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Sono passate due settimane da quel giorno, e non ho ricevuto più notizie di lui, nemmeno da Vincenzo.
Mai mi sarei immaginata che potesse finire così, ma effettivamente è vero..
Io e lui non siamo fatti per stare insieme, siamo così diversi.
Due poli opposti.

Io sono il sole, affettiva, sempre pronta a portare buon umore, e aperta a tutto.
Lui invece la luna, apatico, ma un buon ascoltatore.

Si dice che gli opposti si attraggono, ma forse la troppa attrazione porta a farsi del male.

Sono appena uscita dalla doccia, ne ho approfittato data l'assenza di Sofi e il piccoletto. Oggi è il compleanno della zia della mia migliore amica, e sono a festeggiare tutti insieme. Dopodiché mi sono preparata e ho registrato qualche video per sponsor di varie aziende. Una mattinata alquanto produttiva rispetto a alle mattine dell'ultimo periodo. Sempre un susseguirsi della solita routine noiosa, ormai le giornate senza lui sembrano così vuote.

Ma ad interrompere tutto ciò è il mio telefono a squillare, rivelando sul display che a chiamare, è Dome.

«Hey piccoletta»
«Heyy, che succede?»
«Nulla di grave, ma volevo invitarti a venire un attimino in studio, vorrei farti sentire una cosa»
«Se ovviamente non sei già impegnata»
Aggiunge

«Arrivo subito, dammi tempo 10 minuti e sono li».

Interrompo la telefonata, mi infilo di corsa le scarpe, e mi dirigo verso la fermata del bus. In poco tempo mi trovo davanti al piccolo studio Milano Ovest, era da tantissimo che non ci venivo, ammetto che il senso di malinconia si fa sempre più avanti.

«Dome! Eccomi ho fatto il prima possibile»
«Tranquilla non ce ne era bisogno, siediti comoda»
Faccio come dice, smanetta un po' sul computer, e mi appare davanti una registrazione rinominata "Diversi".

*in questo momento vi consiglio di far partire la canzone per godervi il momento e il capitolo ahaha*

(Vedo le cascate e penso che queste tue lacrime non abbiano senso
Per ogni spazio vuoto c'è un amico che ho perso
Se hai paura del fuoco non venire all'inferno
Non restare fermo
E ci pensi a come queste strade ci hanno fatto diversi
Diversi, diversi, diversi
Ma sei scappata in fretta da questi marciapiedi
Non siamo più gli stessi, ci pensi?)

L'ho capito, siamo diversi, dal passato, i modi e gli accenti
I tuoi sogni troppo complessi, io incubi ricorrenti
La tua pelle senza difetti, bianca, è zucchero filato
Io che per fare questi soldi ho strisciato come un soldato
Entrando in auto di lusso, è l'unico instante in cui mi abbasso
Fratelli diventan spie, il futuro sembra illeggibile
Cappuccio copre emozioni in viso, occhi, sguardi e mandibola
Problemi ne ho una cifra, un fiume, tu eri la mia diga
Puoi parlare, tanto non sento, fammi male, tanto non cambio
Chiamo Dio in questo momento, c'è bisogno di un intervallo
Muri pieni con le preghiere, rimarranno sulle macerie
Così poi nessuno le legge, intanto

Vedo le cascate e penso che queste tue lacrime non abbiano senso
Per ogni spazio vuoto c'è un amico che ho perso
Se hai paura del fuoco non venire all'inferno
Non restare fermo
E ci pensi a come queste strade ci hanno fatto diversi
Diversi, diversi, diversi
Ma sei scappata in fretta da questi marciapiedi
Non siamo più gli stessi, ci pensi?

