🐈‍⬛¢αριтσℓσ ѕρє¢ιαℓє

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Saturn e Achille, avevano notato che il loro rapporto stava diventando estremamente violento, e questo i due non lo volevano per niente.
Dovevano fare qualcosa, altrimenti i due, avrebbero finito per ammazzarsi a vicenda.
"Saturn 𝓱𝓲𝓴 ho tanta paura 𝓱𝓲𝓴 io non voglio farti del male." Pianse Achille, sul petto dell'amante.
I due erano ricoperti di tagli, che perdevano sangue sempre maggiore, col passare delle ore.
Saturn, baciò la tempia di Achille, strofinando il pollice, sulla sua spalla.
"Troveremo una soluzione tesoro. Chiederemo aiuto a Vaniglia, Pervinca e Luciano. Loro ci aiuteranno." Disse fiducioso Saturn.
Achille annuì, singhiozzando sul petto dell'amante.

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Passarono 6 giorni, e i tre anziani, stavano analizzando i due adolescenti attentamente.
Li studiarono separatamente.

🌼𝙲𝚘𝚗 𝚂𝚊𝚝𝚞𝚛𝚗🌼
Saturn stava osservando i vari quadri appesi alle pareti.
Luciano, si stava fumando la sua solita pipa, mentre Pervinca si stava bevendo una tazza di thé alle rose.
"Allora Saturn. Vorrei che tu mi spiegassi, perché senti il bisogno di ferire il tuo compagno ?" Disse Pervinca.
Saturn ci pensò su, prima di sospirare pesantemente.
"Vede Pervinca... io non sono un Black. Sono il figlio di nessuno. Quello che tutti chiamo... orfano." Disse Saturn, ripensando al passato.
Pervinca e Luciano si guardarono sorpresi.
"Ascolta Saturn. Noi in realtà sappiamo ben poco su di te. Potresti per favore raccontarci di te, della tua vecchia famiglia, se te la ricordi e del rapporto che hai con i Black ?" Chiese Pervinca.
Saturn rimase in silenzio per un attimo.
"Ragazzo." Lo chiamò Luciano, attirando immediatamente l'attenzione dell'adolescente.
"Con noi puoi stare sereno. Lo sai che noi, non riveliamo a nessuno i vostri affari. Per riuscire ad aiutarci, dobbiamo sapere qualcosa su di voi. Va bene ? Se certe volte ti sembra troppo, puoi anche smettere. Noi capiremo." Disse il vecchio Luciano, che con una mano stringeva la pipa, mentre con l'altra il suo vecchio bastone.
Saturn prese un respiro profondo, sorridendo hai due.
"Va bene. Vi racconterò tutto." Sorrise.

💖ínízíσ rαccσntσ💖

Saturn Nobody, era un bambino sperduto e solo, orfano di padre e madre, abbandonato a soli 2 mesi, in un vecchio cimitero.
Fu ritrovato da una suora, che stava annaffiando le piante del cimitero.
La suora, si nome Tiabini, corse in chiesa, con in braccio il bambino.
In quella chiesa si stava cercando il matrimonio tra Maxwell Black e Alice Micheli.
I due avevano già 5 figli, che curiosi, osservarono il piccolo fagottino, che sorella Tiabini, stringeva tra le sue mani.
"Mi dispiace interrompere il matrimonio, ma ho trovato questo povero bambino abbandonato." Disse in lacrime sorella Tiabini.
Alice essendo una madre, si avvicinò alla suora, prendendo in braccio il neonato.
Maxwell, si avvicinò alla moglie, che sorrideva al piccolo bambino.
"Maxwell guardalo. È così piccolo." Disse Alice.
Maxwell sorrise, osservando il neonato.
"Ragazzi venite qui." Sorrise Alice.
I 5 bambini, si avvicinarono alla madre e al padre, osservando il neonato.
"Mamma, lo adotteremo ?" Chiese curioso Bruno.
Alice sorrise, guardando con sguardo implorante il marito.
Maxwell sorrise, non resistendo al marito, baciandole le labbra morbide.
"Sì Bruno. Stefano, sarai un fratello maggiore." Sorrise Alice.
Stefano sorrise emozionato, urlando nella chiesa, saltando ovunque.
Sorella Tiabini sorrise, mentre Maxwell, cercava di fermare il figlio, che adesso somigliava più a un canguro che a un essere umano.
Da quel giorno, il piccolo Saturn Nobody, divenne un Black.

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Passarono 3 anni, da quel giorno, e il piccolo Saturn, aveva scoperto la verità in un brutto modo.
Alice si era appena malata di cancro, e Maxwell stava cercando un medico, in grado di guarire la moglie.
I fratelli maggiori, si dimenticarono del fratellino, preoccupandosi della propria salute mentale.
Saturn si sentiva abbandonato in quel momento.
Alice notò il distacco, e anche se contraria, lasciò il figlio alla sorella gemella.
Da lì... iniziarono i guai.
Saturn, stava camminando per i corridoi della villa della zia Anita, stringendo a se, il suo caro peluche.

Il fratellino della Mafia [BoyxBoy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora