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Alison.
-Susan,dimmi.-
-Ali, a che ora arrivi?- domandò dolcemente.
-Tra 3 ore,circa, dovrei essere in aeroporto.- risposi guardando il mio orologio da polso.
-Va bene, ci vediamo più tardi.-
Scusate se non mi sono presentata subito, ma come vedete, ero impegnata.
Mi chiamo Alison Will e ho 18 anni,sono bassa e ho gli occhi azzurri. Amo le tinte e i miei capelli sono perennemente colorati,li cambio ogni mese. In questo momento sono bianchi e lilla. Sto andando a Sydney,dalla mia migliore amica. Susan Zack. Siamo praticamente l'opposto. Lei é alta, ha i capelli biondi e gli occhi verdi. Odia le tinte. É due anni più grande di me e non posso dire le solite frasi : 'é più grande di me ma io sono più matura.' oppure 'io sono più responsabile e lei è più bambina.' Magari potrei dirle queste cose. Ho 18 anni, quasi 19,e mi comporto come una bambina, metto il broncio quando non ricevo la cosa che voglio e tutte le altre cose che fanno le bambine. Amo divertirmi e fare scherzi. Uno dei miei hobby preferiti, dopo le tinte,é disobbedire. E il mio trasferimento,se così posso chiamarlo, é dovuto a questo. Vi spiego meglio. Mio papà,Mark Will, odia le tinte, i tatuaggi e i piercing. Io, invece, amo tutto questo e se mi piace una cosa la faccio senza pensare alle conseguenze. Due mesi fa decisi di farmi un piercing,precisamente alla lingua, non pensando a quello che sarebbe potuto succedere. Pensai, come tutti, che mio padre avrebbe capito o semplicemente non si sarebbe accorto del 'metallo' che avevo in bocca. Il primo giorno filò tutto liscio,non si accorse di nulla e io non gli dissi nulla. Il secondo giorno successe un putiferio:mi alzai con la bocca grande quanto una mongolfiera,per non parlare della lingua. Da lì mi costrinse a dirgli la verità. Le sue ultime parole furono : 'Accetto tutto quell'impiastro che hai al posto dei capelli, ma i piercing no e lo sai. Ma la cosa bella é che neanche me l'hai detto e hai fatto di testa tua,come sempre. Sei pregata di andartene e non ritornare mai più in questa casa.' Sinceramente,mi é sembrato un comportamento un po' esagerato, insomma:non ho ucciso nessuno. Okay, forse la sua fiducia,ma dai. Sono una ragazza,un adolescente. Se queste cose non le faccio ora,quando le farò? Dentro la tomba? Inizialmente,ascoltai il consiglio di mia mamma, di mia sorella e mio fratello. Parlargli e vedere cosa faceva. Ad ogni 'Buongiorno papà.' o semplicemente ad altre parole, lui girava la faccia e neanche mi guardava. Credendo che fosse un comportamento passeggero non ci diedi così tanto peso. E così andammo avanti per un mese. L'altro ieri chiamai Sus e le spiegai tutta la situazione, chiendole se mi poteva ospitare finché non trovavo lavoro e potevo permettermi anche una baracca.
Sus, come me, é di Londra. Ci conosciamo da quando siamo nate e non ci siamo mai separate, poi a 15 anni si é dovuta trasferire a Sydney perché sua nonna stava molto male, ma nonostante ciò ci sentiamo tutti i giorni, nonostante il fuso orario e la distanza di mezzo e la nonostante la nostra diversità, la nostra amicizia é andata avanti per molti anni e credo che questa sia una delle cose più belle che esistano.
-Signorina, siamo arrivate.- mi richiamò un'hostess.
Recuperai le valigie in fretta e corsi fuori. Nel giro di pochi secondi mi ritrovai in lacrime tra le braccia della mia migliore amica.

《4850》||5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora