Quando finalmente riuscii a raggiungere la porta dell'aula di Incantesimi, senza fiato e sudata dalla testa ai piedi, era troppo tardi, la lezione era appena terminata e tutti i miei compagni erano spariti.
Tutti tranne uno che non era mai entrato, ovviamente.
Era solo colpa di Malfoy, se non mi fossi dovuta nascondere per evitare di incontrarlo non avrei fatto così tardi...
La cosa mi irritava da morire.
«Ti sembra questa l'ora di arrivare, signorina Granger?»
Sobbalzai, facendo cadere a terra la borsa con i libri: possibile che non mi fossi accorta che la McGranitt si trovasse lì?
Molto probabilmente si era Trasfigurata...
«Mi scusi, professoressa. Harry e Ron non le hanno detto che...»
«Che avresti fatto un salto nella Sala Comune per prendere il tuo libro? Certo. Ma non mi risulta che la Torre Nord sia dall'altra parte dell'Inghilterra, o sbaglio?»
Nel tono di voce della McGranitt, oltre alla sua solita severità, c'era anche una linea di sorpresa, mai e poi mai si sarebbe aspettata che io mancassi a una sua lezione; in circostanze normali sarei stata sicuramente mortificata e avrei provato a giustificarmi dicendo semplicemente la verità, ma la mia attenzione era concentrata su altro. Inspiegabilmente mi sentivo quasi ossessionata da Malfoy, da quell'appunto che avevo trovato, e dal forte desiderio di scoprirne il significato, sicura che fosse da ricollegare al furetto.
«Le scale mi hanno portato fino al settimo piano, e ho dovuto prendere la strada più lunga.»
Mi seccava sentirmi costretta a dare spiegazioni, non era certo colpa mia, forse se fossi stata un po' più garbata e meno sbrigativa la McGranitt non avrebbe detto ciò che invece stava per dire...
«Mi dispiace, signorina Granger, ma non sono disposta a fare eccezioni, indipendentemente dalla sua motivazione. Ho sempre punito le assenze e i ritardi, come lei sa.»
Ecco, ci mancava solo una punizione...
Avevo già troppe cose a cui pensare, e la McGranitt non mi aiutava affatto; ma essendo una persona che di solito rispettava le regole, in cuor mio sapevo che aveva ragione, e che non sarebbe stato giusto da parte sua chiudere un occhio solo perché si trattava di me...
«Bene. Cosa devo fare?» le chiesi, sperando che almeno non fosse nulla di troppo impegnativo o sgradevole.
Ma no, era Piton quello famoso per le punizioni più macabre, ed ero sicura che la direttrice della mia casa non mi avrebbe mai costretta ad infilare le mani in un contenitore di Lumache Cornute.
Al massimo avrei dovuto eseguire qualche compito extra di Trasfigurazione, come era successo a chiunque avesse commesso una "trasgressione" più o meno pari alla mia.
Ricordavo perfettamente la punizione che era stata data ad Harry il secondo anno, quando imprudentemente era arrivato con Ron al castello su un'auto volante ed erano stati avvistati da alcuni Babbani: aveva dovuto aiutare il professor Allock a rispondere ai suoi ammiratori.
Era stato un miracolo che non li avessero espulsi.
A mio parere, se mi fosse capitata una punizione simile, sarei stata più che disposta ad infrangere le regole qualche altra volta.
«Cosa dovete fare, vorrai dire.»
La McGranitt interruppe bruscamente le mie fantasie riportandomi alla realtà.
«Come scusi?»
«Si dà il caso che tu non sia stata l'unica a non essersi presentata in tempo per la mia lezione, anche se hai avuto almeno l'accortezza di spiegarti. Il signor Malfoy si unirà a te nel riordinare una sezione della Biblioteca, venerdì della prossima settimana. Senza utilizzare la bacchetta, naturalmente.»
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Help from the enemy
FanficA Draco Malfoy è stato affidato un compito, un compito che potrebbe costargli la vita e che va indiscutibilmente portato a termine. Per farlo avrà bisogno di un aiuto speciale, che solo una persona all'interno di Hogwarts è in grado di dargli. Pecc...