Capitolo XVIII - Nuovi inizi

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Il convoglio della Ferrovia Meridionale abbandonò adagio la stazione di Vienna, facendo svanire poco a poco Katharina e Maximilian, che erano lì ad agitare le braccia nella speranza che Christina li vedesse ancora.

Il conte Heinrich non era riuscito ad accompagnare la figlia alla stazione: dopo il ricevimento nuziale, si era messo a letto - adducendo la scusa che i preparativi per le nozze lo avessero sfinito - e aveva preferito salutarla a casa, anche perché non avrebbe sopportato di vederla sparire tra i vapori delle proprie colpe.

Aveva faticato per farsi trovare in piedi da Christina, non voleva che la ragazza partisse con l'immagine del padre disteso come un infermo: un ricordo che mai sarebbe svanito tra le pieghe del tempo. Avrebbe tormentato il viaggio in treno e il soggiorno in una città in cui sperava mettesse radici.

L'aveva stretta a sé, sforzando le flaccide braccia e calando sullo sguardo un'espressione di tenero smarrimento: nessun ragionevole dubbio lo distoglieva dalla certezza che fosse la loro ultima occasione di stringersi.

Heinrich riempì i propri occhi con l'innocente e, al contempo, sfacciata bellezza della figlia e le augurò, sussurrando a se stesso, di eguagliare la magnificente sorte della sorella.

Il conte Andrássy si acquietò pensando che, a Trieste, Christina avrebbe incontrato casualmente il marchese Ascanio Donà delle Rose, nelle cui mani avrebbe affidato con piacere il futuro della figlia.

Non si aspettava certo che Cupido scagliasse frecce a caso e colpisse chi, tra ideali e fede, era inviso al mondo intero. «Buona vita, figlia mia» le aveva sussurrato e, infine, aveva baciato la sua guancia.

Era stato un addio, Christina ne ebbe contezza e una lacrima si frantumò tra le ciglia. Fu l'ultimo dono che aveva consegnato al padre.

Dalle tende ricamate, leggermente socchiuse, filtrava una luce tenue e dorata, che conferiva un'atmosfera incantata all'interno della carrozza. I sedili imbottiti, ornati da finiture dorate, offrivano un confortevole rifugio per le due nobildonne, mentre il vapore del treno si disperdeva nell'aria, creando una leggera foschia fuori dal finestrino.

L'odore pungente del legno vecchio della carrozza si amalgamava a quello più soave delle essenze floreali, probabilmente usate per profumare l'ambiente. Christina, con uno sguardo rivolto oltre il vetro, lasciava che il vento lieve le sfiorasse il viso, sperava che quel refolo d'aria potesse sussurrarle una verità che, fino a quel momento, non aveva voluto conoscere.

Zia Clara, al suo fianco, interrompeva, di tanto in tanto, il silenzio con osservazioni sui paesaggi che scorrevano veloci fuori dal finestrino e, infine, raccontò aneddoti sul suo primo viaggio in treno: aveva percorso, all'epoca, la medesima tratta ferroviaria e per lo stesso motivo della nipote, sebbene a lei non fosse stata indorata la pillola. Clara aveva saputo sin dall'inizio che a Trieste si sarebbe sposata con un uomo scelto dal padre e che in terra quasi straniera avrebbe trascorso la sua intera esistenza. Forse, era stata la consapevolezza a renderla ben disposta a maritarsi con un uomo che non amava e il fratello avrebbe fatto meglio a informare la figlia sul suo destino, anziché sperare che l'intesa fra Christina e Ascanio sbocciasse da sé.

Ci aveva provato, Clara, a convincere il conte Andràssy, ma lui non aveva voluto udire ragioni. Si era già sentito un vile a imporre la propria volontà a Katharina, nonostante fosse per il suo bene, non poteva commettere lo stesso errore con Christina. Inoltre, l'uomo era irragionevolmente fiducioso nei confronti del futuro: così come la dea bendata aveva sorriso alla figlia maggiore, non si sarebbe sottratta a baciare la minore.

Le stazioni si susseguivano una dopo l'altra, ciascuna di esse era un minuscolo cosmo frenetico intriso di gioia e dolore, pullulante di ricongiungimenti e allontanamenti. Il treno, però, continuava imperterrito il suo viaggio attraverso le colline e le valli, incurante dello stato d'animo di chi vi saliva.

La sposa di CainoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora