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<Mamma, mostro a Rome la casa> , dice Céline da subito, per smorzare la tensione accumulata

Annette annuisce.

<Vær så snill! Endre holdningen din > , le dice poi Céline, puntando sul Norvegese

Cosa non passata inosservata a Rome.

<Du gjorde meg målløs > (mi hai lasciata senza parole) risponde la donna , con tono poco simpatico

Va via.

Rome guarda Céline con braccia conserte.

<Andiamo?  Ti mostro la casa> , finge nulla e cerca di tirarlo con lei
<Céline! Pensi sia stupido?> , resta ferma su se stesso
<Certo che no. Che ti prende?>
<Hai parlato Norvegese con tua madre. Che le hai detto?>
<Non è importante!>
<Lo è per me! >
<Rome! Siamo appena arrivati, per la miseria>
<E pensi non abbia notato che non le sono piaciuto per niente?> , ride nervosamente

Céline sospira.

<Non è come credi>
<E allora com'è? Dimmelo!>
<Te l'ho detto... Mia madre ha un carattere particolare. Ha bisogno di tempo per aprirsi e mostrarsi ad una persona. Non è a causa tua! È la sua natura... Anzi... Ti vorrei raccontare una cosa importante, almeno ti aiuterà a capire perché è diventata così> , prende la sua mano

Si guardano negli occhi.

Lo tira con lei verso il salone rivestito in gran parte da ghirlande tutte create a mano da Annette e un caminetto acceso regala un'atmosfera piacevole e rilassante.

<Questa casa è bellissima> , dice Rome, osservandosi attorno
<Il mio papà ha fatto un ottimo lavoro. Sono d'accordo con te> , risponde Céline amareggiata
<A proposito... Dov'è tuo padre?>
<Lui... Lui non c'è> , dice Céline, con occhi lucidi

Ecco una verità di cui non era a conoscenza Rome.

<Come? Che stai dicendo?>
<Rome, mio padre è morto qualche mese prima che ci conscessimo. È stata dura accettare la sua morte e...>
<Perché non me l'hai mai detto?>
<Io non lo so... Forse non ero pronta>
<Mi dispiace Céline! Mi hai lasciato un tantino così>
<Immagino! Ma è passato del tempo... Va meglio ora>, sorride appena e lo guarda negli occhi
<Com'è morto?>
<È morto in ufficio per un malore improvviso. Come ogni giorno, era  partito da casa per dirigersi al lavoro. Tutto bene, fino a quando venne colpito da un malore. Improvvisamente s'accasciò a terra. I colleghi hanno immediatamente allertato i soccorsi, ma quando i medici sono arrivati sul posto non hanno potuto far nulla. Era ormai morto. Tutti i tentativi di rianimarlo si sono rivelati inutili, non hanno potuto far altro che constatarne la morte.> , alla fine del racconto, le guance di Céline si sono riempite di lacrime
<Vieni qui> , la tira nelle sue braccia, stringendola fortemente a lui

Céline chiude gli occhi e lo stringe dalle spalle, per prendersi tutto quell'abbraccio di cui ha bisogno.

Céline chiude gli occhi e lo stringe dalle spalle, per prendersi tutto quell'abbraccio di cui ha bisogno

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<Ed è per questo che ti chiedo di essere comprensivo con mia madre. Lei è diventata così dopo la morte di mio padre . È una brava donna, te lo posso garantire> , sussurra in prossimità dell'orecchio di Rome

Il ragazzo è assai commosso da questa verità di Céline.

<Mi fido di te> , le risponde e dopo averle lasciato un bacio sulla guancia, si stacca per guardarla negli occhi
<Hai una sua foto?>
<Sì! Proprio qui , guarda> , lo tira con lei verso il grande mobile noce della stanza, dove al di sopra ci sono svariati portafoto con i ricordi di famiglia

Céline prende tra le mani il portafoto ritraente la foto del suo papà e glielo mostra.

Senza dubbio l'uomo è preciso a lei.

Un affascinante uomo dai colori chiari.

Capelli biondi e occhi verdi.

Rome però , viene colpito dal sorriso dell'uomo.

"Lo stesso sorriso di Céline". Pensa e sorride.

<Questa è l'ultima fotografia che gli abbiamo potuto scattare

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<Questa è l'ultima fotografia che gli abbiamo potuto scattare. Non era amante a questo genere di cose .  .  .  - sorride tra le lacrime - . . .  Qui nella foto è il giorno del suo compleanno. Sessant'anni belli tondi. Io e mio fratello lo abbiamo praticamente costretto a mettersi in posa e . . . > , si ferma
<Il motivo di quel sorriso siete voi figli. È questo che vuoi dirmi?>
<Sì! Ci guardava e sorrideva. Era così fiero di tutto quello che aveva realizzato nella sua vita. Fiero del suo matrimonio... Fiero di noi figli... Insomma... È l'unica cosa che ci fa stare bene ora come ora. Sappiamo che è morto in pace.> , risponde

Si passa le mani  sulle guance per liberarsi dalle lacrime

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Si passa le mani  sulle guance per liberarsi dalle lacrime.

Successivamente si stampa un sorriso.

<L'unica mia tristezza è che non conoscerà mai te. Non mi vedrà mai avanzare all'altare... Non mi vedrà mai col pancione. Ma sono sicura che è qui, da qualche parte. So che è vicino a me. So che mi proteggerà come ha fatto sempre e sono sicura che ammorbidirà il cuore di mia madre. Vedrai che con lei andrà meglio>  , sorride con occhi lucidi, mentre stringe la mano di Rome con esigenza
<Sei meravigliosa> , risponde lui, con tono basso, accarezzandole la guancia

Annette stava entrando nel salone, ma quando ha sentito il racconto di sua figlia, si è nascosta dietro la parete con mano sul petto e occhi pieni di lacrime.

<Grazie> , risponde Céline
<Qual è il nome di tuo padre?>
<Einar>

Rome si gira verso il porta foto dell'uomo e sorride.

<Buon Natale signor Einar. Volevo solo dirle che ha cresciuto ed educato una figlia meravigliosa. Le prometto che non la farò mai soffrire - guarda Céline ora - e che la renderò la donna più felice del mondo>
<Sono già felice! Tanto> , risponde Céline, gettandosi nelle sue braccia

La donna ha ascoltato e visto tutto, senza farsi notare.

Il suo cuore pare abbia ricevuto una scossa davanti alle parole di suo genero.

Sorride appena , in contrasto alle lacrime che le hanno ricordato che anche lei sa piangere.

Spazio autrice

Buon anno a tutti e grazie per esserci ❤️

Continua

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