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«Fra possiamo vederci?»
«Si bhe, dimmi tu quando»
«Il prima possibile»
«Mi devo preoccupare?»
«No cazzo, devo solo parlare te»
«Va bene Andre, ma oggi devo uscire con lei, se vuoi facciamo domani»
«Grazie, Grazie»

Interrompo di colpo la telefonata con Vincenzo, ho un disperato bisogno di sapere se lei sta bene, o almeno se ha ascoltato un solo brano del mio album. Può sembrare una cosa da niente, ma voglio che sappia che non l'ho mai dimenticata, e probabilmente mai lo farò.
Voglio che sappia di quanto mi abbia segnato la sua assenza, voglio che sappia quello che vorrei dirle.

Ora sto andando un po' in studio, ho proprio voglia di chiudermi in sala registrazione e non uscire più.
Sto lavorando ad un progetto che miec è stato presentato all'ultimo momento, e vorrebbero farlo uscire a giugno.
Cosa non molto fattibile dato il poco preavviso, ma mi impegnerò affinché possa spaccare anche con questo.

In compagnia di Ago cerco di buttare giù qualcosa da scrivere, ma non mi sento alquanto ispirato, sarà la stanchezza

"Ho un viso sporco che non si pulisce con i "però"
La fede oscilla in mezzo a troppe cose che non so
Sto bevendo il tuo veleno dalle sette 'o clock
Niente fa più male di sentirsi dire un no
Se vuoi farmi un favore, non farmi un favore
Su un fuoristrada siamo fuoristrada per ore
Tu sei come una spada conficcata nel cuore
Non riesco a trattenermi più da questo dolore"

«Ci sta mi piace»
«Dici? A me non convince»

Rimango chiuso in studio per almeno tre orette abbondanti per poi ricevere una chiamata inaspettata

«Vince, che succede?»
«Mi sono liberato, hai qualcosa da fare ora?»
«No ho appena finito di registrare qualcosina»
«Apposto, vediamoci al bar difronte la stazione»

Sono proprio contento di parlare con lui, so che posso confidarmi su questa situazione, visto che ne è a conoscenza.

Accosto davanti al luogo dell'appuntamento e dal finestrino dell'auto sbircio la scena.
C'è lei..
Credo che mi stessero aspettando insieme, ma lei se ne sta andando.
Si salutano, lo abbraccia stringendolo forte, lui le lascia una serie di baci sulla nuca, e lei ricambia con due baci, uno sul naso e uno molto vicino alla bocca.

Dopodiché la vedo scomparire salendo su un'altra macchina con i finestrini oscurati.

«Fra eccoti»
«Con chi è salita?»
Chiedo tenendo lo sguardo fisso sulla vettura ferma al semaforo

«È Mehdi, il suo migliore amico»
«Oh si capito, lo conosco di nome»
«Ci stavi guardando eh..»
«Appena ho visto che era con te sono sbiancato, giuro»
«Di che mi devi parlare?»
«Vado dritto al punto, ha sentito qualche mia canzone dell'album?»
«Non te l'ho detto ma si, non so dirti di preciso quale»
«Ma mi ha detto che si è rispecchiata molto in una, mi pare parlasse di Naturale»
«Si..»

Lo so, che c'è un altro con cui parli
Lo so, la notte lo videochiami
Lo so, ti porta in giro per locali
Io e lui non siamo uguali

«Ti parla di me? Ti dice delle cose su di me?»
«Bhe non tanto ormai, però pensa che un paio di giorni fa mi ha detto che avreste dovuto festeggiare un anno di fidanzamento. Ad Ottobre era anche il suo compleanno, e piangeva perché non eri insieme a lei. Ripete anche che vorrebbe odiarti, ma non riesce perché il suo amore supera qualsiasi altro sentimento. Dice che ormai sei andato avanti, che l'hai superata, vorrei convincerla del contrario ma nulla da fare. Tutto questo è solo una piccola dimostrazione che non ti ha dimenticato»
«Siete due testardi, perché non vi mettete un attimo al primo posto, il vostro rapporto, i vostri sentimenti»
Aggiunge.

