Chaos Butterfly [Cinque Hargreeves]

𝐈𝐈𝐈

«Ricapitolando: hai aperto un portale per il Multiverso senza sapere come, e sei finita in un universo in cui gli Avengers non esistono ma esiste un'accademia di "supereroi", sette supereroi, ma uno è morto. Il più giovane si è offerto di aiutarti a controllare questo potere se tu lo avessi aiutato a salvare il mondo dall'Apocalisse...ma in questi ventinove giorni tutto è andato storto...e ti sei innamorata di lui...e adesso loro potrebbero essere in punto di morte a causa del loro padre e tu non puoi aiutarli perché sei qui e non riesci a controllare i tuoi poteri...ma tu lo ami troppo per restare con le mani in mano» disse America.

T/n annuì «Sì, il riassunto e questo»disse.
«E perché non lo hai detto a Wanda...sì insomma lei è tua madre»disse America.
«Perchè è più complicato di così...non mi permetterebbe più di farlo...loro mi credono ancora una bambina, mi credono debole...è grazie a Cinque se adesso sono così determinata ad andare contro l'ignoto America...io gli devo la vita»confessò T/n«Se riuscissi a controllare i miei poteri potrei fare avanti e indietro tra questi due universi senza problemi...potrei stare con la mia famiglia e allo stesso tempo con Cinque e in miei altri amici»

«Sì ha senso...quindi vuoi che ti dia una mano?»chiese America.
«Sì...devo riuscirci, il più presto possibile anche...»disse la ragazza. America annuì comprensiva «Lo sai che prima o poi dovrai dirlo agli altri»
«Sì ma senza prove non ci crederanno mai, se aprissi un portale davanti a loro invece le cose sarebbero più chiare...pensano che io sia sotto shock»

«Riesci a leggere la loro mente? Come tua madre?»chiese sbalordita America.
«Sì...Cinque mi ha aiutata ad ampliare la mente...in modo da concentrarmi abbastanza...pensava mi sarebbe stato utile per concentrarmi sul tornare a casa»disse T/n.
«Sveglio il ragazzo»disse America.
T/n annuì e arrossì«Allora...mi aiuterai?»
«Non c'è nemmeno bisogno di chiederlo...possiamo iniziare anche subito se vuoi, abbiamo tutto il tempo prima di cena» disse l'altra alzandosi in piedi e tendendo una mano alla ragazza per aiutarla a rialzarsi.

T/n sorrise «Da dove cominciamo?»chiese.

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«Ehy Wanda, tutto okay?»
La rossa si girò e vide suo padre guardarla.
Si riappoggiò alla ringhiera«in verità non lo so nemmeno io...T/n mi sta nascondendo qualcosa...ho provato a leggerle le mente ma non ci riesco...mi sta bloccando»
«Ci sta riuscendo davvero? Cos'è, Natale è arrivato in anticipo quest'anno?»chiese Erik sarcasticamente.
«No»disse Wanda ridendo leggermente «Ma vorrei che mi dicesse la verità...mi ha chiesto di fidarmi di lei...io mi fido, ma se si sta per cacciare nei guai io voglio aiutarla...si comporta come se noi non fossimo all'altezza della situazione e tutto quello che sappiamo è una stupido numero che potrebbe aver tirato fuori a caso»

Erik rimase in silenzio«È dura lo so...ma devi darle il suo tempo...quando ho scoperto che tu e Pietro eravate i miei figli ho pensato che lasciarvi spazio sarebbe stato utile per avvicinarci...ed è successo»disse dopo un po'«Per T/n è lo stesso...ha compiuto diciannove anni ormai, non è più una bambina...sta prendendo le sue decisioni da sola, prima o poi doveva capitare anche a lei...dovresti essere grata a questo qualcuno che l'ha resa determinata...poi se questo qualcuno è un assassino che vuole farle del male le cose cambiano ovviamente»disse davanti allo sguardo della figlia«Ma finché non vuole torcerle un capello...prima o poi ci dirà cosa bolle in pentola Wanda, noi lasciamo fare... riprenderà la sua routine quotidiana tra qualche giorno vedrai...e troveremo una scusa decente per Ross»

Wanda sospirò «Spero che il suo problema non siano gli Avengers o tutto ciò che li riguardano»
«Non penso...ma aspetteremo...come abbiamo aspettato che lei tornasse aspetteremo che si riprenda e che ci racconti cos'è successo...e tu non devi sentirti in colpa figlia mia»disse prendendo la mano di Wanda«Sei una madre fantastica, se c'è un problema per T/n, quel problema non sei sicuramente tu...e nemmeno Visione»aggiunse«Anche lui è un bravo padre...migliore di me»