CAPITOLO 4

37 0 0
                                    

ELIJAH'S POV

5 anni prima

"Dai, vieni a giocare con me a pallone" mi supplica Zaira tirandomi il braccio con fare insistente, come sempre d'altronde. Ha sempre avuto questo carattere forte ma allo stesso tempo così innocente a causa dei suoi occhioni nocciola che ingannano. Esattamente come ora che mi guarda come un cagnolino bastonato poiché non voglio giocare a palla con lei.

"Ho promesso ad Alb che lo avrei aiutato ad aggiustare delle lampadine" i suoi occhioni si fecero in due fessure "davvero non posso" ripeto.

Mi lascia il braccio di scatto quasi come se fosse fuoco, rimane ferma davanti a me impalata con lo sguardo offeso, alza la testa con fare risoluto e gira i tacchi ma poi si rigira subito per farmi una pernacchia per poi voltarsi nuovamente lasciandomi la visuale dei suoi capelli lisci piastrati, che per la cronaca, detesto profondamente.

So che adesso farà l'offesa per tutto il giorno anche se non lo è davvero ma lo fa solo per farmi sentire in colpa, ma sotto sotto adoro cercare di farmi perdonare, perché è tremendamente adorabile quando cerca di nascondere il suo sorriso quando mi scuso per la decima volta nel giro di dieci minuti.

L'unica cosa che riesco a pensare attualmente mentre la vedo andare via con i capelli ormai di nuovo ricci a causa mia, è questo ricordo. Faceva l'offesa per ore e quando poi si scocciava di sentirmi nelle orecchie mi perdonava con il migliore dei sorrisi, anche se non era realmente arrabbiata con me.

Non sento le voci che mi circondano, non sento i mormorii, non vedo nessun viso per intero. Solo frammenti sfocati.

Non ci riuscivo a credere di averle appena bagnato i capelli che si era lisciata con cura, ed io non riuscendo a sopportare che ancora non si riuscisse ad accettare al naturale ho agito d'istinto. Il che non accade quasi mai, sono un tipo abbastanza razionale, ma nei confronti di Zaira è sempre stato diverso, ed averla dormire al mio fianco tutte le notti non sta aiutando la confusione che ho in testa.

Lei ora è sempre con lo sguardo iniettato di sangue, pieno di rabbia, ma io lo so che dietro i suoi occhi arrabbiati ci sono quelli più dolci che abbia mai visto, che un tempo riservava a me e non a quel coglione di Brad Hall con il quale rideva e si portava i capelli piastrati dietro l' orecchio. So che quello sguardo deve essere solo per me, e farò di tutto per riaverlo.

Ma ora ho davvero esagerato, ma come ho fatto a perdere le staffe?

"Ma che cazzo Reyes?" ancora questo cazzone?

Brad hall, cugino di Juliet Hall, nonché mia ex ragazza, se si può definire tale. Io e lui non siamo mai andati d'accordo e mai lo faremo.

La mia risposta è un'alzata di occhi al cielo.

"Stavo avendo una conversazione, non so se hai notato" sbuffò.

Mi stava per caso provocando?

Lui, Brad Hall, il finto bravo ragazzo, quello che ammaliava le donne con i suoi occhi azzurri e quei due tatuaggi orribili situati sul braccio destro. Come schermidore non era male, ma come persona... gli spaccherei la testa contro il tavolo affianco a me ripetutamente.

Questo bastardo stava parlando con Zaira, la mia ricciolina, che mia non era più o forse non lo era mai stata. Ma lo sarebbe stata presto, non mi sono mai perdonato per quello che le ho fatto, mai.

Le voci ora le sentivo, pure fin troppo. E tutti mi fissavano.

Scappai dalla sala da ballo di corsa, non sarei sopravvissuto un altro secondo lì dentro.

roomates:the fencing gameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora