Pov's Angeline
Sono in camera mia a deprimermi sotto le coperte.
Mentre cerco di dormire - cosa rara ultimamente - arriva una notifica.
Un messaggio.
Da parte del mio fidanzato, Marcus.Piccola, vieni da me?
Mi sento così solo senza di te accanto.Non posso.
Non puoi mai.
Voglio vederti.
Voglio vederti anche fuori da scuola.Lo so, anch'io voglio vederti fuori da scuola.
Allora vieni da me.
Ti aspetto.Ma non posso.
Ho detto: vieni lo stesso.
È impossibile farlo ragionare.
Soprattutto quando vuole vedermi.
Non potrei uscire, ma a quanto pare devo.
Allora mi alzo sbuffando.
Mi metto una felpa pesante ed esco senza fare rumore.Arrivo a casa sua e gli mando un messaggio.
Sono qui.
Lui legge subito il messaggio e viene ad aprirmi la porta.
Andiamo in camera sua e mi fa sedere sul letto.
"Mi sei mancata tanto."
"Anche tu" rispondo.
Si avvicina a me e inizia a baciarmi.
"Ti amo tantissimo, piccola mia".
"Anch'io - non so nemmeno se sto dicendo la verità - ti amo tanto."
"Tutto ok?" chiede lui vedendo la mia faccia turbata.
"Si - no - è che i miei non vogliono che io esca di notte, da sola."
Lui mi abbraccia e ci distendiamo sul letto.
"Lasciali perdere e resta qui con me. Dormi un pochino."
Lo ascoltai e caddi in un sonno molto profondo.Apro lentamente gli occhi.
Mi sono addormentata?
Non succedeva da molto.
Dove sono?
Mi guardo intorno e vedo Marcus abbracciato a me.
Oddio! Sono a casa di Marcus! I miei saranno arrabbiatissimi con me!
Mi alzo di colpo svegliando Marcus che mugugna.
Che ore sono?
L'orologio segna le sei in punto di mattina.
Non mi sarei preoccupata se fossi stata una normale adolescente, ma i miei sono mattinieri e oggi ho pure scuola!
"Dove vai?"
"Torno a casa, non dovrei nemmeno essere qua"
"Ti accompagno. Aspetta che mi vesto."
"Stai tranquillo! - controllo il telefono e trovo due chiamate da mamma, una da papà e una ventina di messaggi da parte di mio fratello - Vado da sola!"
E corro via da casa sua.
Dopo circa un quarto d'ora arrivo a casa. O meglio grattacielo.
Prendo l'ascensore e vado al settimo piano.
Appena apro la porta trovo i miei davanti con le braccia conserte.
"Dov'eri?" chiede mamma.
"Ero a casa di... una mia amica - mentii - ve l'ho detto ieri."
"Non ce lo hai mai detto" dice papà.
Perché siete sempre assenti, è ovvio.
"Vabbè senza fare una lunga ramanzina perché abbiamo una riunione - dice mia mamma - sei in punizione..."
"...e abbiamo deciso che starai a casa per tutto il mese. Potrai uscire solo per andare a scuola" continua papà.
"Ma... la pales-"
Non mi fanno nemmeno finire che dicono all'unisono: "Andrai in quella privata."
Sbuffo e loro se ne vanno al secondo piano.
"Vaffanculo" urlo.
"La signorina utilizza sempre dei termini consoni" dice una voce familiare.
Mio fratello, Jack.
"Non dovresti essere in azienda?" gli chiedo confusa.
"Oggi ho un giorno di pausa, angelina."
"Non chiamarmi angelina!"
"Va bene, angelina. Ti porto a scuola oggi."
Sbuffo.
Vuole veramente farmi incazzare.Dopo un'ora usata per prepararmi, Jack urla: "Finalmente!" e poi partiamo.
Arriviamo a scuola.
"Dammi un bacio sulla guancia" mi ordina mio fratello.
"Scordatelo."
"Angelina! Dammelo o ti faccio fare una brutta figura."
"Okok, ma stai calmo!"
Gli dò un minuscolo bacio.
"AAA! - urla lui - Te lo rifacciarò per il resto della tua vita"
"Ti odio" mormoro.
"Io di più angelina mia" mi saluta lui.
Scendo dall'auto e vedo Andie che mi aspetta.
"Perché ci metti così tanto? - si lamenta - È il primo giorno e già mi lasci per dieci minuti da sola!"
"Che ti devo dire? - le chiedo - Parti più tardi."
"No! Poi arrivo in ritardo!"
Andie è la mia migliore amica da 11 anni. Le voglio un mondo di bene anche perchè è stata l'unica a esserci sempre stata.
Però bisogna saper che è una ragazza che vuole avere tutto sotto controllo - si, è una maniaca del controllo - e che odia arrivare in ritardo che sia per scuola o un appuntamento, lei deve essere lì in orario.
Suona la campanella ed entriamo.
"Dov'è Kate?" mi chiede riferendosi a mia cugina.
"Non lo so."
"Secondo me non è suonata la sveglia. - scuote il capo - Ha bisogno di qualcuno che la aiuti ad avere tutto sotto controllo... massì! La aiuto io!"
Tipica Andie.
"Vabbè ci vediamo dopo in mensa!" la saluto.
Lei ricambia il saluto e si dirige nella classe d'inglese mentre io vado al laboratorio di chimica.
Arriva il professore che annuncia un lavoro a coppie.
Maledetta Kate! Se quella sveglia del cavolo funzionasse, potevamo fare il lavoro insieme!
Sono sicurissima che lei arriverà alla seconda ora - anche se c'è la probabilità che non verrà nemmeno.
Ognuno si alza e si avvicina a me per chiedermi di fare il lavoro insieme.
Nego a tutti.
"Siamo dispari... - dice il professore osservando la classe - ...signorina Miller, le va bene fare il lavoro da sol-"
Il professore non riesce a finire la frase che un ragazzo entra di botto.
"Mi scusi professore per il ritardo, ma c'era traffico"
"Va bene Keller, mettiti con la signorina Miller e fate il progetto insieme"
Luke si avvicina a me.
Ed è lui, Luke Keller. Il mio peggior nemico.
"Ciao" mi saluta lui sorridendo.
Ricambio il saluto con un cenno del capo.
Odio solamente starti vicino.
"Che cosa dobbiamo fare?" mi chiede.
Gli spiego tutto e lui sembra capire.
Iniziamo a sperimentare e non posso negare che è veramente in gamba.
"Come ti chiami?" gli chiedo di getto come se non lo sapessi, facendo finta di averlo dimenticato nel periodo estivo.
"Eh? - mi guarda sconcertato - Sono Luke."
"Va bene Luke, piacere. Penso che tu mi conosca già."
Lui annuisce.

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My Paradise
RomanceAngeline Miller è la ragazza che tutte invidiano: ha un fisico da urlo, una famiglia perfetta, delle amiche super carine, il fidanzato bello e simpatico, la casa perfetta in centro New York e va nella scuola migliore della città. Insomma, cos'altro...