalle, -" Alessandra Black... ho qui l'iscrizione per la 4"-, mi prese il foglio di mano e lo lesse alla fine mi fece un enorme sorriso da ebete e mi disse -" perfetto! Seguimi verso la tua classe! "- la seguii lungo il corridoio fino ad una porta di legno con su scritto: 4B, -" siamo arrivati! Buon anno! -", sembrava che mi prendesse ingiro, tutti lo sanno che la scuola è un inferno in cui ci sei obbligato ad andare.
Un professore basso, calvo con in mano un libro di storia mi scrutò dalla testa ai piedi con disinteresse e poi disse -" tu saresti?"- -Black...Alessandra Black, sono nuova e...."- -" Sisisi la tua vita non mi interessa, vai a sederti in un posto libero che vedi-", quel uomo cominciavo ad odiarlo, guardai la classe, tutti mi stavano fissando, e mi dava il nervoso, vidi un banco in fondo alla classe e mi diressi lì, -" bene aprite il vostro libro alla pagina venti e silenzio!"-, mi sedetti accanto ad un ragazzo che aveva un aria truce ma era bello dalla testa ai piedi, vabbe che mi importava a me e poi era troppo silenzioso per i miei gusti anche se mi intrigava molto il suo modo di fare; la campanella suonò e il ragazzo si alzò senza nemmeno degnarmi di un minimo sguardo e se ne andò, cercai di raggiungerlo ma ormai era sparito dalla mia vista.
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Spazio autrice
Vi piace il primo capitolo della storia?
Siamo rimasti che Alessandra è incuriosita da quel misterioso ragazzo, ma chi sarà mai quel ragazzo? Io lo so hahaha. Al prossimo capitolo e ricordatevi DARKNESS.

Resident evil: the dark sideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora