𝐗𝐗𝐈𝐕

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Il pomeriggio seguente...

Se c'era una cosa che T/n non si aspettava era sicuramente il vedere Handler così tranquilla.

Allison e la ragazza erano finalmente state chiamate dalla donna peer partecipare alla missione per andare a prendere il Fondatore; all'inizio le due avevano pensato che Cha-Cha le avesse tradite, ma dubitavano che Handler le avrebbe accolte con così tanto calore e felicità se avesse saputo che le due non erano più dalla sua parte.

Tuttavia T/n era perplessa: perché Handler era così tranquilla all'idea di andare a prendersi il Fondatore? Anche se Allison e T/n fossero state sotto il controllo della donna, nessuno avrbbee mai permesso che Handler prendesse Cinque.
Quella tranquillità era un sospetto.

«Dici che c'è qualcosa sotto vero?»chiese Allison alla ragazza mentre aspettavamo nell'atrio: attorno a loro non c'era nessuno, erano completamente sole.
T/n annuì «Non è da Handler essere così tranquilla durante una missione...deve essere accaduto qualcosa di serio»
«Pensi che sia riuscita a mettere nel sacco tua madre?»
«Mamma non è così facile da manipolare...e poi non permetterebbe mai che quella stronza di merda prenda Cinque» disse la ragazza.

Se solo T/n avesse saputo...

«È ora» disse Handler «Dobbiamo andare».
I sicari si prepararono: tirarono fuori le armi e le valigette pronti a teletrasportarsi e attaccare chiunque avesse cercato di fermarli. 
Ovviamente non potevano sapere che T/n ed Allison non erano più dalla loro parte e di conseguenza non potevano sapere che il pericolo erano proprio le due.

Prima di partire Handler si avvicinò alle due «Non voglio ripensamenti...uccideteli se necessario, ma forse non lo sarà vista la situazione».
T/n inarcò un sopracciglio: quale situazione?
Handler guardò l'orologio «Coraggio...andiamo a fare lo scambio» disse allontanandosi dalle due.
«Scambio?» ripetè Allison perplessa «Quale scambio?»
«Bella domanda...non ne ho proprio idea...noi restiamo pronte»disse T/n «Ho la strana sensazione che non ci aspetti una bella missione» aggiunse.

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«Ho una brutta sensazione» disse America. Cìnque annuì «Siamo in due...sto continuando a sperare nel ritorno di T/n ma forse dovrei smetterla» disse il moro.

I due erano nella stanza di Cinque: lei era alla finestra della camera e guardava il prato, lui era sul suo letto giocherellando con una penna.
«Io dico che non dovremmo perdere la testa» disse America girandosi verso di lui e sedendosi sulla sedia accanto al letto «Insomma, non siamo nemmeno certi che la lettera di Wanda sia arrivata a destinazione...per quanto ne sappiamo forse Wanda ha sbagliato tubo...ha sbagliato tutto...quindi Handler non sa nulla».
Cinque sospirò «Non mi dispiacerebbe se andasse davvero così...insomma sapere che il piano di Wanda è falli-»si interruppe di colpo.

America balzò in piedi e i due si guardarono inorriditi comprendendo di averlo sentito entrambi: il suono di qualcuno che si teletrasportava.
La spagnola arrivò alla finestra e sbiancò di colpo «¡Santa mierda!».
Cinque si avvicinò alla finestra e restò paralizzato: là fuori non c'erano centinaia di mercenari, c'è n'erano molti e molti di più.
Sarebbero stati in grado di trivellare la casa di pallottole ammazzando tutti quelli al suo interno.

«Oh, santa mierda...Oh, mierda... esto no es bueno, esto no es nada bueno».
Cinque afferrò le tende e le chiuse con forza come se servisse a renderli invisibili.
«¿QUÉ HACEMOS? ¿QUÉ DIABLOS HACEMOS?»
«AMERICA IO NON PARLO SPAGNOLO!»urlò il moro e proprio in quel momento qualcosa venne lanciato contro la finestra e rotolò sul pavimento della camera emettendo uno strano suono di miccia che si infiammava.

Chaos Butterfly [Cinque Hargreeves]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora