Salvami, ti prego...
Mi trovavo in una grande stanza circolare. Tutto era nero, pavimento e soffitto compresi; nelle pareti nere si susseguivano a intervalli regolari porte nere tutte uguali, prive di contrassegni e maniglie, e fra l'una e l'altra ardevano grappoli di candele dalle fiammelle azzurrine; la fredda luce tremolante riflessa nel lucido pavimento di marmo dava l'impressione di camminare su una pozza di acqua scura. L'unico rumore echeggiante nell'aria umida era quello del mio respiro, dalla mia bocca di tanto in tanto fuoriuscivano sbuffi di quello che sembrava fumo, e la mia pelle era leggermente arrossata per il freddo.
Osservai la dozzina di porte di fronte a me, cercando qualcosa di ignoto, intanto quella voce disperata continuava a risuonare nella mia testa, l'eco delle sue grida era talmente forte e chiaro che era come se si trovasse proprio lì, affianco a me. Non sarei riuscita a mantenere la mente fredda ancora a lungo, non con quell'entità misteriosa che mi urlava di liberarla dalla sua prigione misteriosa.
Mentre tentavo di decidere quale fosse la porta giusta udii un forte rombo e le candele cominciarono a muoversi: la stanza circolare stava ruotando. Cercai immediatamente qualcosa a cui aggrapparmi, come temendo che anche il pavimento si mettesse a girare; invece non fu così. Per qualche istante, mentre il moto accelerava, le fiammelle azzurre attorno a me si confusero fino a somigliare a lunghi tubi al neon, finché, di colpo com'era iniziato, il rombo si spense e la stanza si fermò. Avevo ragione di ritenere che tutto ciò servisse a non farmi ritrovare la porta da dov'ero entrata, ormai riconoscerla era impossibile quando scorgere una formica sul pavimento nero; per di più quella che avrei dovuto varcare poteva essere una qualunque delle tante intorno a me.
Sbattei le palpebre nel tentativo di cancellare le striature azzurrine e strinsi con più forza la bacchetta: avanzai verso la porta che avevo di fronte, poggiai la mano contro la fredda superficie levigata e la spinsi, tenendo la mia arma levata, pronta a colpire.
Il battente girò silenzioso sui cardini.
Dopo il buio pesto dell'altra stanza, le lampade appese a catene dorate fissate al soffitto facevano sembrare la lunga camera rettangolare molto più luminosa, però non c'erano le luci guizzanti e mobili che chissà per quale ignoto motivo mi aspettavo di vedere. La stanza era vuota, a parte qualche scrivania e un'enorme vasca di cristallo al centro, piena di un liquido verde scuro, abbastanza grande perché potessi comodamente nuotarci dentro; vi galleggiavano pigramente diversi oggetti di un bianco perlaceo. Mi feci avanti per scrutare nella vasca attraverso la fiancata, e scoprire così di cosa si trattasse.
Cervelli.
Luccicavano sinistri, fluttuando nel liquido verde, vagamente simili a cavolfiori viscidi; mi ritrassi immediatamente, rabbrividendo per l'orrore, e feci dietro front verso l'uscita, sentendo che non era quello il posto giusto. Rientrai in fretta nella camera circolare: adesso, invece delle fiammelle azzurre, nei miei occhi erano stampate le forme spettrali di quei cervelli. Quel posto era enorme, quali altre mostruosità avrei dovuto trovare ancora?
Prima di chiudermi la porta alle spalle, fui colta da un'idea.
«Flagramus!»
Agitai la bacchetta, e sul battente si impresse una 'X' fiammeggiante. Appena la porta fu sbarrata, si levò di nuovo il boato e di nuovo la parete cominciò a ruotare... Ma fra le strie azzurrine ora spiccava una chiazza rosso-oro, e quando la stanza si fermò, la croce sfavillante ardeva ancora, indicando la porta che avevo già tentato. Soddisfatta, raggiunsi nuovamente la soglia che avevo di fronte e la spinsi, la bacchetta sfoderata e i nervi a pezzi.
Quella stanza, illuminata da una luce fioca, era più grande dell'altra e anch'essa rettangolare, però il centro era concavo e formava una cavità rocciosa profonda poco più di sei metri.
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Help from the enemy
FanfictionA Draco Malfoy è stato affidato un compito, un compito che potrebbe costargli la vita e che va indiscutibilmente portato a termine. Per farlo avrà bisogno di un aiuto speciale, che solo una persona all'interno di Hogwarts è in grado di dargli. Pecc...