Capitolo 2

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Rachel

Dopo che il professore ha cominciato la lezione, il ragazzo accanto a me, continua a masticare una gomma e questo mi dà sui nervi. Sto solo cercando di seguire le parole del professore quando Peter inizia ad aprire e chiudere la penna che ha in mano. A quel punto prendo parola, irritata. «Potresti smettere con quella gomma e la penna?» gli chiedo. Lui mi guarda infastidito e comincia a masticare più forte. Che maleducato! L'avevo capito con la sua entrata da: sono superiore a tutti, ma non credevo a questi livelli. Dopo dieci minuti di una terribile tortura gli parlo, di nuovo. «Peter, basta ti prego, sto cercando di seguire a differenza tua» «Come sai il mio nome?» chiede calmo. «Ehm, s-si dice in giro... ora potresti smetterla?» gli chiedo di nuovo, un po' imbarazzata per la domanda di prima. «Non credo che smetterò, mi piace vederti infastidita.» Oh che fastidio, questo nemmeno mi conosce e vuole pure infastidirmi! «Ma nemmeno mi conosci e non sai neanche come mi chiamo probabilmente.» lui risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo. «Ti chiami Rachel e sei la prima della classe, questo non lo sapevo prima ma si capisce dal modo in cui vuoi seguire questa stupida lezione a tutti i costi.» La campanella suona, sistemo tutto nello zaino ed esco dall'aula. Quel Peter non mi piace per niente, eppure c'è qualcosa in lui che mi fa sentire... diversa. Metto i materiali dell'ora precedente nell'armadietto ed esco dalla scuola per ricreazione. Vado da Sarah e le chiedo se ha scoperto qualcos'altro sul ragazzo nuovo. Lei, tutta contenta, inizia a riferirmi le informazioni che ha raccolto. «Allora so che ha 17 anni e non 16 perché è stato bocciato l'anno scorso, vive con la madre e due sorelle ma non so che fine abbia fatto il padre. Il suo colore preferito è il marrone, come il cioccolato e non ama i fiori colorati.» Wow, praticamente mi ha detto tutta la sua vita. «Ah e non so ancora molto sulla sua infanzia, dicono che sia stata dolorosa e difficile ma non so perché.»

Finalmente è finita la giornata quindi torno a casa a piedi, avevo voglia di fare una passeggiata, ma per mia sfortuna mi ritrovo Peter che, a quanto pare, sta tornando a casa. «Ehi, Cioccolato, anche tu stai andando a casa?» Aspetta, mi ha appena chiamato Cioccolato?! «Si, perché? E poi per quale stupido motivo mi hai chiamata "Cioccolato"??» gli chiedo, un po' imbarazzata per il nomignolo e infastidita allo stesso tempo. «Perché mi va.» risponde lui. Ma che risposta è? Vabbè lasciamo stare.

Torno a casa, mi butto sul divano e continuo Stranger Things, la mia serie preferita, ma poco dopo mi addormento.

ciao ragazzii
ecco qui il secondo capitolo
ci vediamo al prossimoo
xoxo

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