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«Andiamo a casa, ora»
«E gli altri? Volevo salutare Dom-»
«Capiranno»
La prendo per mano correndo via dallo studio, facendola salire in macchina e partendo a tutta velocità per arrivare al più presto.

Siamo davanti alla porta e mentre cerco le chiavi per aprire, mi bacia la mandibola e a scendere fino al collo, sa bene che è il mio punto debole, lo fa sempre per mettermi in difficoltà e rendere la situazione più eccitante.

«Mh dai amore quanto ci metti?»
Apro finalmente e la trascino nella camera da letto tenendo le mani sui suoi fianchi, per poi accarezzare qualsiasi altra parte del suo corpo mentre mi priva della maglietta.
La sfilo anche a lei insieme al reggiseno, e palpo i seni possessivamente.

«Andreah»
In poco tempo ci troviamo nudi, io sopra di lei che mi affretto a infilare il profilattico

«Ahh cazzoh»
Ansimo spingendo la sua intimità nella mia, da quanto non provavo questa sensazione che solo lei sa darmi.
I nostri corpi uniti come da una calamita

«Vai più velocehh»
Intreccio la sua mano con la mia portandola sopra alla sua testa

«Quanto mi fai impazzirehh»
«Sih mami dillo a tuttih».

«Voglio fare l'amore tutto il giornoh»
Annaspo, e struscio due dita sul clitoride

«Continuah cosìh»
«Ahh sih»
La situazione si ribalta.
Lei si trova sopra di me, muove lentamente i fianchi facendo scontrare i nostri sessi.
Inizia ad aumentare la velocità, quasi saltando

«Cazzoh»
«Sto venendoh Arrigoni»
Arriviamo al culmine insieme, regalandoci una delle situazioni di intimità più belle della nostra relazione.

«È stato magnifico»
Confesso accarezzandole la colonna vertebrale con due dita, su e giù

«Mi mancava averti accanto a me nel letto»
Si avvicina baciandomi come faceva una volta

«Ti amo Vittoria e per sempre lo farò»
«Anche io ti amo, non ho mai smesso di farlo»
Veniamo interrotti dal campanello, e dei vaghi ricordi mi riaffiorano nella mente.

Cazzo a quest'ora dovevo essere in studio..

«Porca troia!»
Sarà Ago. Vittoria ride vedendomi così in panico, vorrei vedere io chi non reagirebbe così

«Arrivo!!»
Mi infilo solo i boxer, ormai è abituato a vedermi mezzo nudo

«Ah, e tu vestiti. Non lascerò che nessuno ti veda mai così, solo io posso»
«Ai suoi ordini capo»
Sorrido alla sua risposta e corro verso l'ingresso.

«Buongior-»
Si blocca

«Fra hai trombato eh, si vede»
Ironizza

«Ma vaffanculo»
«Dai chi è la fortunata»
Sbuca fuori la ragazza, per salutare il mio amico

«Hey Ago»
«Vitto!»
«Ti sei data parecchio da fare»
Aggiunge ridendo, e immediatamente arrossiamo entrambi

«Scusate se vi ho interrotto ma Andrea si era dimenticato che dovevamo vederci in studio, o sbaglio?»
«Merda vero, fammi vestire e andiamo»
E li lascio soli in salotto a parlare.
Mi fido ciecamente del mio migliore amico e so che non ci proverebbe mai con lei.

«Sai spero proprio che questa volta non vada male, e che nulla provi ad ostacolarci»
«Era prevedibile che prima o poi sareste tornati, lo speravamo tutti ma in primis voi due»
«Sono contenta, tu con Sofi?»
«È un momento no, litighiamo spesso. Proviamo a sopportarci per il bene di Thiago. Ma credo che non dureremo ancora a lungo..»
Ascolto per sbaglio la loro conversazione.
Pensa veramente che la lasci andare anche stavolta? Bhe si sbaglia di grosso.

