10.Verso casa (1/3)

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Freya che fino a quel momento era stata zitta - volendo lasciare a parlare i due - decise che era giunto il momento di parlare e di salutarli visto che se non fosse partita in quel momento non sarebbe riuscita ad arrivare da nessuna parte a causa dei mostri notturni di Asgard e della sua vista oramai non più tanto acuta - “penso che sia ora che io me ne vada e che voi partiate alla volta del castello in quanto continuando di questo passo si farà notte…e camminare al buio come una checca non mi piace molto come cosa e per non dirvi altro ci sono anche i mostri quindi non ditemi nulla ma vado via”. Dopo quelle parole Freya tiri fuori un grande sacco pieno di ogni cosa possibile - da pozioni ad ampolle e da libri magici a libri vuoti ancora da riempire - data la sua grandezza e pesantezza venne visto in modo assai strano dai due davanti a lei che non esitarono a chiedersi cosa potesse esserci dentro e soprattutto quando l’avesse fatto visto che era sempre rimasta dietro di loro mentre parlavano - “Ti auguro ogni felicità Freya e buona fortuna per ovunque tu andrai” “non andrò tanto lontano o una casetta che dista poco più di qualche chilometro ed è praticamente quasi più grande di questa”. Dopo quelle parole la donna si iniziò ad incamminare verso la nuova casa mentre i due la guardavano senza proferirsi alcuna parola - lasciando così spazio solo al silenzio di quel luogo che non sarebbe più stato abitato da anima viva. Appena la figura della donna scomparve dietro ad alcune piante simili ad alberi - i due si iniziarono ad incamminare verso il palazzo senza proferirsi alcuna parola.

Ad un certo punto Heimdall inizio a parlare facendo sobbalzare il suo compagno di viaggio che pensava a diversi modi in cui poter scappare dalle prigioni di Asgard senza allertare le guardie che probabilmente si sarebbero trovate in giro per fare la ronda per via dei probabili ordini che Odino gli avrebbe dato - “Ragazzo” “dimmi Heimdall” “mi incuriosisce una cosa…nel senso…com'è nella tua testa…senti due voci o solo i tuoi pensieri?” “non penso che sia il momento per questa domanda Heimdall…in fin dei conti ci stiamo dirigendo verso il palazzo e mio padre e si sta alzando la tensione…ma credo tu lo sappia meglio di me quindi non sento due voci che parlano quando penso…le sento quando provo a ricordare qualcosa…tipo quando Thor e Loki erano dei ragazzi e giocavano insieme” “perché dovresti voler ricordare quando Thor e Loki erano ragazzi e giocavano insieme?” “beh…era un esempio Heimdall…e poi io vorrei vedere i ricordi delle mie due parti insomma sono anche i miei ricordi ne ho il diritto” “non penso che Loki ti lascerà vedere i suoi ricordi così facilmente” “perché?” “conoscendo Loki dubito estremamente che ti lasci vedere i suoi ricordi senza farsi mille problemi”. Nella mente del giovane una voce iniziò a prendere piede ed era molto infastidita da quella risposta assai evasiva e poco sensata a parer suo di Heimdall. Non seppe né perché né come mai ma la successiva frase non la stava dicendo lui ma qualcun’altro - “non mi farei mille problemi per prima cosa e seconda cosa non sono affari tuoi se gli faccio o non gli faccio vedere i miei ricordi!!” “Loki” “Heimdall” “sei tu, giusto?” “si, pensavi che potesse essere per caso Thor visto che finora hai solo parlato di me” “non scaldarti Loki era solo per capire bene se tu stessi effettivamente parlando tramite lui”. Loki realizzò solo in quel momento di star effettivamente parlando con Heimdall e di non starlo soltanto pensando nella mente della fusione tra lui e Thor. “Io…argh…non…eh?” “Loki stai bene?” “Loki? Io sono Thor” “ok” “Loki ti stava parlando?” “si ma poco prima che iniziassi a parlare tu ha urlato di dolore” “urlato di dolore?” “si” “ma non ci fa male nulla fisicamente” “non so che dirti” “fermiamoci un attimo” “si, va bene”. Dopo quelle parole Thor si distese sul terreno mentre Heimdall piuttosto turbato cercava di realizzare cosa fosse successo prima con Loki - “Heimdall” “si, principe” “mi potresti andare a prendere qualcosa da mangiare per piacere”. Quelle parole ad Heimdall suonarono piuttosto strane ma decise comunque di assecondarle e di andare a cercare qualcosa da mangiare mentre si allontanava dal luogo dove si trovava Thor continuando però ad osservarlo fino a quando non riuscì più a vederlo. 

Thor si alzò dal terreno per controllare se Heimdall potesse o riuscisse a vederlo e non riuscendo nemmeno lui a scorgerlo all’orizzonte si decise a fare ciò che aveva pianificato fin dal principio ovvero di andare solo lui al palazzo in modo che Heimdall non fosse coinvolto nel suo piano e quindi quando il padre di tutto avesse chiesto ad Heimdall se sapesse qualcosa o se fosse coinvolto non avrebbe dovuto mentire e sarebbe stato libero di dire la verità. Thor pronto per andarsene si bloccò non riuscendo a muovere le gambe per andarsene visto che qualcuno gli stava impedendo di farlo - “Loki” “non rovinerai il piano” “non sto rovinando nulla…sto solo cambiando un po' il piano” “questo per te non è rovinarlo?” “si” “allora abbiamo due concetti diversi, fratello…*sospiro*...possiamo trovare una soluzione alternativa con Heimdall, no?” “non voglio coinvolgere Heimdall, fratello” “lui è già coinvolto” “non è vero” “non sarebbe mai dovuto venire a casa di Freya per aiutarci e in più non avrebbe dovuto stendere quelle guardie per non essere coinvolto Thor” “anche se e cosi…io non intendo farlo finire in altri guai con madre e padre” “tu non capisci che c’è già quindi un guaio in più o in meno non gli cambia la posizione…padre gli ha già tolto la spada perché ti ha fatto andare da Freya quindi più di una strigliata non gli può fare” “gli può fare di peggio ad esempio togliergli il suo ruolo” “non lo farebbe mai”.

Autrice Moment

Ehm...non ci vediamo da un po' è stiamo anche alla fine della storia se ci riesco...capirete presto cosa intendo

Hola T-T.

Loki e Thor: una felicità ritrovata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora