Jacob Pov
Mi risvegliai improvvisamente, come se una scossa dentro il mio corpo mi avesse dato l'impulso...non vedevo molto, vedevo solo una stanza del tutto nera e io appoggiato in un letto. Ero gelido,provai a muovermi ma mi accorsi solo dopo che le mie mani e i miei piedi erano legati con delle corde, talmente strette che giuro che mi avrebbero lasciato i lividi. Notai che ero solamente in mutande, stavo morendo di freddo...pensavo così tanto al mio bacio con Dafne, era stato così perfetto, lei era perfetta...in quel momento penso fu l'unica cosa che mi scaldava, ma non era una sensazione che sentivo esternamente ma bensì una cosa che mi scaldava il cuore. Ma poi ripensai al perché fossi qui, a perché quel bastardo avesse fatto la spia. Ero stato così stupido da lasciare il pippotto lì.
Improvvisamente sentì del rumore che venisse da infondo la stanza, e solo in quel momento vidi una porta aprirsi e uno spiraglio di luce entrò nella stanza, facendomi vedere che ci fosse un piccolo tavolino con una sedia, e facendomi intravedere le persone che entrassero. Erano 3...tutti sconosciuti.
Subito si avvicinò a me un infermiera, che deduco fosse nuova dal fatto che non l'avessi mai vista. Aveva una folta chioma bionda, degli occhi azzurri e un fisico magro che faceva vedere tutte le sue belle forme.Infatti il vestitino che indossava faceva intravedere tutto, era molto attilato e rosso...sangue. MA NIENTE IN CONFRONTO ALLA MIA DAFNE.
"Slegalo!!"
Si affiancò al mio letto, dalla sua tasca uscì la sua mano e inizió ad accarezzare il mio petto, avvicinando poi la sua mano alla mia faccia e accarezzando la mia guancia....
"Mhh,peccato tu sia un tossico...sei un bel bocconcino"
Feci un aria infastidita e spostai la testa dall'altro lato, per evitare che potesse toccarmi ancora. Ma lei mi prese la faccia con entrambe le mani, e me la giró verso di lei.
"Senti tesorino, devi collaborare" mordendosi il labbro.
Uscì un coltellino dalla sua tasca, e inizió a tagliare le corde...Appena me le tolse mi accorsi subito che era come dicevo io, avevo tutti i polsi neri. Mi misi seduto sul letto, e lei si allontanò piano piano per far avvicinare un altro uomo. Credo fosse sulla cinquantina, aveva gli occhi azzurri e i capelli che andavano sul rossiccio, un abbigliamento molto elegante...si avvicinò a me prendendosi la sedia posizionandola davanti il mio letto e sedendosi.
"Smith...Jacob Smith"
Non risposi, mi limitai ad ascoltare.
"Penso tu sappia perché sei qua?"
STAI ZITTO JACOB SENNÒ GLI SBRAITI CONTRO.
"Prima le presentazioni caro, io già conosco te ma tu non conosci me...sono Benedict Davis nonché il padre di Cameron e anche il creatore e proprietario di questo posto"
NON SOLO IL BASTARDO ERA IL PADRE DI CAMERON ERA ANCHE IL PROPRIETARIO DI QUESTO POSTO.
"Avvicinati cara" fece riavvicinare l'infermiera di prima, che posó accanto a me degli indumenti.
"Ora ti porteremo a fare una doccia!!"
GRAZIE A DIO NON AVREI VISTO QUESTE FACCE DI CAZZO PER UN PO'.
Mi alzai piano piano,accorgendomi anche di essere scalzo...mi avvicinai alla porta e subito l'uomo mi prese dalle braccia trascinandomi come se fossi un sacco. Arrivammo in un bagno che conteneva solo una doccia, mi spinsero dentro così mi levai le mutande e le buttai sul pavimento accorgendomi però che una delle guardie fosse lì.
"Preferirei fare una doccia solo" dissi schietto.
"Per ordini devo supervisionarti!"
"Come vuoi"
Aprì l'acqua calda, sentivo tutto il calore che mi scorreva lungo tutto il mio corpo, mi dava un senso di piacere. Iniziai a insaponarmi tutto il corpo...pensavo ancora al bacio di Dafne, alle sue mani delicate sul mio petto,alla sensazione di calore che le sue labbra mi provocassero, chiusi gli occhi immaginandola li di fronte a me, era semplicemente sensazionale, i suoi capelli ondulati che le cascavano perfettamente sulle sue spalle, le sue labbra così carnose, il suo corpo così magrolino che lasciava intravedere il suo seno....CAZZO
Apri di scatto gli occhi sentendo la guardia che rideva, e subito capì cos'era successo.
SEI ECCITATO JACOB...UNA FOTTUTA EREZIONE.
Presi la tovaglia che si trovava accanto a me mettendomela come gonna e mi avvicinai accanto alla guardia, con un aria infastidita.
"Vedo che l'acqua ti rende felice"
"Pff"
Mi diportarono in camera, dove mi vestì, indossando una felpa che era molto larga e un pantalone di tuta.
Prima di uscire mi lasciarono sul tavolo il cibo, un quaderno e una penna...accendendo successivamente la luce.
Prima di chiudere la porta il signor Davis mi guardò e disse
"Preferirei scrivessi nel quaderno che tu sei dispiaciuto"
Per poi chiudere la porta sbattendola.
Mi limitai ad andare a mangiare, ignorando completamente il quaderno. Era del riso mezzo cotto,un panino e del prosciutto.
Beh mi sarebbe potuto andare peggio,mangiai in fretta e furia e mi rimisi subito nel letto, guardando la finestrella che si trovava sopra di me. I miei pensieri andavano sempre su di lei,a quanto già mi mancasse, eccome se ero cotto.
Lei era la prima ragazza a farmi quest'effetto, prima di lei non mi importava molto delle ragazze. Si avevo avuto qualche fidanzata qua e là ma nessuna era mai riuscita a colpirmi.
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𝓈𝓅𝒶𝓇𝓀
FanfictionL'amore può davvero diventare impossibile?o l'amore vero esiste e supera tutto? Scopritelo leggendo "spark" ‼️Avvertenze‼️ La storia contiene scene di violenza fisica e violenza psicologica,uso eccessivo di droghe e atti sessuali.Se ritenete di ess...