«Glielo detto anche a lei ma pensando che tu non provi più nulla, si è trovata un cazzo di puttaniere»

Eccola, una vera e propria pugnalata al petto

«L'hai conosciuto?»
«Si purtroppo, a detta sua "ci teneva a presentarmelo"»
Dice facendo il segno delle virgolette e accennando una risata.
Ha veramente fatto conoscere al mio migliore amico il suo nuovo tipo?

«Che razza di coglione..»
«Ma tu sei più coglione di lui, potresti scriverle e non la cerchi nemmeno?»
«Come ti è sembrato?»
Cerco di deviare il discorso, anche perché non saprei come rispondere alla sua domanda.
La verità è che non voglio ricevere un no come risposta, anche se ci riproverei all'infinito finché non sarà di nuovo mia.

«Mi è sembrato un fottuto figlio di papà, pieno di soldi. Questo arriva da corso Como, mica da Corsico o Rozzano»
«Mi sta proprio sul cazzo, spero si levi presto dalle palle»
«Capisci perché non posso riprovarci più ormai? Mi ha sostituito, e ora che lei è felice non voglio rovinare di nuovo la sua vita»
«Andrea vuoi aprirli gli occhietti!? Questo oltre al bene materiale non può darle nulla, sarà anche felice ma lui non le darà mai nulla»

Vorrei solo tornare indietro e buttare a terra quella merda che mi aveva offerto Laura, invece no.
Devo sempre essere egoista e pensare solo a quello che mi interessa.
Mi schifo da solo.

«Vabbè Andre, io andrei si sta facendo anche buio»
«Va bene, tienimi aggiornato»

Dopo esserci salutati mi dirigo alla mia auto.
Rimango fermo per un paio di minuti, soprattutto per riscaldarmi accendendo il riscaldamento.

Sono le diciannove passate, sarebbe ora di cena, ma da quando non siamo più insieme le serate le passo o in qualche locale, o da qualche amico.
Sennò non mangio proprio.
Ma oggi sono alquanto malinconico, e prendo una pizza.
Rigorosamente nel nostro ristorante preferito, mi manca proprio gustarmi le pizze insieme sul divano a spaccarci dalle risate.
Mi manca lei, ma questo credo che lo sappiate già, o sbaglio?

«Salve è possibile avere una pizza da portare via?»
«Certamente»
«Ok allora una margherita con patatine»
La sua preferita..

Aspetto fuori alla pizzeria, e colgo l'occasione per fumare.
Quando vedo passare davanti a me una ragazza bellissima.
Capelli leggermente lunghi di un color castano scuro con dei ciuffetti ribelli che le coprono gli occhi.
Indossa una tuta sportiva completa, con un bomber nero, ed ha il cappuccio.
È dannatamente familiare, mi ricorda proprio lei.

È in compagnia di una bambina, si assomigliano molto e quest'ultima si ferma quasi davanti a me

«Pizza! Voglio la pizza!»
La ragazza sposta lo sguardo su di me, e i nostri sguardi si incastrano per dei secondi indecifrabili.

«Amore che dici se andiamo in un altra pizzeria?»
Adesso non ho più dubbi, è la sua voce.

«Uffa ma io la voglio ora, perché non possiamo mangiarla qua?»
Lei ci pensa un po' prima di rispondere, mentre io continuo ad osservare la scena, riprende ad osservarmi.
Sta cercando di inquadrarmi meglio

«Non è molto buona qui»
«Va bene»
«Dai andiamo»
E se ne vanno.
L'ho rivista dopo mesi, sembra quasi una coincidenza.
Proprio qui davanti, il luogo dove abbiamo condiviso a parer mio i ricordi più belli.
Vorrei poter rivivere questo momento altre mille volte, per incrociare di nuovo i miei occhi con i tuoi.

Forse soffrire è una benedizione
Per essere chi siamo ora

un milione di volte 2 || shivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora