Pov's Sheila
Sono ad una festa e con me non c'è Alex, il mio fidanzato.
Che bello stare senza di lui.
È un ragazzo troppo appiccicoso per i miei gusti, ma sto con lui solo perché è famoso ed è ricco.
Per il resto fa schifo, non lo amo veramente.
È troppo semplice trovare uno migliore di lui, tipo come quello che sto limonando.
Mi metto a cavalcioni su di lui.
Fa risalire una mano sul mio culo e l'altra la infila sotto alla mia maglietta e inizia a palpare i miei seni.
Si stacca dal bacio e avvicina la sua bocca al mio orecchio con il respiro affannato.
"Cazzo - ansima - ti voglio scopare così forte che non avrai più la voce."
"Allora fallo" lo incito.
Lui si alza, mi prende in braccio e ci dirigiamo verso la sua camera.
Non so come si chiama, ma non è un dettaglio importante.
Ho di meglio da fare.Pov's Miriam
Sono venuta ad una festa insieme a Sheila.
Siamo qui solo da dieci minuti e si è già messa a limonare con il propietario della casa.
Quasi quasi vorrei mandare una foto ad Alex e fargli vedere che la ragazza che ama è una troia che si limona mezza città.
E pensare che che va oltre al limone. Come adesso.
Max, il proprietario della casa, la sta portando in camera.
E tutti noi sappiamo cosa stanno andando a fare.
Non capisco la slealtà di Sheila verso Alex. Alex è un ragazzo meraviglioso e si merita di meglio.
Il giorno in cui capirà che Sheila è solamente una puttana e si cercherà una che darebbe la vita per lui, farò una festa insieme agli altri.
Prendo il telefono e scrivo ad Aron.Mi manchi.
Vorrei che tu fossi qui.Anch'io vorrei essere lì con te.
Perché non vieni?
Lo sai, devo studiare.
Ok, scusa.
Non ti disturbo e ti lascio studiare.Non mi stai disturbando.
Lo sai che non sono come lui.Ti amo❤️.
Anch'io ❤️.
Aron è il ragazzo migliore che io abbia incontrato.
Non gli spezzerei mai il cuore.
Soprattutto perché è arrivato in un momento buio della mia vita.
Lui mi ha riacceso.
Lui mi ha salvata dalla depressione. Mi ha salvata da John, il mio ex. Mi ha salvata dall'ansia. Mi ha salvata soprattutto dall'autolesionismo e dal mio tentato suicidio - o almeno ci sta provando perché queste due ultime cose non sono ancora andate via.
L'ultima cosa che voglio fare è spezzargli il cuore.
Ha un cuore così dolce che ho paura di rompere. Tutte le ragazze meritano un Aron nella loro vita.
Mi alzo dal divano e vado verso il bagno. Mi sistemo il trucco finché una figura cattura la mia attenzione.
Sgrano gli occhi spaventata.
Non può essere lui.
"Miriam" fece lui.
Apro la bocca per parlare, ma non esce nessun suono.
"Miriam" ripeté.
Immagino di essere impallidita così tanto perché le tre ragazze che sono qui in bagno con me, mi guardarono preoccupate.
Una una bionda, mentre le altre due sono more.
Una delle more capì che è meglio intervenire, così decide di parlare.
"È il bagno delle ragazze. Tu non dovresti essere qui. E poi lasciala stare" fece la ragazza.
"Non intrometterti" fece John.
Che cosa voleva da me?
"Vado a chiamare qualcuno" disse la bionda.
John spalancò gli occhi e borbottò un "Me ne vado."
Guardai le ragazze.
"Grazie mille" le ringraziai.
"Di nulla! - esclamò l'altra mora - Sei Miriam?"
Annuì.
"Oh! Piacere Miriam! Io sono Mery. Lei è Juliet. - disse indicando se stessa e poi la bionda, dopo indicò la prima mora - Lei è Sidney."
Le ragazze mi sorrisero e io ricambiai.
Il telefono inizia a squillare, quindi lo prendo in mano.
È Aron.
Perchè mi chiama? Sarà successo qualcosa di importante!
Risposi alla chiamata.
"Ehi, amore dimmi. È successo qualcosa?"
"Hai sentito per caso Luke? Non lo sento da qualche ora... E hai sentito cos'è successo ad Angeline?"
"Hm, no. Luke non lo sento da stamattina a scuola. - pensai - Angeline? No. Cos'è successo?"
"Ti spiego tutto, ma vieni subito all'ospedale."
"Ok. Arrivo subito" dissi per poi terminare la chiamata.
"Scusatemi ragazze devo andare. È stato bello conoscervi. Ci vediamo a scuola" le salutai.
"Ciaoo" mi salutarono loro in coro.
Esco dalla casa, ma una voce nella mia testa continua a ripetermi: Tagliati. Fatti del male. Starai meglio.
Cerco di zittire quella maledettissima voce. Non posso mandare a 'fanculo quasi un anno.
Cosa penserà Aron se li vedesse?
Non posso farlo. Però...
CAZZO, NE HO BISOGNO.
Prima di andare all'ospedale dove mi aspetta Aron, torno a casa.
Prima di cambiarmi, vado in bagno e apro uno dei cassetti segreti del mio lavandino.
Prendo una lametta. La guardo bene.
È da quasi un anno che non ne prendevo una per farmi del male.
Sospiro.
Lo faccio.
Guardo il mio braccio sinistro.
Lo faccio.
Punto la lametta al mio braccio.
Lo faccio.
Premo la lametta sul braccio e il sangue inizia ad uscire lentamente.
Lo sto facendo.
Guardo il sangue scendere lentamente, mentre inizio a premere più forte e a fare dei piccoli tagli per il braccio.
Poi stacco la lametta dal mio braccio e la metto nel cassetto.
Prendo le garze e il disinfettante per pulirmi i piccoli, ma profondi tagli.
Finito di ripulirmi, mi accorgo di una cosa: sto meglio, ma sento un peso all'altezza del cuore.
Scusa Aron.
Mi cambio e poi parto per l'ospedale ascoltando "Borderline" di LowLow.
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My Paradise
RomanceAngeline Miller è la ragazza che tutte invidiano: ha un fisico da urlo, una famiglia perfetta, delle amiche super carine, il fidanzato bello e simpatico, la casa perfetta in centro New York e va nella scuola migliore della città. Insomma, cos'altro...