«Hermione! Finalmente, ero preoccupato per te...»
«Non ce n'era motivo, Harry.»
«Io invece penso di sì.»
Sbuffai leggermente, cercando di fingere una normalità da me del tutto detestata: la strada che avevo scelto era proprio quella, l'indifferenza. Non avevo intenzione di farmi compatire da nessuno, né da Harry, né ancor meno da me stessa, da quell'Hermione ingenua che ancora credeva nel lieto fine.
Basta, lei non esiste più.
Probabilmente se mi fossi concentrata al massimo su altro non sarebbe stato poi così difficile dimenticare, dovevo solo ripetermi che la scorsa notte era stata solo un brutto incubo, che le giornate avrebbero presto ripreso il loro corso naturale, con l'unica differenza che ora Ron non faceva più parte della mia vita.
Non era stato semplice prendere quella decisione tanto drastica, un sentimento non identificabile mi spingeva ad accettare la situazione in modo da non perdere un'amicizia, ma alla fine aveva prevalso l'orgoglio; Ron mi aveva ferita, e non potevamo più essere amici.
Niente sarebbe stato come prima.
«È inutile che fai la dura, Hermione. Ti conosco, e so come ti senti.»
Certo, Harry non mi era affatto d'aiuto: continuare a parlarmi di Ron e delle mie presunte opinioni riguardo la sua nuova "relazione" era solo un modo come un altro per ricordarmi quello che aveva fatto.
E quello che io avevo fatto.
Arrossii, ed Harry prese quella reazione come un chiaro segno del fatto che avesse ragione, non sospettando minimamente quale fosse la reale motivazione.
«Chiedere aiuto non ti farebbe certo male, sai? Sei scappata via dalla Sala Comune talmente in fretta che non mi hai dato neanche il tempo di... Insomma, ti ho cercata dappertutto, avevo paura che potesse succederti qualcosa!»
Tipico di Harry: non si faceva alcun tipo di problema a sfidare la morte più e più volte e a cacciarsi in situazioni rischiose, ma quando si trattava degli altri diventava iperprotettivo, pronto a vedere il pericolo anche dove non esisteva.
«In giro per il castello da sola, e in quelle condizioni... Dove sei andata a nasconderti? Dimmelo!»
«Io... Sono rimasta un po' nel Bagno dei Prefetti...» risposi, infastidita dal suo voler credere a tutti i costi che non potessi cavarmela da sola.
«L'unico posto che non ho controllato, visto che non conoscevo la parola d'ordine.
Almeno hai scelto un luogo relativamente sicuro, per un attimo ho temuto che fossi scappata nella Foresta Proibita...»
Cercai di far assomigliare il più possibile ad un sorriso la smorfia che mi era comparsa sulle labbra, mentire mi faceva sempre lo stesso effetto.
Se Harry avesse saputo dove mi trovavo veramente, e con chi...
Le creature mostruose della Foresta gli sarebbero sembrate viscide e rischiose quanto delle Puffole Pigmee, al confronto.
Meglio mettere una pietra anche su quella faccenda.
«Dai, Harry, smettila di fare il genitore ansioso, so badare a me stessa, e soprattutto sto benissimo.»
«Smettila di dire bugie, non ne sei capace. Ho visto la tua espressione quando...»
«È liberissimo di baciare chi gli pare, non me ne può importare di meno!»
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Help from the enemy
FanficA Draco Malfoy è stato affidato un compito, un compito che potrebbe costargli la vita e che va indiscutibilmente portato a termine. Per farlo avrà bisogno di un aiuto speciale, che solo una persona all'interno di Hogwarts è in grado di dargli. Pecc...