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«Mamma mia amo che nausea non puoi capire»
Dico alla mia amica, ormai è una settimana che sono priva di forze e con continui coniati di vomito

«Amo c'è qualcosa che non va, è da un paio di giorni che vai avanti così»
«Dai Sofi avrò mangiato qualcosa che mi ha fatto male»
Annuisce poco convinta prendendomi a braccetto e continuiamo la nostra passeggiata al parco con il piccolo Thiaghino.

L'arietta brezza di aprile si inizia a far sentire sempre di più portando via il freddo dei mesi scorsi.

I miei genitori ultimamente si sono fatti sentire, non sono molto propensa a parlarci, non credo abbiano qualcosa di concreto da dirmi.

«Fammi sedere un attimo»
Ho l'affanno, cosa mi sta succedendo..

«Cazzo ma che hai!»
Passa da uno sguardo scocciato ad uno completamente serio guardandomi spalancando leggermente la bocca

«Mica penserai che sono incinta?»
Sdrammatizzo ridendo, ma riflettendoci bene ho un ritardo.
Ci deve essere un equivoco.

«Vittoria ti è già arrivato il ciclo?»
«No.. Sofia non può essere»
Fisso un punto fermo a terra, lo sto pensando veramente?

«Si o no!?»
«È in ritardo di cinque giorni»
«Porca troia! L'ultima volta che avete scopato lo avete usato?»
«Ehm non ricordo»
«Mi viene da pensare di no allora»
Cosa posso fare in questo caso? Sperare che non stia succedendo tutto questo?

«Andiamo a prendere un test forza»
«Cosa? No!»
«Smettila per favore, muoviti»
Mi trascina verso la macchina.
Arriviamo davanti ad una farmacia, ma sarà forse il troppo imbarazzo che non mi fa scendere.

«Amo potresti andare tu?»
Sbuffa e scende dalla vettura, per fortuna che c'è lei, sennò sarei persa.

Ritorna con una faccia più tranquilla, almeno, da quel che sembra.

«Mi hai fatto fare una figura di merda! Una ragazza mi ha riconosciuto, ha visto cosa avevo in mano e mi ha chiesto "ommiodio Sofia sei di nuovo incinta? Thiago avrà un fratellino?", ma vaffanculo!»
Scoppio a ridere, per poi ricadere nel turbinio di pensieri negativi.

«Non ho il coraggio di farlo.. Se questo potesse rovinare la nostra relazione?»
«Ora pensa al tuo di bene, mettiti per una volta al primo posto»
Prendo un bel respiro di coraggio e vado verso il bagno, abbassandomi lentamente i leggings.

«Quanto cazzo ci mette?»
Chiedo impaziente, l'ansia mi sta divorando

«Ancora un po di minuti, rilassati»
«Fosse facile..»
Sento i primi accenni di un pianto, gli occhi pizzicare e le gambe tremare

«Qualsiasi cosa succederà sarò sempre qui, come tu lo sei stata per me»
«Sempre?»
«Sempre.»
La abbraccio forte.

«Pronta?»
Chiede

«Controlla tu»
Gira il test senza far trasparire nessuna emozione sul viso, il che mi preoccupa ancor di più.
Me lo porge sorridendo debolmente accarezzandomi dolcemente la coscia.
Non ci credo.
Positivo.

«I-Io.. Come glielo dirò?»
«Devi trovare tu il momento giusto»
«E se non accettasse suo figlio?»
Mi sto facendo paranoie? Certo che si
Sono sicura di quello che sto pensando? Assolutamente no.
Nel mio grembo ho una vita piccolissima, non mi sembra vera.

«Andre ha sempre desiderato avere un bambino, non farti problemi inutili»
«Chiama Gaia»

Dopo un paio di squilli ci arrendiamo aspettando che sia lei a chiamare

«Starà dormendo, un classico»
«Ora vai a letto».

Prima di chiudere gli occhi infilo le cuffiette e una felpa del mio fidanzato facendo partire una sua canzone a parer mio speciale. L'abbiamo scritta insieme, bhe in realtà io l'ho aiutato con alcune barre. Io la associo come le nostra canzone.

Sembra fatto apposta, ho il cuore in divieto di sosta
Ho fatto al cielo una domanda, mi ha mandato te come risposta
Nel locale sorseggi spumante, quando ti arrabbi sei così adorabile
Non avevo mai niente da perdere, ora invece che ho tutto da prendere

Preferisco ricever lealtà che ricevere amore o rispetto
Hai gli occhi verdi proprio come i miei, come pezzi da cento
Ancora che imparo, ho solo vent'anni
Spero il passato non torni davanti
Tu sei la parte giusta dei miei sbagli
Tu sei la parte giusta dei miei sbagli

Canticchio e mi accarezzo la pancia, parlando addirittura con essa.

«Piccolino, sei reale?»
Le lacrime cominciano a scendere senza aver intenzione di fermarsi.
Mi addormento poco dopo cercando di muovermi il meno possibile.

Dovrei dirlo anche a Mehdi, chissà come la prenderà..
È consapevole che per me il suo parere vale molto.
Agostino, Dome e i ragazzi?
I miei genitori?
La mamma di Andrea?
Vincenzo?
Cosa diranno a riguardo?
Ho paura del giudizio altrui, soprattutto se riguardante una situazione così delicata, non vorrei pensassero che sia stata superficiale ed aver preso la questione "protezioni" sottogamba.

A risvegliarmi dal mio riposo è il telefono, è lui.

«Amore!»
«Hey amore mio»
Rispondo a mia volta con la voce impastata dal sonno e ancora tremante

«Dove sei?»
«A casa di Sofi»
«Va bene, ti scoccia se ti vengo a prendere e stiamo un po io e te?»
«Non ce problema tranquillo, tu dove sei? Si sente un rumore assordante»
«Sono in autostrada. Sono dovuto andare in uno studio dall'altra parte di Milano in culo al mondo per incontrare un artista»
Ridiamo contemporaneamente

«Sarai stanco»
«Si cazzo»
«Dai concentrati a guidare, dimmi quando sei sotto che scendo»
«Va bene, a dopo».

Glielo dovrei dire adesso?

SPAZIO AUTRICE
Capitolo corto ma per un motivo😉.
Che ne pensate?

un milione di volte 2 || shivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora