4. ℐ𝓃 𝓉𝒽𝑒 𝒹𝒶𝓇𝓀, 𝓌𝒽𝑒𝓇𝑒 ℐ 𝓁𝒾𝓀𝑒 𝓉𝑜 𝓀𝑒𝑒𝓅 𝓂𝓎 𝒽𝑒𝒶𝓇𝓉

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I nuovi inizi sono spessomascherati da finali dolorosi

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I nuovi inizi sono spesso
mascherati da finali dolorosi.

L. Tzu

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Camminiamo di fretta, senza farci distrarre da niente attorno a noi

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Camminiamo di fretta, senza farci distrarre da niente attorno a noi. Il cielo è diventato cupo. La notte sta arrivando. Guardo l'ora sul telefono, le dieci.

Cosa posso inventarmi per convincere Billy a farmi entrare?

Inizio a pensare e, l'unica scusa che potrebbe reggere, è quella di aver dimenticato in sala staff qualcosa che devo assolutamente recuperare. Come il telefono o la mia agenda.

Okay, l'una o l'altra andranno bene. Billy forse chiuderà un occhio e mi darà il permesso.

«Meglio fermarci a uno Starbucks per un frappuccino.» Axel mi tira a sinistra.

Lo rimprovero immediatamente. «Ti sembra il momento?»

«Non è per noi. Ci aiuterà a corrompere il colosso di muscoli che sta all'entrata del museo.» Intende Billy.

Annuisco ed entriamo. Ordiniamo un frappuccino al caramello con cioccolato bianco e panna. Non potrà assolutamente dirci di no. Prendiamo la metro e quando ci stiamo per avvicinare al quartiere di Bloomsbury mi sale la pelle d'oca. Ho il terrore di vedere di nuovo quei tre simboli sparsi ovunque per le strade o di ritrovarmi ancora nel bel mezzo del deserto. Scendiamo alla nostra fermata. Axel è stato zitto per tutto il viaggio. Non è da lui. È sempre stato un gran chiacchierone, tuttavia non posso biasimarlo. Anzi, lo capisco. Avrà la testa piena zeppa di pensieri e preoccupazioni. Quello che stiamo facendo potrebbe cambiare le nostre vite e noi due siamo così incoscienti da non aver nemmeno pensato di informare nessuno.

Per strada fortunatamente non mi appare alcuna terrificante "visione".

Grazie al cielo.

Tiro un sospiro di sollievo ogni volta che vedo un semaforo attaccato in verticale.

OMBRE D'EGITTO 1, il mistero del fiore di loto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora