Il buongiorno si vede dal mattino dicevano... allora prevedo che questa sarà una vera e propria giornata di merda.
Ieri sera discoteca fino alle quattro, e non appena ho poggiato la testa sul cuscino gli incubi sono arrivati puntuali come sempre. Non ho chiuso occhio per due secondi: le scene che si susseguono dietro le mie palpebre sono troppo terribili per essere vissute di nuovo.
Lo psicologo continua a dirmi che devo cercare di eliminare tutti i pensieri negativi dal mio cervello... a lui pare facile, certo. Dice che col tempo i ricordi brutti del passato si affievoliranno sempre di più, fino a rimanere solo uno scomparto muto che non da problemi. Peccato che sono tantissimi anni che sto in terapia e tutto questo non è mai accaduto.
Nessuna persona è mai riuscita riuscita a comprendere quello che ho nella testa.
La gente non lo sa ma ho l'anima distrutta.
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Lavoro, lavoro e ancora lavoro.
Una pila di scartoffie ancora da sistemare mi attende sulla scrivania e finalmente per oggi avrò finito.
《Buonasera》una voce che conosco fin troppo bene, mi richiama alla realtà facendomi alzare la testa di scatto.
Briga è qui, con un sorrisetto ancora più paraculo del solito sulla faccia.
Elisabetta sposta velocemente lo sguardo da me a lui, poi alza gli occhi al cielo. Vorrei tanto dirgli 'non è come credi', però sto zitta.
《Cosa ci fai tu qui?》dico rivolta a Briga.
《So venuto pe ditte che stasera te passo a prende alle 7, d'accordo?》risponde come se fosse la cosa più normale del mondo, venire qui dove lavoro per dirmi 'sta stronzata. Intanto Vanessa ed Elisabetta sghignazzano tranquillamente.
《Sisi va bene, ora puoi anche andartene, sto lavorando》lo liquido velocemente.
Lui fa per andarsene ma un attimo prima di chiudere la porta dice: 《Dimenticavo: stasera ti consiglio di evitare i tuoi tacchi》e se ne va.
《 Oh Oh, da quanto Jamila non aveva un appuntamento!》comincia Vanessa verso Elisabetta.
《Ragazze piantatela, ha fatto tutto da solo, ci vado solo per scollarmelo da dosso》le informo.
《Certo, come se non ti conoscessi... se veramente non ti interessava neanche un pochino, allora lo avresti scaricato nel giro di tre secondi》insite Elisabetta.
《Quindi ammettilo, che ti interessa》continua.
Io alzo gli occhi al cielo. 《Forse》concludo poi.
Il problema è che non riesco a capire come possa interessarsi a me nonostante lo abbia trattato di merda: sia al locale, che all'appuntamento, che oggi qui. È complicato sopportarmi, io sono fatta così, con un carattere tremendo.
E più ci penso, più credo che Elisabetta abbia ragione: se realmente non trovavo niente di interessante in lui, lo avrei liquidato immediatamente; invece mi viene ancora da pensare a quando mi ha sorriso e quel sorriso l'ho trovato così rassicurante.
'Ma no, assolutamente no.' penso dentro di me. 'Qual'è la prima regola delle Girls Jamila? Niente storie serie e soprattutto non innamorarsi.'
Devo solo stare attenta a non farmi coinvolgere troppo.
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《Con chi esci Mil?》chiede mia sorella entrando nella cabina armadio.
《Un ragazzo...》rispondo vaga.
Yasmin storce il naso. 《Ok questo lo avevo capito, ma chi è?》continua.
Io sbuffo. 《L'ho conosciuto martedì in discoteca, poi me lo sono ritrovato in agenzia e mi ha chiesto un appuntamento》racconto svelta.
《Wow Mil, figo! E dimmi, dove andate? Lui è bello?》sembra entusiasta più lei di me.
《Non so dove andiamo e si, è abbastanza bello... non come le mie solite statue greche, ma possiamo starci》ammicco facendole l'occhiolino.
《Che dici vado bene?》faccio un giro su me stessa mostrandogli l'outfit. Indosso una tutina estiva a pantaloncino nera con i girasoli, e dei sandali alla schiava neri. Borsa nera con le frange.
Capelli sciolti, solito eyeliner e ombretto perla.
《Stai benissimo Mil... ma i tuoi fedelissimi tacchi?》chiede Yasmin.
《Mi ha detto che era meglio evitarli, e sinceramente non so neanche perché gli ho dato ascolto》rispondo alzando le sopracciglia.
《Ok, ha detto che sarebbe passato alle 7... intanto scendo in giardino》informo mia sorella, prendendo Dea in braccio e scendendo di sotto.
Alle 7 puntuali, sento un clacson suonare a mi affretto ad aprire il cancello bianco di casa mia.
《Ammazza che casa c'hai!》esclama quasi incredulo Briga.
《Magari un giorno ti farò vedere l'interno》rispondo sorridendo.
《Ah quindi voi rivedemme, eh》
Merda Jamila, ma come ti escono certe frasi?!
《Era solo per dire》mi affretto a rispondere.
《'Sta dolcetta viene con noi?》dice indicando Dea che tengo ancora in braccio.
《No, la mia Dea è troppo raffinata per andare in giro con i buzzurri come te》scherzo poggiando la chihuahua in giardino, che torna in casa correndo veloce.
《Chi è quella laggiù sulla porta?》dice Briga.
《Mia sorella Yasmin》rispondo salutandola con la mano. Chiudo il cancello.
《Ah quindi a bellezza è de casa》mi giro a guardarlo e sta sorridendo ammiccando.
《Sei un idiota》dico entrando in macchina.
Durante il tragitto, tra noi cala un silenzio imbarazzante, finché la sottoscritta non decide di romperlo.
《Dove stiamo andando?》chiedo curiosa.
《Porta pazienza e lo scoprirai》risponde Briga.
《Perché niente tacchi? Mi porti in campagna? C'è la terra? Ho paura degli insetti》parlo a raffica e vedo il viso di Briga diventare giallo per evitare di scoppiare a ridermi in faccia.
《Fai troppe domande pe i gusti mia》
Gli mostro il dito medio prima di voltarmi dall'altra parte e guardare fuori dal finestrino. Il resto del percorso passa in silenzio ma fortunatamente è breve e presto finisce questa agonia.
Arriviamo in un posto che fatico a credere sia così vicino alla solita monotonia cittadina.
È una casetta abbastanza grande vista dall'esterno, con le pareti bianche e le finestre di legno scuro. Sembra una baita tipo quelle che si trovano in montagna. Tutto intorno ci sono alberi e piante di Oleandro bianco e rosa. È un posto bellissimo.
《È bellissimo qui》dico mentre cammino in giro per osservare il posto.
《È il mio angolo de paradiso, vengo qua quando voglio staccá dal resto del monno》comunica.
Tira fuori una mazzo di chiavi e apre la porta d'ingresso.
Entrando quello che mi colpisce è l'odore intenso di biscotti al cioccolato. Più tardi mi accorgo che è solo una candela profumata.
L'arredamento è veramente perfetto: mobili in legno scuro, divano di pelle, pavimento in legno... insomma mi piace proprio.
《Hai buon gusto nell'arredo》gli faccio notare scherzando.
《Non so stato io a farlo, ma mia madre》
Annuisco. 《Ma se hai questa casa, perché ne hai comprata un'altra?》chiedo.
Lui scuote la testa. 《Questa non è mia, è di famiglia... ci vengo solo più spesso degli altri》
《Capisco》rispondo semplicemente.
Briga sistema il tavolo a accende le luci sopra il muro davanti al divano.
《Perché siamo qui?》chiedo sedendomi sul divano e scalciando le scarpe via dai miei piedi.
Briga mi guarda con un espressione divertita sul viso. 《No, ma fai pure come se fossi a casa tua!》dice sarcastico.
《Certo》ribatto con un sorriso.
《È un posto diverso, per na persona diversa》il suo commento mi lascia perplessa.
《Mi ritieni una persona diversa?》gli chiedo.
《Non diversa in senso cattivo, ma si, diversa dalle altre ragazze... anche un po' strana e sopratutto stronza se devo dire la verità, ma nel complesso diversa è la parola adatta》spiega.
《Ah, stronza dici?》esclamo a bocca spalancata.
Raccolgo un cuscino dal divano e glielo lancio, ma lui è attento e lo schiva. Quindi ne prende un'altro e iniziamo a tirarci cuscinate. Lui ha la meglio e io sono tutta spettinata.
《Ti odio》urlo. 《Ti odio, ti odio, ti odio!》continuo.
Lui nel frattempo si scompiscia dalle risate, così io approfitto del momento e gli salto a cavalcioni sulla schiena lasciandogli un bel morso sul collo.
《Perfida, traditrice... ora te sistemo io!》 ribalta la posizione così che ora io sto sotto di lui e mi riempie di solletico. Lo imploro più volte di smetterla e solo dopo cinque minuti buoni mi lascia respirare.
《Te la farò pagare presto, fidati di me》lo ammonisco con gli occhi a fessura. Anche se è di fianco, posso vederlo bene mentre ghigna.
《Credici》scherza lui.
《Mi stai sulle ovaie》concludo.
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Curami //Mattia Briga [momentaneamente sospesa]
FanfictionHai presente quella ragazza con i capelli scuri e gli occhi ghiaccio, quella così bella da toglierti il fiato? Ma come no, quella che si veste sempre in tiro e lavora come segretaria all'agenzia immobiliare di Elisabetta... dai su, quella che ha la...