Riprendiamo la macchina e torniamo verso lo studio, e ad attenderci ci sono Dome, Finesse e Geko.

«Voi due mi dovete delle spiegazioni! Siete corsi via senza nemmeno avvisarmi»
«Dai Dome, cerca di capirli»
Dice Geko facendomi l'occhiolino.
In questo momento vorrei solo sprofondare cazzo.

Butto giù sulle note del telefono qualche idea ma nessuna di queste mi convince, quindi decido di provare direttamente a registrarla.
Entro nella piccola stanzetta con il microfono attrezzandomi di cuffie e il necessario.

«Sono cresciuto in un blocco deserto, ne ero legato come da un lucchetto. Il mio CAP non è mai il più leggero e il mio carattere non è come sembra. Ho già provato a mischiare il bene col male, aspettare l'effetto. Stare insieme non mi manca affatto, o forse mi manca tutt'altro»
Non mi convince per niente, devo cambiare qualcosina.
Può sembrare banale ma anche solo una parola o una rima può cambiare tutto il testo.

«Sono cresciuto in un blocco deserto, ne ero legato come da un lucchetto. Il mio CAP non è mai il più leggero e il mio carattere non è perfetto. Ho già provato a mischiare il bene col male,
aspettare l'effetto. Stare insieme non mi manca affatto, o  forse mi manca l'affetto»
Cazzo ora si che spacca!
Ma in questo pezzo ci voglio dentro qualcuno, una persona che possa collaborare e contribuire a questo progetto.
Un qualcuno che voglio dentro il mio fottuto disco.
Mentre registravo vedevo Vittoria cercare il mio sguardo.
Osservandomi come se non si stancasse mai di farlo, è stata lei a darmi tutta questa carica ne sono più che sicuro.

«È bellissima questa strofa!»
«Ho bisogno di riflettere un pochino su questo pezzo»
Mi sorride e ci spostiamo sui divanetti a parlare con i ragazzi.

«Vi ma che hai sul collo?»
«Ehm.. Nulla Geko, mi sono solo bruciata con la piastra»
Annuisce poco convinto

«Andre non sapevamo che di secondo nome facessi piastra»
Dice Finesse scatenando una risata da parte di tutti, escluso io

«Fatemi capire voi non scopate?»
«Dai scusa non ti arrabbiare piccolino»
«Fottetevi».

Sono oramai le sette passate, abbiamo lasciato lo studio qualche minuto fa e sto guidando, per andare?
Ricordate quel palazzo dove avevo portato Vittoria i primi giorni che ci conoscevamo? Rinominato da me "un pezzo del mio cuore". L'ultima volta che ci sono passato è stato un paio di mesi fa. Ora voglio tornarci, rigorosamente insieme a lei.

«Oh.. Mi hai riportata qui?»
«Certo, voglio farti vedere una cosa»
La guido all'interno della palazzina, ma è come se lo conoscesse meglio di me e si fa strada da sola

«Vedi, su questo pavimento circa sette mesi fa ho scritto il testo di Non lo sai, mentre osservavo il cielo grigio dipingersi di blu scuro, e la pioggia bagnare il vetro. Stringevo tra le mie braccia una tua maglietta che ti eri dimenticata a casa, l'unico ricordo materiale che avevo di te. Non voglio starti più lontano, e sono qui per chiederti ancora perdono..»
Mi mordo la lingua per evitare di scoppiare il lacrime, non voglio mostrarmi fragile, anche se mi trovo davanti alla donna della mia vita.

«Andrea io ti ho perdonato già da tempo»
Mi bacia azzerando le distanze, e poggio una mano sulla sua coscia stringendo leggermente la presa

«È rimasta la stessa vista di un anno fa, la stessa meravigliosa vista».



SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo non mi piace proprio infatti credo che lo riscriverò o lo eliminerò ahahah.
Quanto sono carini questi due🥹

un milione di volte 2 || shivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora