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┌───────────── •✝︎• ────────────┐«L'inferno non dà fastidio come l'ego di una giovane donna»Duran Duran└───────────── •✝︎• ────────────┘

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«L'inferno non fastidio come
l'ego di una giovane donna»
Duran Duran
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Avrei immaginato di poter fare tutto nella mia vita. Prostituta, sì. Cameriera, sì. Vendere anima e corpo per pochi spiccioli, anche. Andare sulla luna, perché no? Diventare una principessa, assolutamente fattibile. Sposare un miliardario, be', mi avrebbe fatto davvero comodo.

Ma pulire un dannato cimitero... no.

Dai, su...

Non mi vedevo per niente bene con uno spuntone per raccogliere le cartacce, con una busta e il mal di schiena per ogni volta che dovevo abbassarmi a raccogliere le bottiglie di birra vuote.

A quanto sembrasse, ai giovani d'oggi piaceva fare festini in un cimitero. Appartarsi lì per fare cose zozze. Davvero l'atmosfera giusta per fargli alzare il cazzo, ma non potevo capire io, la necrofilia non era davvero il mio forte. Del resto i morti non pagavano.

Ma soprattutto, chi era la cogliona costretta a pulire? Io!

Quindi quella mattina non mi preoccupai minimamente di esternare tutto il mio avvilimento con parolacce di ogni tipo, visto che ero proprio sul retro dell'amatissima chiesa di Aramis. Erano le nove, si gelava, avevo tutto congelato e sarei voluta solo rimanere in quel letto freddo per più tempo.

E invece no. Ero stata trascinata giù dal letto perché dovevo svolgere quel lavoro importantissimo, visto che quel pomeriggio si sarebbe svolto un funerale.

Sì, quello di Aramis Santo Stronzo Lacroix. Ci sta benissimo sulla lapide, scolpito nella pietra.

Se credevo sul serio che qualcosa sarebbe cambiato dopo la notte nella mia stanza con Nolan, mi sbagliavo di grosso. E se lui credeva davvero che qualcosa sarebbe cambiato con me dopo quella notte, sbagliava anche lui.

C'eravamo ignorati per altri due giorni, mentre io mi riprendevo piano piano da quell'aggressione. Prima che lui arrivasse, Nolan aveva già toccato e leccato troppo. Mi aveva strofinato la sua erezione malata tra le cosce, facendomi sentire quanto lo eccitasse il fatto che io stessi opponendo resistenza.

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