L'ho capito, siamo diversi, siamo opposti come riflessi
Quando provi e non riesci, ma se cadi poi non esci
Io ho capito di essere adulto
Quando ho notato il sangue a quell'angolo
Era sparso tutto per terra, sembrava le ali di un angelo
E la madre lo ha preso in braccio come fosse tornato neonato
'Sto quartiere è un quadrato, senza vie d'uscita ai suoi lati
Ero triste al mio compleanno, non avevo ben realizzato
Che io mi uccido per star qua e loro muoiono per starmi accanto
La mia musica per le strade, fra', mi fa sentire immortale
Ogni figlio a cui manca il padre, l'odia, ma poi è tale e quale
Fare su queste pergamene con su scritte mille promesse
Così poi nessuno le legge e intanto

E quando il sole tramonterà
E farà buio sulla città
Penserò a mille cose
E giuro mille cose che non ti ho mai detto qua
E nonostante sono stato sincero
Tu preferivi qualcuno di diverso
Ma forse perché siamo diversi
Che siamo speciali entrambi

Vedo le cascate e penso che queste tue lacrime non abbiano senso
Per ogni spazio vuoto c'è un amico che ho perso
Se hai paura del fuoco non venire all'inferno
Non restare fermo
E ci pensi a come queste strade ci hanno fatto diversi
Diversi, diversi, diversi
Ma sei scappata in fretta da questi marciapiedi
Non siamo più gli stessi, ci pensi?

Inconsciamente alla fine della canzone finisco a piangere, ogni singola parola mi ha colpito davvero tanto. Parole così pure.

«Ho voluto fartela sentire visto che parla di voi in prima persona. E penso che anche lui ci tenga a fartela sentire, ma non ne ha il coraggio. È una delle tracce del suo nuovo progetto»
Annuisco e mi tuffo tra le sue braccia, singhiozzando e bagnandoli persino la maglia con le mie lacrime.
Ma vediamo entrare dalla porta il moro, con uno sguardo incazzoso.

«Che ci fa lei qui?»
Mi squadra da capo a piedi

«Io vi lascio soli»
Dice Dome alzando le mani in segno di arresa, per poi lasciare la saletta

«Ho sentito la traccia, è bellissima»
«Chi ti ha invitata qui?»
«Non è importante ora, ascoltami. Hai bevuto?»
Chiedo sentendo un forte odore di alcool

«Un po', ma a te che importa eh?»
«Andrea..»
Mi guarda aspettando che io parli

Vittoria, dillo.

«Non ti lascerò andare, non possiamo stare lontani l'uno dall'altro, e so per certo che questo lo pensi anche te»
«Lo hai detto pure tu, "forse perché siamo diversi che siamo speciali entrambi", ci completiamo a vicenda. Io desidero solo averti accanto per il resto della mia vita»
Non risponde, fissa il pavimento a testa bassa

«Parlami, per favore».

                     POV ANDREA

Continuo ad osservarla senza proferire parola.
Il suo sguardo così, assassino.
I suoi occhi verdi proprio come i miei, delle labbra morbide e carnose dipinte di un color pescato. Dio sto impazzendo.

«Parlami, per favore»
È in lacrime difronte a me, non so come agire.
Ormai arresa visto il mio silenzio, si alza dalla sedia intenta ad andarsene

«Non ti lascerò andare anche ora»
Dico tenendola ferma da un braccio, che accarezzo. La avvicino maggiormente a me poggiando le mani su i suoi magnifici fianchi, per poi baciarla e annientare la distanza che sparava i nostri visi, è un bacio che si approfondisce sin da subito, mentre le mie mani vagano ad esplorare il suo fondo schiena, come se avessi la necessità di farlo.
Ci stacchiamo, purtroppo, per la mancanza di ossigeno.

«Niente più mi allontanerà da te Arrigoni»
«È solo che non voglio portarti con me all'inferno, sei troppo pura per uno come me»
«Sono disposta a superare anche la mia paura del fuoco per restarti accanto»
Riprendiamo a baciarci ancor più appassionatamente di prima.

Sapevo che non ci sarebbe mai stato un addio.

SPAZIO AUTRICE
Devo dire che mentre scrivevo l'ultima parte la lacrimuccia è scesa anche a me ahahah.
Inoltre vi ringrazio per tutti i bei commenti e messaggi che ricevo sotto ogni capitolo❤️
Bacini

un milione di volte 2 || shivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora