CAPITOLO 2

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Le lezioni proseguirono e Aron non mi degnò neanche di una parola ma si ostinò a osservarmi.

Arrivò l'ora del pranzo e io e le mie nuove amiche andammo a mensa. Presi la mia porzione di cibo e poi mi sedetti ad un tavolo accanto a Allison.

Dopo poco due ragazzi raggiunsero il nostro tavolo e si sedettero a parlare con Allison . Uno dei due aveva i capelli di un castano scuro tendente al nero e gli occhi tondi marroni. Le sue labbra erano sottili e il suo corpo robusto.

L'altro ragazzo invece aveva i capelli biondo cenere e gli occhi verdi come un bosco a primavera. Anche lui era palestrato. Sembrava solare ma allo stesso tempo chiuso e educato.
«Naisha, loro sono James... » disse Ally indicando il castano che mi baciò la mano. «... e lui é Nicholas» continuò lei. Nicholas allungò la mano, che io strinsi, e mi fece un sorriso.

"Non sono niente male" pensai.

I ragazzi ripresero a parlare e io ed Emily sfruttammo questo tempo per conoscerci meglio.

Qualche minuto dopo la porta della mensa si aprí di botto e calò il silenzio. Dalla porta entrarono Alexander e Aron che si sedettero al nostro tavolo. E i ragazzi dentro la mensa ripresero a parlare.

«Ciao sei nuova? Io sono Alexander ma puoi anche chiamarmi Alex» disse mettendosi accanto al fratello già seduto.«Ehi lei l'ho vista prima io quindi andate via »lo interruppe James facendomi l'occhiolino. «Si lei é la mia nuova amica ma non é di nessuno di voi. Si chiama Naisha» dichiarò Ally soddisfatta.

Aron seduto accanto a Nicholas e a suo fratello, soghignò. «Cosa ti ha fatto ridere? » chiesi curiosa visto che non ci eravamo mai parlati. I ragazzi si voltarono a guardarmi come se avessi appena parlato al diavolo. «Sei una Winx per caso? » mi chiese Aron prima di mettersi a ridere con Nicholas. «Quella é Aisha e io mi chiamo Naisha, coglione. » risposi arrabbiata.

Non era la prima volta che facevano una battuta sul mio nome, e sapevo che non sarebbe stata l'ultima, ma io amavo il mio nome per il suo significato quindi l'avrei protetto ad ogni costo. Soprattutto dagli stronzi come lui.

«Come mi hai chiamato, piccola fata?» chiese alzandosi.
«Coglione. Ma se vuoi conosco altri mille modi per chiamarti. » Dissi alzandomi a mia volta. Idiota, ha sfidato la persona sbagliata. Lui fece dei lunghi passi fino ad arrivare davanti a me. «Senti fatina, non ho bisogno di un'altra puttanella che mi gironzoli intorno. Quindi vedi di non rompere il cazzo. » A quelle parole mi pietrificai. Sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi. Le ginocchia cominciarono a tremare come il mio labbro inferiore. Ormai sconfitta feci l'unica cosa che sapevo fare: colpire.

Gli diedi uno schiaffo e corsi via dalla mensa. Sentivo ormai le guance umide dalle lacrime che non ne volevano sapere di smettere di scendere. Raggiunsi il bagno delle ragazze e, con la vista appannata mi chiusi dentro una delle porte. Cominciai a singhiozzare sempre più forte.

Mi sedetti per terra per cercare di respirare ma sembrava impossibile. Cominciarono a tremarmi le mani e il mio cuore batteva molto rapidamente. Poi realizzai:stavo avendo un'altro attacco di panico. Non era la prima volta quindi dovevo solo cercare di calmarmi come avevo sempre fatto.

«Naisha siamo Allison e Emily. Apri la porta. » sentí dire dall'altra parte della porta. Non la aprí. Nessuno poteva vedermi in queste condizioni. «Naisha! Apri! » bussarono, sempre loro, alla porta. «No! Andate a lezione» riuscì a dire quando il mio attacco di panico stava scomparendo. Le ragazze, ormai disperate si sederono per terra davanti alla porta. Emily cominciò a parlare.
« Nay mi dispiace per quello che ti ha detto Aron. Lo so é uno stronzo... » «Uno stronzo di prima categoria! » la interruppe Allison facendomi sorridere. «Si però é fatto così... capiscimi lui prima non era così -o forse si ma di meno-prima che accadesse quello che é successo non diceva queste cose. Mi dispiace tanto. L'unica cosa che forse ti può consolare é che sei la prima persona a cui parla -ovviamente non contando i suoi amici-. » Mi alzai in piedi e aprí la porta.

L'attacco di panico era passato.

Le mie amiche mi abbracciarono e dopo essermi sciacquata la faccia, aprí la porta del bagno. Appena lo feci vidi Aron, Nicholas, James e Alex davanti alla porta, di spalle, che provavano a non far entrare le altre ragazze in bagno. Quando mi sentirono si voltarono e mi guardarono preoccupati. Tutti tranne Aron che era già andato via. «Mi dispiace non dovevo ridere. Tu ormai fai parte del gruppo quindi non avrei dovuto offenderti. » si scusò Nicholas. «Mi dispiace. Mio fratello é un pò stronzo a volte» disse imbarazzato Alex. «Tranquilli ragazzi sto bene» risposi.

Loro mi abbracciarono e per la prima volta mi sentii accolta come in una famiglia. Per la prima volta avevo degli amici veri e non quelli che ti tradiscono come mi era capitato nell'altra scuola.







CIAO RAGAZZI/E
QUESTO È IL SECONDO CAPITOLO

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