𝕮𝖔𝖒𝖊 𝕭𝖆𝖈𝖐 𝕿𝖔 𝕸𝖊 | 𝖉𝖗𝖆𝖒𝖎𝖔𝖓𝖊 | 𝖙𝖗𝖆𝖉𝖚𝖟𝖎𝖔𝖓𝖊

CAPITOLO #1 : HERMIONE'S POV

"Sei sicuro di non poter venire con me?" Chiesi aggrottando le sopracciglia ai miei due migliori amici, Harry e Ron.

 "Ci dispiace Hermione, ma vogliamo davvero portare tutti i Mangiamorte ad Azkaban il prima possibile." disse Harry abbracciandomi forte così come Ron. Dopo la Seconda Guerra dei Maghi contro Voldemort e i Mangiamorte, il ministero voleva che Harry e Ron diventassero Auror, e volevano che lavorassi anch'io con il ministero, ma io volevo solo finire la mia istruzione prima e superare i M.A.G.O., e diventare il ministro della magia, o una guaritrice così che tutti venissero da me.

Guardai Ginny, che era incinta e molto raggiante, teneva in braccio il piccolo Teddy, che cercava di convincermi a tenerlo in braccio. Ginny e Harry si erano sposati dopo la guerra, mentre io e Ron provammo la relazione, ma non funzionò, eravamo entrambi d'accordo sul fatto che eravamo solo migliori come amici.

Harry e Ginny accolsero anche Teddy Lupin come suoi principali custodi, mentre Andromeda e suo marito decisero di aiutare Harry e Ginny a crescere il bambino che cresceva.

Il fischio del treno suonò indicandomi che era ora di salire. Abbracciai velocemente i miei migliori amici e singhiozzai, mi precipitai sul treno e trovai il mio scompartimento. Questa volta sarà vuoto. Sarà anche la prima volta che ne farò a meno. Guardai fuori dalla finestra e vidi Harry, Ron, Ginny e Teddy che mi salutavano.

"Non dimenticare di scrivermi!" Ginny mi chiamò salutandomi e mandandomi baci, mentre Teddy guardava Ginny e imitava i suoi movimenti e mi mandava baci anche lui. Il treno fischiò e cominciò a muoversi.

"Ti vogliamo bene, Hermione!" Harry mi chiamò mentre sorridevo e mandavo loro tutti i baci e presto divennero solo piccoli puntini per i miei occhi.

Appoggiai la testa sul finestrino e tirai fuori uno dei miei libri preferiti, la Storia di Hogwarts. Iniziai a leggere fino a quando la gente aprì il mio scompartimento e mi disse un semplice 'ciao'. Dopotutto ero famosa per aver battuto Voldemort e facevo parte del Golden Trio.

Per lo più i primi anni venivano timidamente nel mio scompartimento e mi chiedevano di firmare qualche foto che avevano di me subito dopo la guerra, dove ero tutta sporca e malconcia, facendomi rabbrividire per i terribili ricordi, e stringendo la cicatrice che mi era stata messa sull'avambraccio.

Una volta che seppi che eravamo vicini a Hogwarts, andai a cambiarmi e tornai per continuare a leggere il libro. Una volta arrivati, si sedettero tutti nella Sala Grande e guardarono la professoressa Mcgrannit, ora preside, pronunciare il discorso e condurci tutti alla cerimonia del Cappello Parlante. Mentre guardavo, mi sentii come se fossi guardata. Mi guardai intorno e i miei occhi si posarono nientemeno che su Draco Malfoy.

Onestamente non ero all'altezza di tutti questi battibecchi che sapevo sarebbero accaduti. Era inevitabile. Scossi soltanto la testa e continuai a guardare la stessa cosa che accadeva anno dopo anno, e stava diventando ripetitivo. Molto ripetitivo.

***

DRACO'S POV

Ero seduto al tavolo Serpeverde con Blaise Zabini e Pansy Parkinson, due Serpeverde che conoscevo da quando ero un piccolo poppante. Erano i miei unici cosiddetti "amici" che erano tornati, ma anche loro non mi parlarono. Non di proposito, comunque, erano entrambi presi dal loro piccolo mondo, ora che stavano insieme.

Sospirai e mi guardai intorno, annoiato a morte. I miei occhi si posarono sulla famosa Grifondoro, Hermione Granger. Osservai il suo corpo, da testa a piedi, come avevo sempre fatto da quando l'avevo vista per la prima volta. I suoi capelli erano di un bel castano chiaro che scendevano come una bella cascata, delicati boccoli le cadevano sulla faccia ma lei non li muoveva. I suoi capelli erano meno crespi, ora che sapeva come domarli.  Il mio sguardo cadde nel suo seno, più grosso rispetto gli anni precedenti. La sua mano era appoggiata sotto il mento mentre guardava i ragazzini del primo anno che venivano smistati nelle loro ripettive Case. Notai che sembrava annoiata, tanto quanto me.