Sono appena arrivata a Londra. C'é Spark,l'autista personale di papà,ad attendermi all'aeroporto. Sono già 'travestita'. Sarei dovuta rimanerne più di una settimana secondo i piani, ma starò fino a dopodomani perché papà ha deciso di chiamare il giardiniare di sempre,oltre me.
Per un giorno e mezzo mi chiamerò Nicolas. Odio questo nome. Odio questo travestimento. Odio il rapporto che ho con mio padre.
Mio padre che é proprio davanti a me e che sto facendo di tutto per non corrergli e sartargli in braccio. Mi sono messa le lenti a contatto e un travestimento orribile. Ho tenuto solo il piercing,tanto quello lo portano anche i maschi!
-Buongiorno e benvenuto.- sorrise mio padre dandomi la mano.
-Buongiorno signore, io sono Nicolas.- camuffai la voce il più che potevo, cercando di non sbagliarmi e chiamarlo papà.
-Nicolas,vieni a mangiare su.- mi incitò mamma con gli occhi.
Anche mamma sa chi sono veramente, solo papà no e spero che non lo scopri mai.
Il giorno dopo.
É pomeriggio inoltrato e domani mattina devo già partire. Mio padre non si é accorto di niente. Questa mattina ho lavorato molto, quindi penso che anche per questo non si sia accorto di nulla. Di solito, quando ero a Londra non facevo nulla. Stavo tutto il giorno sul divano a rilassarmi. Sto facendo del mio meglio, non solo per non far scoprire a mio padre chi sono, ma per raccontargli-quando ci riparleremo-che sono cambiata.
Si, esatto. Sono convintissima che ci riparleremo,perché é una delle cose che voglio di più al mondo e se la voglio,lotto finché non posso averla!
Ho sempre fatto così e di certo non mi fermerò per riconquistare la fiducia di mio padre,dell'uomo più importante della mia vita.
É da tanto che non sento i ragazzi,é uno strazio. Per lo più non so neanche quando li rivedrò. Sono dovuti partire, per fare un qualcosa a me sconosciuta e le ragazze hanno deciso di andare con loro. Sarei potuta andare anche io,poi ho pensato al lavoro. Alla mia nuova ricerca e alle mie missioni da compiere e, come sempre,é andato tutto a puttane.
-Nicolas, vieni qui.-
Senti papà,io sto cercando di evitarti e di parlarti nello stesso tempo, se tu mi chiami vicino a te é la fine.
-Signore, sto lavorando. Posso finire e venire quando ho finito?- sorrisi cordialmente.
-No. Vieni ora.- ribattè deciso.
Merda.
Con calma, ma con molta calma, lo raggiunsi sulla panchina dietro casa.
-Voglio parlarti.- annunciò.
-Mi dica.-
-Sei un disatro. Hai capito bene, sei un completo disastro. Il prato l'hai tagliato in due modi completamente diversi e l'altro giardiniere e mio figlio hanno dovuto aggiustare tutto. Rimanendo in tema figli, sai, io ho un'altra figlia. La più piccola. Ha 18 anni ed é andata via di casa. Praticamente l'ho mandata io via di casa. É la mia bambina e l'ho lasciata andare. Sono stato uno stupido. Mi ha mandato lettere su lettere e io non le ho mai risposto, però quelle lettere le ho tutte nel cassetto del comodino,le leggo tutte le notti e piango. Piango perché mi manca, ma lei non lo sa. Sono orgoglioso,anche lei lo é,ma lei l'ha ammesso. Sono orgoglioso di lei e lei non lo sa. Darei la vita per lei e lei non lo sa. Però io so una cosa. Vuoi saperla?- sorrise asciugandosi le lacrime.
Oh papà. Non fare così. Che mi viene una voglia pazzesca di abbracciarti e non lasciarti più.
-Certo signore,mi dica. Però non pianga.- sorrisi mettendogli una mano sulla spalla.
-Io so che tu non sei Nicolas. So che non sei un maschio. So che sei Alison. La mia Alison.-
Mi alzai di scatto.
-No,io sono Nicolas. Sono lui. Non Alison. Non sono la sua Alison.- dissi per poi andarmene. -Sono fiero di te.- urlò.
Sarebbe facile dire 'si papà sono io.' ,l'unica pecca é che lui odia le persone che gli mentono.
-Lo so Alison che sei tu. Lo so e non sono arrabbiato con te. Sono arrabbiato con me perché stai trascorrendo la tua vita senza di me. I tuoi 18 anni stanno per finire e non li stai trascorrendo con me. Per colpa mia.- urlò ancora mettendosi le mani nei capelli.
Okay. É ora di finirla.
Mi tolsi la parrucca, le lenti a contatto con molta difficoltà e mi misi sulle sue ginocchia e lo abbracciai.
Papà,ora non ti lascio più.--------------------------
Okay,avete il diritto di uccidermi. Avevo detto che avrei fatto di tutto per aggiornare ieri ma non ci sono riuscita. Questa notte-meglio dire questa mattina-quando sono rientrata ho iniziato a scrivere il capitolo. Questa mattina l'ho continuato e ora lo pubblico.
Sto mettendo tutta me stessa per questa storia, spero che lo apprezziate.
Non voglio fare quelle solite Fan Fiction in cui si conoscono e si fidanzano subito. Sto facendo una cosa più vicina alla realtà e spero che i miei sforzi si vedono.
Sabato o domenica mi faccio il telefono nuovo quindi i capitoli,li scriverò anche quando sono fuori casa, perché il telefono che ho ora ha una tastiera che odio e mette una parola per un'altra e non riesco a scriverli fuori casa. Il Samsung non lo porto dietro quindi li metto molto tardi i capitoli.
Amatemi ugualmente. ♡
Baci Camilla. A presto xx.
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《4850》||5SOS
Short Story《4850》é un numero che verrà citato nel testo solo alla fine. É un numero che non sarà 'protagonista' come in tutte le altre fan fiction. Il titolo non farà altro che ricordarmi tutta la mia ex scuola nelle ultime settimane perché ho tartassato ogni...